Come abbandonò Shaykh Muhammad Jamil Zainu il Sufismo

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Come abbandonò Shaykh Muhammad Jamil Zainu il Sufismo

Shaykh Muhammad Jamil Zainu [1], hafidhahullah, dice di se stesso:

“Io sono nato nella città di Halab in Siria. Quando compii dieci anni andai in una scuola privata dove imparai a leggere e a scrivere. Poi ho seguito la scuola Darul-Hafidh per cinque anni, il tempo in cui memorizzai l'intero Corano, alhamdulillah. Poi ho seguito quella che si chiamava al-Kuliyatush-Shar'iya at-Taj'hizatu. Oggi essa si chiama ath-Thanawiyatush-Shar'iya, la quale è presso Aukaful-Islamiye. Questa scuola armonizza lezioni delle scienze della Shari'a con quelle Moderniste.

Ricordo che lì ho studiato la sapienza del Tawhid da un libro titolato al-Husunul-Hamidiye. L'autore in quel libro affermava che il mondo abbia un Signore e un Creatore! Più tardi mi diventò chiaro che quel programma istruttivo non era corretto nell' Aqida che affermava, perché anche i politeisti (mushrikun) i quali li combatté l' Inviato di Allah, sal-lAllahu aleyhi wa sal-lam, affermavano che Allah è il Creatore e il Fornitore (di tutto).


"Se domandassi loro: “Chi ha creato i cieli e la terra?”, certamente risponderebbero: “Allah”..." [2]

No, anzi, anche il shaytan, il quale Allah lo maledisse, affermava ciò. Lui ha detto:


“O Signor mio, poiché mi hai indotto all'errore..." [3]

Invece per quanto riguarda il Tawhid Uluhiyyah che è il fondamento e quello che salverà i musulmani, allora io non lo studiai e non avevo nessuna sapienza su esso.

Io ero Naqshibandi [4]:

Sin da piccolo andavo a partecipare nelle lezioni e i raduni di Dhikr (ricordi di Allah) che si tenevano in diverse moschee. Un Shaykh della tariqa Naqshibandi iniziò con me (ad insegnarlo) e mi portò in un angolo della moschea. Lui cominciò a darmi delle formule di preghiera (awrad) della tariqa Naqshibandi, però a causa della mia piccola età, io non potevo eseguirli. Tuttavia, io partecipavo nei loro raduni con i miei vicini in Zawaya e ascoltavo loro mentre recitavano e ripetevano nashid e diverse poesie. Ogni volta che si menzionava il nome del loro Shaykh, loro gridavano ad alta voce. Questa cosa era fastidiosa per me dato che mi spaventava. Io ero preso dal panico ed ero terrorizzato. Quando crebbi, un mio vicino mi portava nella moschea che avevamo lì vicino per partecipare in esso che si chiamava al-Khatam. Noi ci si sedavamo nella forma di un cerchio ed uno dei shuyukh ci dava sassolini dicendo:"al-Fatiha ash-Sharif, al-Ikhlas ash-Sharif". Poi leggevamo la surah al-Fatiha ed Ikhlas in base al numero dei sassolini che avevamo, compreso istigfar (chiedere perdono) e le du'a che mandavamo per il Profeta, sal-lAllahu aleyhi wa sal-lam, secondo il modo che loro avevano imparato a memoria. Ciò loro lo facevano nell'ultima parte del Dhikr. Poi il Shaykh diceva il loro Dhikr perché il loro Shaykh - come pretendevano loro - era colui che collegava loro con Allah. Loro mormoravano e gridavano intanto li afferrava la sottomissione finché qualcuno di loro saltava sulle teste di coloro che erano presenti nel raduno, come se lui fosse un acrobata che era preso da forti emozioni. Loro facevano anche altre cose che erano bid'ah, sulle quali Allah non aveva rivelato o sceso nessuna autorità o permesso.

Come mi guidai in Tawhid:

Una volta lessi al mio Shaykh Sufi la narrazione di Ibn Abbas, radiyAllahu anhuma, che era il detto del Profeta, sal-lAllahu aleyhi wa sal-lam:


إذا سألتَ فاسألِ الله، وإذا استعنتَ فاستعِنْ بالله

"Quando chiedi, chiedi soltanto ad Allah, quando cerchi aiuto, cercalo soltanto in Allah". [5]

Ero impressionato dalla spiegazione che gli aveva fatto Nawawi, rahimahullah, che diceva:


ثم إن كانت الحاجة التي يسألها،لم تجر العادة بجريانها على أيدي خلقه،كطلبِ الهداية والعلم .. وشفـاء المرض وحصول العافية سأل ربه ذلك.وأما سؤال الخلق والاعتمـاد عليهم فمذموم

"Poi, se ce qualche necessità che non è comune che venga dalle mani delle Sue creature, com' è il cercare guida e sapienza...guarigione del malato e raggiungimento della salute, allora lui chiede esse dal suo Signore. Invece chiederle alle creature ed appoggiarsi in loro, questa cosa è punibile”.

Per cui dissi al Shaykh:"Questa narrazione e questa spiegazione, tutte due dimostrano il divieto di cercare aiuto da qualcun'altro al posto di Allah, in quella cosa che nessun altro potrà farlo tranne ad Allah". Lui mi disse:"No, è permesso!". Io gli dissi:"Qual è l'argomento?" Di conseguenza lui si arrabbiò e mi gridò:"Se la mia zia dice:"O Shaykh Sa'd (lui è un morto che pretendono che è Awliya) ed io dico a lei:"O zia ti porta beneficio Shaykh Sa'd?" lei mi dirà:"Io lo chiamo e lui interviene per me da Allah e io guarisco" Gli dissi:"Tu sei un sapiente che hai passato tutta la vita a leggere libri e stai prendendo la tua Aqida dalla tua zia che è ignorante?!" Lui mi disse:"Tu hai pensieri Wahabisti!" Ed io in quel tempo non sapevo niente sul "Wahabismo" tranne ciò che avevo sentito dai shuyukh che dicevano che loro contraddicono la gente, loro non credono agli Awliya e karamat (i loro miracoli pretesi) e loro non amano l' Inviato, sal-lAllahu aleyhi wa sal-lam, e molte altre cose che erano delle calunnie infondate senza nessuna verità in esse. Dissi a me stesso, se gli "Wahabisti" credono nel cercare aiuto soltanto ad Allah e che solo Allah è Colui che ti guarisce (dalle malattie), allora io devo conoscere ciò che seguono e credono loro.

Così, cercai su questo gruppo e li trovai. Loro si radunavano ogni giovedì, in cui studiavano tafsir, fiqh e hadith. Andai lì coi miei bambini e con alcuni alunni nuovi. Entrai in una stanza grande e mi sedei ad aspettare la lezione. Dopo alcuni momenti arrivò il Shaykh [6]. Lui salutò tutti con salam e poi si sedé nel suo posto. Nessuno non si alzò in piedi per lui. Dissi a me stesso: questo Shaykh è molto modesto e non vuole che la gente ci si alzano in piedi per lui a salutarlo. Da qua in poi, iniziai il mio viaggio nella purificazione del Tawhid, la chiamata verso esso e la sua divulgazione tra la gente che contraddicevano l'esempio dell'umanità, sal-lAllahu aleyhi wa sal-lam.

Davvero, io lodo Allah, Azza wa Jall, Colui che mi guidò in questa via. Io non sarei guidato se non mi avesse guidato Allah, per cui, la lode spetta soltanto ad Allah per primo e per ultimo”.



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[1] Shaykh Muhammad Jamil Zainu è professore in Darul-Hadith al-Khayriye nella Santa Mecca.

[2] Az-Zumar, v. 38.

[3] Al-Hijr, v. 39.

[4] Naqshibandi è un gruppo tra i gruppi del Sufismo. I suoi personaggi più illustri sono gli Imam contemporanei: Nazim al-Qubrusi il quale vive in Cipro, e Muhammad Hisham Kabbani il quale vive in America. Il loro credo è un mare di Shirk, Kufr e Bid’ah. Per maggiori informazioni (in inglese) sul loro credo, leggete in questo link: http://www.spubs.com/sps/sp.cfm?subsecID=GRV10&articleID=GSC090001&articlePages=1

[5] Trasmesso da Tirmidhi, Hasan Sahih.

[6] Qui si riferisce al Shaykh Albani, rahimahullah, dal quale Shaykh Muhammad Jamil Zainu si influenzò tanto ed è stato uno dei suoi studenti.
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Wa aleykumus salam wa rahmatullah sorella,

Sì, questa storia ha colpito pure me, tra l'altro lo Shaykh ha scritto un libro di due o tre volumi dove ha riportato storie altrettanto interessanti come questa, wa lillahil-hamd!
 
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