Congratularsi con i kuffār per i riti che appartengono solo a loro è harām per consenso

Mohamed Salafi

Junior Member
As-Salaamu 'alaikum cari fratelli, dopo le "discussioni" che ci sono state nei giorni scorsi, visto che grazie a Dio alcune controversie sono state risolte cerchero' di fare brevemente il punto della situazione.

Per il musulmano non vi e' alcun problema ad accettare gli auguri dei non musulmani o "gente del libro" che dir si voglia in occasione dei NOSTRI 2 "'id" anche perché, il "non musulmano" che venisse a congratularsi con noi Musulmani, si congratulerebbe per un azione Pia e Autentica che hanno compiuto gli stessi.

E' obbligatorio per esso rispettare i propri genitori, essere cortese con essi e comportarsi con loro, e con la gente che lo circonda nel migliore dei modi cercando di attenersi per cio’ che gli e’ possibile ai limiti stabiliti dalla legge di Dio.

D'altro canto e' stato già ampiamente spiegato che ciò non giustifica i Musulmani qualora fossero loro a porgere gli auguri alla gente del libro in occasione delle loro feste e tantomeno li autorizza a prendere parte alle stesse – casi particolari a particolarissimi e ben limitati a parte, anche questi già ampiamente ricordati.

Il Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - e i Compagni - che Dio sia soddisfatto di tutti loro - vissero in mezzo ai Cristiani e non fecero mai loro gli auguri e come voi saprete, da ciò si desume chiaramente che porger loro gli auguri non e' un atto di misericordia, visto che il Profeta fu caratterizzato dalla maggior misericordia (oltre a Dio Altssimo) e pur avendo modo di congratularsi con loro non lo fece.

Shaikh Ibn Al Qayym - rahimahu Allah - ha detto: “Congratularsi con i kuffār per i riti che appartengono solo a loro è harām per consenso, come congratularsi per le loro feste e digiuni dicendo: ‘Buona festa a voi’ o ‘Che possiate godervi la vostra festa’, e così via. Se colui che dice questo è stato salvato dal kufr, è ugualmente proibito. E’ come congratularsi con qualcuno per il suo prosternarsi alla croce, o anche peggio.
E’ un peccato tanto grande quanto il congratularsi con qualcuno per il bere vino, o per l’uccidere qualcuno, o per l’avere rapporti sessuali illeciti e così via. Molti di coloro che non hanno rispetto per la religione cadono in questo errore; non si rendono conto della disgustosità delle loro azioni.
Chiunque si congratula con una persona per la sua disobbedienza o bid’ah o kufr, espone se stesso all’ira e alla collera di Allāh.” Fine citazione.

I Cristiani celebrando il Natale stanno ricordando, quella che loro reputano la nascita del "Figlio di Dio", e congratularsi con loro non farebbe altro che incoraggiarli a far ciò e renderli stabili nel loro errore.

Siamo ben consci che vi sono molti fratelli che godono di una particolare visibilità mediatica che purtroppo cadono in quest'errore, e come già ricordato sopra, la questione, quest'anno più degli altri, e' già stata ampiamente discussa e chiarita e ci auguriamo che di anno in anno i fratelli siano sempre più consci della gravità di certi atteggiamenti.

Mi permetto di chiudere rivolgendo un appello.
Qualora alcune note "associazioni islamiche" e alcuni fratelli che non conoscono modo migliore di fare dawa se non quello di trasgredire gli ordini di Dio, volessero porgere gli auguri al Vaticano in occasione di questa loro festa, che lo facciano, ma evitino perlomeno non solo di giustificare le loro malefatte cercando di convincere nei più svariati modi, anche nei più subdoli, che tali comportamenti siano leciti, o addirittura abbiano un origine Islamica, ma si astengano anche dal demonizzare e criminalizzare coloro che, non avendo ancora – per grazia di Dio – venduto del tutto la loro religione, dovessero comportarsi così come si comportarono il Profeta e i Suoi compagni, cioè astenendosi dal dare gli auguri e dal prender parte a tali feste.

Gabriele Jibril Longo (Dicembre 2012)
 
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