Italiano
Junior Member
Questa non vuol essere una discussione polemica, in alcun senso, consideratela perciò come una mia riflessione personale ad alta voce, che solo parzialmente riguarda l' Islam e il nostro essere riguardo la religione che professiamo, ma nel nostro essere cittadini/e italiani/e oppure immigrati residenti in Italia.
Mi è capitata tra le mani una copia del Libro dei Fatti 2012 (edizione italiana del The World Almanac and book of facts) edito dall' ADN-KRONOS LIBRI e distribuito gratuitamente. Dato che nel capitolo ECONOMIA ho visto citati i dati riguardanti gli immigrati presenti in Italia e il numero di società gestite da immigrati, ho voluto cercare il capitolo RELIGIONE per vedere se gli immigrati fossero considerati anche nel loro apporto spirituale a questa nazione.
Il capitolo Religione (da p. 843 a p. 852) è composto dei seguenti paragrafi.
CHIESA CATTOLICA: I PAPI DA S. PIETRO A BENEDETTO XVI°//CONCILI ECUMENICI DELLA CHIESA CATTOLICA// SOMMO PONTEFICE//LE ENCICLICHE DI BENEDETTO XVI°//I LIBRI DELLA BIBBIA//ITALIANI CHE FREQUENTANO LUOGHI DI CULTO 2001-2010//ITALIANI CHE FREQUENTANO LUOGHI DI CULTO PER REGIONE 2010//POPOLAZIONE RELIGIOSA DELLE SEI AREE CONTINENTALI//GIORNI SACRI, FESTE E DIGIUNI EBRAICI// e, in poche righe in fondo alla pagina 852, // CALENDARIO MUSULMANO. DATE PRINCIPALI.
Mi aspettavo di trovare qualcosa sulla percentuale di musulmani tra gli immigrati residenti, sul numero delle moschee, o perchè no?
Quanti italiani tornano all' Islam ogni anno, invece, niente di tutto questo. Con un atteggiamento da struzzo: mettere la testa sotto la sabbia.
Ciò stride moltissimo con l' atteggiamento, per esempio della Gran Bretagna, dove la crescita notevole dell' Islam tra la cittadinanza è stata ufficialmente confermata dalle Autorità in base ai dati statistici, secondo la giusta considerazione che solo conoscendo la realtà dei fatti è possibile trarne vantaggio vedendo l' Islam per quello che è, una OPPORTUNITA'. Nascondere la realtà dei fatti è non solo miope, ma serve a perpetuare lo stereotipo di un Islam visto dagli Italiani solo come PROBLEMA, magari di Ordine Pubblico. Spero di essermi fatto capire.
Leggendo le fonti riportate si capisce meglio. Le fonti citate sono solo: Chiesa Cattolica, Conferenza Episcopale Italiana-Indagine annuale, ISTAT-Aspetti della vita quotidiana, The World Almanac (USA edition).
L' Istat è un ente statale pagato con denaro dei contribuenti (a qualunque religione appartengano) per fornire dati statistici attendibili, vederlo sposare acriticamente il punto di vista cattolico, beh lascia di che pensare, senza contare che nel testo oltre alla sottovalutazione dell' Islam in Italia è palese l' assenza di qualunque accenno a confessioni cristiane diverse dalla cattolica o alle varie religioni di origineasiatica.
Quanto poi al paragrafo //LE ENCICLICHE DI BENEDETTO XVI°//, dato che tali testi sono venduti al pubblico a costi piuttosto elevati, sembra più che altro una forma di pubblicità occulta per rimpinguare le dissestate casse del Vaticano... mah?
Mi è capitata tra le mani una copia del Libro dei Fatti 2012 (edizione italiana del The World Almanac and book of facts) edito dall' ADN-KRONOS LIBRI e distribuito gratuitamente. Dato che nel capitolo ECONOMIA ho visto citati i dati riguardanti gli immigrati presenti in Italia e il numero di società gestite da immigrati, ho voluto cercare il capitolo RELIGIONE per vedere se gli immigrati fossero considerati anche nel loro apporto spirituale a questa nazione.
Il capitolo Religione (da p. 843 a p. 852) è composto dei seguenti paragrafi.
CHIESA CATTOLICA: I PAPI DA S. PIETRO A BENEDETTO XVI°//CONCILI ECUMENICI DELLA CHIESA CATTOLICA// SOMMO PONTEFICE//LE ENCICLICHE DI BENEDETTO XVI°//I LIBRI DELLA BIBBIA//ITALIANI CHE FREQUENTANO LUOGHI DI CULTO 2001-2010//ITALIANI CHE FREQUENTANO LUOGHI DI CULTO PER REGIONE 2010//POPOLAZIONE RELIGIOSA DELLE SEI AREE CONTINENTALI//GIORNI SACRI, FESTE E DIGIUNI EBRAICI// e, in poche righe in fondo alla pagina 852, // CALENDARIO MUSULMANO. DATE PRINCIPALI.
Mi aspettavo di trovare qualcosa sulla percentuale di musulmani tra gli immigrati residenti, sul numero delle moschee, o perchè no?
Quanti italiani tornano all' Islam ogni anno, invece, niente di tutto questo. Con un atteggiamento da struzzo: mettere la testa sotto la sabbia.
Ciò stride moltissimo con l' atteggiamento, per esempio della Gran Bretagna, dove la crescita notevole dell' Islam tra la cittadinanza è stata ufficialmente confermata dalle Autorità in base ai dati statistici, secondo la giusta considerazione che solo conoscendo la realtà dei fatti è possibile trarne vantaggio vedendo l' Islam per quello che è, una OPPORTUNITA'. Nascondere la realtà dei fatti è non solo miope, ma serve a perpetuare lo stereotipo di un Islam visto dagli Italiani solo come PROBLEMA, magari di Ordine Pubblico. Spero di essermi fatto capire.
Leggendo le fonti riportate si capisce meglio. Le fonti citate sono solo: Chiesa Cattolica, Conferenza Episcopale Italiana-Indagine annuale, ISTAT-Aspetti della vita quotidiana, The World Almanac (USA edition).
L' Istat è un ente statale pagato con denaro dei contribuenti (a qualunque religione appartengano) per fornire dati statistici attendibili, vederlo sposare acriticamente il punto di vista cattolico, beh lascia di che pensare, senza contare che nel testo oltre alla sottovalutazione dell' Islam in Italia è palese l' assenza di qualunque accenno a confessioni cristiane diverse dalla cattolica o alle varie religioni di origineasiatica.
Quanto poi al paragrafo //LE ENCICLICHE DI BENEDETTO XVI°//, dato che tali testi sono venduti al pubblico a costi piuttosto elevati, sembra più che altro una forma di pubblicità occulta per rimpinguare le dissestate casse del Vaticano... mah?