Gli Obiettivi dell'AQIDA (credo)

besmiralalbani

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Gli argomenti sono presi dal libro : Le Basi della Religione - Shayh Muhammad Al Uthaymin

Bismilahi Er-Rrahmani Er-Rrahim​

Al-Ahdaf linguisticamente significa: Obiettivo, oggetto verso il quale si va o si vuole andare; oggetto desiderato, richiesto; lo scopo, l'obiettivo che una persona cerca di raggiungere.

L'Ahdaf dell'Aqida (aqida significa CREDO) Islamica sono gli obiettivi, gli scopi nobili che vengono applicati come risultato del legame con questo Aqida. Questi obiettivi sono molti, qui riportiamo alcuni.

1) Avere un INTENZIONE SINCERA nell'ADORAZIONE di ALLAH, SOLO;
Lui è il Creatore e non ha nessun socio e niente è uguale a Lui.
Cosi l'adorazione e l'intenzione devono essere solo per Allah.

2) La mente, i pensieri, il cervello non si devono perdere nella ragione caotica, come risulta il cuore senza questo Aqida.
In tale situazione, il cuore o è vuoto di ogni tipo di Aqida e adora solo
quello che percepisce materialmente, oppure è perso nelle direzioni delle
credenze sbagliate e nei pregiudizi.

3) Mettere, instaurare la PACE tra la mente ed il pensiero sano, in modo tale che la mente sia pulita (liberata) dagli sbagli e che riposi senza
preoccupazioni.
Questo Aqida è il LEGAME tra i credenti ed il Creatore, e di
conseguenza, il credente accetta Lui come Dio e si sottopone al Suo
governo ed alle Sue leggi. Cosi, il cuore del credente diventa sicuro riguarda la valutazione di Allah, l'Onnipotente nel modo giusto
(corretto) e il suo petto si apre all'Islam, che non chiede altro a parte
questo.

Solo conoscendo Allah subhane ue teala, imparando ed applicando
il Tewhid, le basi dell'Aqida che sono
1. Il Shahadda 2. Il Salat (la pregiera) 3. Il Zakkah (una percentuale della
tua ricchezza da dare ai poveri...) 4. Il Digiuno nel mese di Ramadan
5. Credere nel Giorno del Giudizio quindi nell'al di là 6. il Qadar (il
predestino), cosi il credente può conoscere Allah e sottoporsi alla Sua
Religione.
La parte sottolineata è stata aggiunta da me.

4) Preservare l'intenzione, e agire contro il fuorviamento (deviazione)
dall'adorazione di Allah subhane ue teala, oppure nelle relazioni con le
creature, perchè nelle basi dell'Aqida è credere nei profeti che significa:
Seguire la loro strada sicura sia con l'intenzione che con le opere.

5) Prendere le questioni con determinazione e con serietà, in modo
tale che la persona non lasci passare il tempo, ma lo sfrutti per fare delle
opere buone per ogni occasione che gli viene data sperando nella ricompensa di Allah. Allo stesso tempo se egli vede il male nelle situazioni in cui si trova si allontana dal male, avendo timore della condanna di Allah l'Onnipotente.
Perchè, entra nelle basi dell'Aqida, credere nella Rinascita e nella
ricompensa per le nostre opere. Allah subhane ue teala dice nel Corano:

Per tutte le persone ci saranno gradi (livelli) a seconda delle loro opere, e il
vostro Dio non è immemore (senza memoria) su quello che loro fanno. (Al
An'am: 132)


Il Messaggero di Allah- salallahu aleyhi ye salam- ha incoraggiato il
raggiungimento di questo obiettivo, la ricompensa, avendo la determinazione:

Il credente forte è amato di piu' da Allah rispetto al credente debole, e in
entrambi c'è bontà. Ama cio' che ti porta beneficio (per l'aldilà) e cerca
aiuto in Allah e non ti scoraggiare. Se ti colpisce qualche cosa (disgrazia,
preoccupazione) non dire: Se avessi fatto cosi, non mi sarebbe sucesso
questo. Ma dici: Allah ha fatto ciò che ha decretato.Perchè (dire)
SE, è una porta che si apre per shaytan (diavolo).


6) Costruire una comunità forte, dove ognuno cerca di consolidare la sua
religione, le basi dell'Islam, ignorando le conseguenze che possono avvenire
nel raggiungimento di questo obiettivo. Allah subhane ue teala, dice al riguardo nel glorioso Corano:

I veri credenti sono coloro che credono in Allah e nel Suo Inviato senza
mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di
Allah: essi sono i sinceri. (Al Hujurat: 15)


7) Raggiungere la felicità in questa vita e nell'altra, educando, riformando le
persone e i gruppi, cercando ricompensa e la strada per avere l'onore. Allah,
l'Onnipotente dice nel glorioso Corano:

Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, mentre lui è un
vero credente. Daremo a lui una buona vita (in questo mondo) e
sicuramente compenseremo lui (in paradiso) a seconda del bene che hanno
fatto. (An Nahl: 97)


Questi sono alcuni degli obiettivi dell'Aqida Islamica.
Prego Allah, subhane ue teala, di renderli raggiungibili per me e per tutti i
musulmani.
 

besmiralalbani

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Il Credo in Allah – ‘Umar al Ashkar

Il Credo in Allah – ‘Umar al Ashkar

1- Aqeedah (Il Credo)

1. Aqeedah – Definizione e chiarimento

La parola Aqeedah ed altre parole simili, vengono ripetute continuamente dalle persone nei loro discorsi giornalieri. Sentiamo dire “Ana a’taqeed hadha” (Io credo quello) oppure “Fulan aqeedatu hasanah” (L’aqeeda di tizio è esatta).

L’ Aqeedah Islamica è la causa principale di grandi vittorie da parte dei Musulmani in qualsiasi tempo e luogo.
Qual’è il significato di Aqeedah nelle persone? Qual’è il suo significato nella lingua araba? Qual’è il concetto di Aqeedah nell’Islam?

Aqaid: (il plurale della parola Aqeedah) sono cose che vengono accettate e in cui credono i cuori delle persone, sono cose che vengono accettate come verità. Queste questioni, si mantengono come credo indiscutibile, senza nessun ombra di dubbio.
‘Aqd al habl: (attaccarsi alla corda), significa legare una cosa ad un’altra.
In arabo, la parola ‘aqd è legata alle parole fedeltà, sicurezza ed accettazione.

Nel Corano si trova un versetto che dice:

Allah non vi punirà (non vi chiama in responsabilità) per i vostri giuramenti fatti involontariamente (non con l’intenzione), ma vi punirà per i giuramenti che avete ponderato (che li avete fatti intenzionalmente). (Al Maaida 5: 89)

Quindi il giuramento volontario (intenzionale) è quello in cui c’è determinazione e devozione nel cuore, diverso dal giuramento involontario che si può fare senza coscienza.
‘Uqud è riferito alla promessa, alla fedeltà più forte come Allah dice nel glorioso Corano:

O voi che credete, rispettate gli impegni... (Al Maaida 5: 1)
Gli arabi dicono: “A’taqada ash-shay’u” quando una cosa diventa solida e forte.

Nell’Islam, l’ Aqeedah è “omologa” alla Sharia, perchè l’Islam è costituito dall’ Aqeedah e dalla Sharia.
Nella Sharia si trovano i compiti pratici che sono obbligatori in Islam, si trovano le regole che riguardano l’adorazione cioè il culto e le regole che riguardano le relazioni con gli altri.


2. Aqeedah è questione della sapienza nel cuore

L’ Aqeedah non è una questione di pratica, ma è una questione di sapienza, che il Musulmano deve credere con il cuore. Deve crede con il cuore riguardo tutte le questioni che Allah subhana wa ta’ala ha rivelato nel Corano, o attraverso il Suo Messaggero –salallahu alayhi wa sallam- cioè la Sunnah.
I fondamenti dell’Aqeedah ai quali Allah ci ordina di credere sono menzionati nell’aya:

Il Messaggero crede in quello che è stato fatto scendere su di lui da parte del suo Signore, come del resto i credenti: tutti credono in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri. “Non facciamo differenza alcuna tra i Suoi Messaggeri.” E dicono: “Abbiamo ascoltato e obbediamo. Chiediamo il Tuo perdono, Signore! E’ a Te, che tutto ritorna (solo da Te è il nostro futuro)”. (Al Baqara 2: 285)


Il Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- ha definito questo credo nel hadith molto famoso, che racconta del suo incontro con Jibril –alayhi sallam- e della loro conversazione:

Quando è stato chiesto: “Che cos’è l’Iman?”, Il Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- ha risposto:
L’Iman (la fede) è credere in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri (come sono stati rivelati ai Profeti come il Tawra, il Zebur, il Vangelo, il Corano), nei Suoi Messaggeri, nel Giorno del Giudizio e nel Qadr (nel predestino nel bene e nel male). (Hadith riportato da Bukhari)

L’ Aqeedah Islamica si riferisce alle questioni di sapienza che sono state trasmesse con sicurezza da Allah subhana wa ta’ala (il Corano) e dal Suo Messaggero –salallahu alayhi wa sallam- (la Sunnah). Il Musulmano deve credere in esse con il cuore, accettando tutto.

Nota mia: l’Islam è totale sottomissione seguendo ed obbedendo a quello che Allah subhana wa ta’ala ha detto ed il Profeta -salallahu alayhi wa sallam- ha detto.
Perchè noi siamo i servi di Allah e dobbiamo eseguire il nostro compito nel miglior modo possibile:
Di': “Il Signore mi ha guidato sulla retta via, in una religione giusta, la fede di Abramo, che era un puro credente e non associatore”. Di': “In verità la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte appartengono ad Allah Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi è stato comandato e sono il primo a sottomettermi”. (Al An’aam 6: 161-163)

3. Aqeedah significa: credo sicuro senza spazio per i dubbi

L’ Aqeedah si forma quando noi crediamo con determinazione, senza dubbio. Se c’è qualche elemento di dubbio, esso è semplicemente speculazione, non è Aqeedah.

El-Mu’jhem al-Wasit (dizionario arabo-arabo) definisce l’Aqeedah come: Credo in cui non ci deve essere nessun dubbio.

La testimonianza di questo si trova nel glorioso Corano:
Alif, Lam, Mim. Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati (Al Baqara 2: 1-2)

Signor nostro, in verità sei Tu Che radunerai gli uomini in un Giorno a proposito del quale non v'è dubbio alcuno.” Allah certamente non manca alla Sua promessa. (Ali Imran 3: 9)

I veri credenti sono coloro che credono in Allah e nel Suo Inviato senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Allah: essi sono i sinceri. (Al Hujuraat 49: 15)

Allah subhana wa ta’ala, ha tirato l’attenzione anche dei politeisti che sono pieni di dubbi:

Soltanto coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno ti chiedono dispensa: i loro cuori sono dubbiosi e restano sospesi nei loro dubbi. (At Tawba 9: 45)

4. Le questioni di Aqeedah (del credo) non sono visibili

E’ chiaro che, le cose in cui noi crediamo non sono visibili,che non si vedono e non si toccano. A questo si riferisce Allah subhana wa ta’ala quando loda i credenti:

Coloro che credono nell'invisibile,... (Al Baqara 2: 3)

Noi non vediamo Allah, non vediamo i Suoi Angeli non vediamo l’Ultimo Giorno. Non conosciamo il futuro e non lo vediamo.
Per quanto riguarda i Messaggeri ed i Suoi Libri, si può pensare che siano visibili. Però, si parla del credo con cui i Messaggeri sono stati inviati da Allah l’Onnipotente; i Libri sono stati rivelati da Allah subhana wa ta’ala e non sono visibili, per noi sono cose invisibili.

5. L’Aqeedah corretta e l’Aqeedah sbagliata

L’Aqeedah non è esclusiva solo dell’Islam. I seguaci delle religioni e delle scuole di pensiero (quelle filosofiche) inevitabilmente hanno un Aqeedah (credo), con la quale guidano le loro vite. Questo viene applicato per gli individui cosi come per le società, dall’inizio della creazione fino al Giorno del Giudizio.
L’Aqeedah è di due tipi:

a) L’Aqeedah corretta: Essa è composta dal credo che è stato portato da ogni Profeta fedele. Questa è l’unica Aqeedah vera, giusta e sicura, perchè essa è stata rivelata è stata scesa dal Onnisciente, da Allah l’Onnipotente.
b) L’Aqeedah sbagliata: Esse in realtà sono molte. Lo sbaglio, l’incorrettezza deriva dal fatto che esse siano prodotti della mente dell’uomo e del suo intelletto. Senza tenere presente quanto sapiente possa essere l’uomo, la sua sapienza rimane sempre limitata, non può oltrepassare un certo limite. L’uomo viene influenzato molto dalle tradizioni e dai pensieri che lo circondano.
Ci sono Credi (Aqeedah) sbagliati, che sono il risultato delle distorsioni, cambiamenti e sostituzioni, com’è il caso dell’Aqeedah degli ebrei o dei cristiani.
All’inizio questi Credi erano corretti, puliti, però dopo hanno deviato molto ed hanno distorto il loro credo come risultato della loro deviazione.

Dov’è l’Aqeedah corretta oggi?
L’Aqeedah corretta oggi non si trova in nessuna altra religione o scuola di pensiero, l’Aqeedah corretta si può trovare solo nell’Islam, perchè questa è la vera religione, che è stata garantita da Allah l’Onnipotente che la proteggerà, come dice Allah nel glorioso Corano:

Noi con la nostra grandezza abbiamo sceso il Corano, e Noi ne siamo i custodi. (Al Hijr 15: 9)

Il credo delle altre religioni, anche se possono contenere un pò di verità, non presentano una visione chiara della verità.
Chi chiederà del credo corretto, non lo troverà mai nella religione ebraica o quella cristiana oppure nelle parole dei filosofi.
Egli lo troverà nell’Islam, nelle fonti originali dell’Aqeedah che sono il Corano e la Sunnah, corrette, chiare, illuminanti che convincono la mente dell’uomo con testimonianze e prove. Essa riempie il cuore con Iman (fede), sicurezza, luce e vita.

Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito (il Corano) che procede dal Nostro ordine. Tu non conoscevi che cos’è il Libro, neanche che cos’è la fede, ma Noi lo abbiamo fatto una luce per mezzo della quale guidiamo chi vogliamo, tra i Nostri servi. In verità tu guidi sulla retta via. (Ash-Shura 42: 52)


6. L’Importanza dell’Aqeedah Islamica e l’ndispensabilità di questa Aqeedah

L’Aqeedah dell’Islam è indispensabile per l’uomo cosi come l’aria e l’acqua.
Senza questa Aqeedah egli è perso e confuso. Essa è l’unica che può rispondere alle domande che hanno sempre preoccupato l’uomo e che continuano a preoccupare ancora la sua mente causando frustrazioni.


L’uomo si chiede:
Da dove sono venuto? Da dove è venuto l’universo? Chi è il Creatore? Quali sono i Suoi Nomi e le Sue Qualità? Perchè ha creato noi e l’universo? Qual’è il nostro ruolo nell’universo? Qual’è il legame tra noi ed il Creatore? Esistono altri esseri intelligenti come l’uomo? C’è un’altra vita oltre a questa? Se la risposta è: si, com’è l’altro mondo?

Non c’è nessun Aqeedah (Credo) oggi e non ci sarà nel futuro a parte il Credo Islamico che possa rispondere a queste domande, in modo giusto e convincente.
Chiunque non creda in questa Aqeedah, è come il Poeta:

Sono venuto non so da dove, ma sono venuto,
Ho visto davanti a me una strada, e cosi l’ho presa,
E continuerò a percorrere questa strada,
Senza prendere in considerazione mi piaccia o no,
Da dove sono venuto? Come l’ho trovata questa strada?
Non lo so!

Sono giovane o vecchio in questo universo?
Sono libero o sono un prigioniero ammanettato?
Controllo il mio destino in questa vita, o sono controllato?
Come vorrei saperlo, però:
Non lo so!

La mia strada, che cos’è la mia strada?
E’ lunga o è corta?
E’ in salita o è in discesa?
Sto correndo in questa vita o è la vita che corre?
Oppure siamo entrambi fermi?
Siccome è il tempo a correre?
Non lo so!

Chiedevo a me stesso, finche stavo in quel mondo invisibile e sicuro,
Sapevo di essere nascosto li?
Che poi verrò fuori a diventare un essere umano?
Chiedevo a me stesso, ma non sapevo nulla?!
Non lo so!

Chiedevo a me stesso, prima di diventare un essere umano, non esistevo?
Ero qualcosa? Ero possibile?
C’è una risposta a questo mistero?
Oppure, vivrò per sempre ... perchè non lo so?
Non lo so!

Che confusione è questa? Guarda le preoccupazioni che porta questa insicurezza nell’anima umana! I figli di questa generazione meritano di soffrire per questi pensieri?! A noi grandi e ai figli manca la sapienza per questi fatti universali, senza questa sapienza le loro vite non possono essere sane, questi pensieri riempiranno i loro cuori causando dolori e complessi.

Paragoniamo il loro stato con quello di un Musulmano, il quale sa e crede in questi fatti, e attraverso essi trova pace e tranquillità della mente. Cosi, lui viaggia nella retta via, verso uno scopo definitivo di cui lui è conoscente.

Vedi i pensieri del poeta riguardo la morte:

Se la morte è una condanna
Quale peccato può commettere lo spirito casto?
Se la morte è una ricompensa,
Quale ricompensa merita lo spirito cattivo?
Se non c’è nè ricompensa nè perdita in essa
Allora perchè diciamo questo è un peccato e questa è una cosa buona?
Non lo so!

Se la morte è una specie di sonno dopo esserci svegliati,
Perchè non rimaniamo svegli?
Perchè l’uomo non sa quando andrà via?
Quando verrà svelato questo segreto per poterlo sapere?
Non lo so!

Se la morte è una specie di sonno, per permettere all’uomo un pò di riposo,
Ed è un dono della libertà e non una prigione, è un inizio e non una fine...
Allora perchè non lo desidero questo sonno, e perchè non lo cerco con voglia?!
Perchè le anime sono cosi spaventate da essa?!
Non lo so!

Dopo la morte, dopo la sepoltura, ci sarà una rinascita?
Una vita eterna oppure la sparizione finale?
E’ vero o falso quello che la gente dice?
E’ vero che alcune persone lo sanno?
Non lo so!

Se rinasco dopo la morte, fisicamente e spiritualmente,
Chiedo a me stesso; rinascerò parzialmente o per intero?
Chiedo a me stesso; rinascerò come bambino o come adulto?
Non lo so!
(Aliya Abu Ma’di – Poesia At-Talasim)

Egli non sa cosa lo aspetta, non conosce il destino, mentre questo destino finale lo preoccupa molto.Egli vuole essere assicurato del suo destino. Vediamo la sofferenza del poeta, siccome egli non conosce la fine del suo destino e non sa che cosa ne sarà di lui.
Egli sta lontano dalla verità, il suo cuore è pieno di miseria, preoccupazione ed amarezza. Il vagare lo ha stancato.
Molte persone in questo mondo sono come il poeta, deviati ed infelici! Alcuni di loro hanno la capacità di esprimere la loro sofferenza, la loro miseria, la loro confusione mentre altri la sentono e soffrono, mentre i loro pensieri rimangono rinchiusi nelle loro anime.

Non lo so! Questa è la risposta a queste domande. Queste non sono solo le parole di questo poeta.
Socrate, uno dei pensieri più grandi della filosofia, ha detto chiaramente: “La cosa che ancora non so, è il fatto che non lo so.” (Ed-Din di Ed-Darraz)
Veramente, il scetticismo, l’antagonismo, sono una scuola antica del pensiero filosofico.

Solo attraverso la guida dell’Islam, l’uomo sa da dove è venuto, dove sta andando, perchè esiste l’universo, qual’è il suo ruolo nell’universo. Lui sa questo con sicurezza, e c’è una grande differenza tra quelli che sanno e quelli che non sanno.

Allah subhana wa ta’ala, dice nel glorioso Corano:
Colui che cammina con il volto rivolto al suolo è forse meglio guidato di colui che si erge (sta in posizione stabile) camminando sulla retta via ? (Al Mulk 67: 22)

2- IL LEGAME TRA L’AQEEDAH (CREDO), IMAN (FEDE) E LA SHARIA (GIURISPRUDENZA ISLAMICA)​


1. Il legame tra l’Aqeedah e l’Iman

Nel Corano, Allah l’Onnipotente, lode l’Iman e le persone dell’Iman nei seguenti versetti:

Quelli seguono la guida del loro Signore; quelli sono coloro che prospereranno. (Al Baqara 2: 5)

Invero prospereranno i credenti. (Al Muminoon 23: 1)

Essi sono gli eredi, che erediteranno il Firdaus (Giardino), dove rimarranno per sempre. (Al Muminoon 23: 10-11)

L’Iman del quale Allah l’Onnipotente, ha lodato le persone, non è solo l’Aqeedah.
L’Aqeedah costituisce la base, quindi l’Aqeedah (il credo) è la fondazione dell’Iman (della fede decisa). Cosi, l’Iman e l’Aqeedah sono costruiti saldamente nel cuore, sono in esso e non si allontana.

L’Iman si esprime con la lingua del credente, nel cuore del quale questa Aqeedah ha delle radici forti. L’Iman e la sua dichiarazione con la lingua, e viene confermato con le opere degli arti del credente.
Il credo che mette le radici nel cuore, ma non si vede con le opere cioè non è visibile, è un credo vuoto e freddo, che non merita di essere chiamato Aqeedah.
Vediamo molte persone che sono a conoscenza della verità, ma non si attengono ad essa e non vivono in concordanza con essa. Essi possono anche trascurare, opporsi alla verità che sanno sia la cosa giusta.

Iblis (il diavolo) conosce le verità universali con convinzione, egli conosce Allah, la verità, i Messaggeri, i Libri, però ha dedicato la sua vita all’opposizione della verità anche dopo la sapienza totale.
Il faraone era sicuro che le meraviglie portate da Musa –alayhi sallam- erano veramente da Allah, l’Onnipotente, però lui negava per arroganza, per presunzione, come Allah subhana wa ta’ala, racconta di lui e del suo popolo:

Ingiusti e orgogliosi li negarono, anche se intimamente ne erano certi. Guarda cosa è accaduto ai corruttori! (An-Naml 27: 14)

Musa –alayhi sallam- si rivolse a faraone dicendogli:
Disse: “Sai bene, che non ha fatto scendere questi segni, altri che il Signore dei cieli e della terra, prove inequivocabili [della mia missione]. Io credo, Faraone, che tu sia perduto!” (Al Israa 17: 102)

I seguaci dei libri sanno che Muhammad –salallahu alayhi wa sallam- è un Messaggero di Dio:
Coloro ai quali abbiamo dato la Scrittura, lo riconoscono come riconoscono i loro figli. Ma una parte di loro nasconde la verità pur conoscendola. (Al Baqara 2: 146)

Però essi non lo accettano.

Vediamo che cosa ha detto Abu Talib al Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- come giutificazione per non credere:
“So che la religione di Muhammad è tra le religioni migliori del mondo, se non mi spaventasse la colpevolezza della calunnia mi tovereste ad accettarla apertamente. ”


In questo modo l’Iman non significa solo accettare l’esistenza di Allah l’Onnipotente. Iman (fede) significa Aqeedah (credo), che la persona lo accetti con il cuore, lo confermi con la lingua e si attenga sempre alla strada stabilita da Allah.

Per questa ragione i Salaf hanno detto:
Iman significa credere con il cuore, dichiararlo con la lingua e impegnarsi ad implementare (attuare) le opere con gli arti.
Questo è il pensiero espresso in maniera generale da Imam Ahmad, Malik ed Esh-Shafi’i.

2. Il legame tra l’Aqeedah e la Sharia

Come abbiamo menzionato prima, l’Iman ha due condizioni:
1° L’Aqeedah che ha le sue radici salde nel cuore e
2° le opere, che si manifestano nelle azioni dell’uomo.


Se manca qualcuno di questi elementi, l’Iman si perde oppure è sbilanciato. Quindi, il legame tra questi due elementi diventa molto importante.

L’Iman è come un albero buono e forte, che è stato piantato in una terra buona e i rami dell’albero sono girati verso il cielo. L’albero produce frutti in abbondanza, dando questi frutti grazie alla Bontà di Allah subhana wa ta’ala.
Cosi l’Iman è l’albero, L’Aqeedah sono le radici, piantate profondamente nel cuore mentre i rami, i frutti sono le opere e le azioni buone.

Senza dubbio, se le radici si rovinano, si danneggiano, si essicano oppure sono marcie, non esisterà più l’albero, quindi inciderà su tutto il resto.
L’Iman non esiste se l’Aqeedah si allontana. Se i rami vengono tagliati, l’albero si danneggia, si indebolisce e di conseguenza può sbiadire totalmente perchè l’esistenza dei rami e delle foglie è fondamentale per l’esistenza dell’albero.
Allo stesso modo, se le opere non si eseguono oppure sono eseguite parzialmente, allora l’Iman diminuirà oppure si distruggerà.

Nella Sharia si trovano i compiti pratici che sono obligatori nell’Islam, si trovano le regole che riguardano l’adorazione cioè il culto, e le regole che riguardano le relazioni con gli altri.

3. L’Attenzione per le opere

È obligo (wajib) per noi, fare attenzione alle opere, alle azioni che facciamo. Dobbiamo essere attenti alle opere che Allah l’Onnipotente, ha reso obligatorie per noi, o che ci ha incoraggiato di fare, o di evitare.
Lasciare le opere che Allah subhana wa ta’ala, ha ordinato di non fare, fa parte dell’Iman.
L’azione delle opere proibite, anche se sono poche, fanno diminuire, indebolire l’Iman in maniera proporzionale. Di conseguenza, le persone che sottovalutano l’importanza dell’implemento e dell’inseguimento della Sunnah del Profeta –salallahu alayhi wa sallam- devono fare attenzione a un simile atteggiamento.

Alcuni di loro possono oltrepassare il limite e considerare alcune questioni della Sunnah o della Religione Islamica come non importanti. Noi preghiamo Allah l’Onnipotente, di perdonare queste persone perchè nella Religione non ci sono cose non importanti anche se l’ordine di importanza si può distinguere.

Quello che vorrei dire, è che non stiamo parlando della disattenzione verso le priorità della sapienza, delle opere e del dawa (chiamata all’Islam delle persone) delle persone sulla strada di Allah, l’Onnipotente.
Questa è una cosa che dobbiamo tutti noi sapere bene ed agire in base ad essa.
Quello che stiamo rimproverando, è la negligenza verso le piccole questioni oppure il rimprovero verso coloro che criticano gli altri dicendo che si stanno occupando sia delle grandi questioni che delle piccole questioni dell’Islam e della Sunnah.

Quando ‘Umar Ibn al-Khattab –radiallahu anhu- fu colpito con un coltello, un giovane ando' a vederlo. Quando il giovane si alzo' per andarsene, il suo izar (vestito) strisciava* per terra.
‘Umar –radiallahu anhu- lo chiamo' e gli ha disse:
“O figlio di mio fratello, alza il tuo vestito, perchè questo è il più pulito per i tuoi vestiti e accontenta il tuo Signore.” (Sahih Bukhari)


Quindi l’avvicinamento alla sua morte, non l’ha fermato dall’insegnamento di una questione che molte persone oggi considerano non importante oppure come qualcosa alla quale non bisogna dare attenzione.

* Questo atto in cui il vestito scende sotto la caviglia si chiama Isbal, ed è un peccato per gli uomini.


3- L’IMAN E IL KUFR​


1. Il giudizio per chi nega l’Aqeedah

Una persona che nega totalmente l’Aqeedah, come i comunisti, che negano l’esistenza di Allah, negano i Profeti, i Libri, non credono nell’altro mondo, non credono nella condanna o nella ricompensa, oppure la persona che nega parzialmente l’Aqeedah è un non credente (è un Kafir), non è un Musulmano.
A questa persona, dobbiamo dire che l’Aqeedah Islamica non si può mai accettare parzialmente, perchè il suo insieme (tutta questa Aqeedah) è strettamente collegata.


Il credo in Allah subhana wa ta’ala, richiede che l’uomo creda in Allah, l'Onnipotente, negli Angeli, nei Libri, nei Messaggeri, nell’Ultimo Giorno e nel Qadar.
Il credo nei Libri, richiede che tutti noi crediamo in tutti i principi fondamentali del credo (Usool al-Iman). Il credo nel Profeta –salallahu alayhi wa sallam- significa che l’uomo deve credere in tutto ciò che lui –salallahu alayhi wa sallam- ha portato, perchè Allah subhana wa ta’ala, considera la persona che crede in un principio tralasciandone un altro come Kafir (non credente).

Allah, l’Onnipotente dice nel glorioso Corano:
“Non c’è dubbio che coloro che non credono Allah ed il Suo Messaggero, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi Messaggeri dicendo: “Noi crediamo in alcuni e non crediamo in altri (neghiamo altri)” e vogliamo prendere (inseguire) una via di mezzo. Essi sono i veri miscredenti; e Noi abbiamo preparato una condanna forte ed umiliante per i miscredenti.” (An Nisa 4: 150-151)

Non credere in questioni fondamentali, che sono la base dell’Aqeedah, questioni che sono verificate, testimoniate dal Corano e dalla Sunnah, è nota come falsa credenza, come per esempio negare qualche Profeta, oppure non credere nei Libri oppure non credere in uno di questi sei pilastri dell’Iman.


2. Le opere e le parole che si considerano Kufr (non credenza)

Il Kufr non è costituito solo dalla negazione di uno o di tutti i fondamenti dell’Aqeedah. Ci sono alcune opere, che se vengono fatte, costituiscono Kufr.
Esse possono essere riassunte in una frase:
“Adorare qualcuno (o qualche cosa) all’infuori di o con Allah”


L’adorazione, è un diritto solo di Allah.

L’adorazione di qualcuno o di qualche altra cosa all’infuori di Allah, subhana wa ta’ala, è Shirk, cosi come viene considerato Shirk pregare verso qualcuno* all’infuori di Allah.
*(sia esso un profeta, un Angelo, un oggetto come una foto o la croce, una persona buona, la tomba o un morto, quindi solo Allah merita di essere adorato, e solo a Lui chiediamo. (da non confonderci con l’aiuto che possiamo chiedere a una persona come per esempio per trasportare una cosa quindi cose che lui può fare sempre grazie ad Allah subhana wa ta’ala, oppure possiamo chiedere l’aiuto ad un medico però quello che guarisce è Allah subhane wa ta’ala, il medicamento è solo un mezzo, il medico è un mezzo, non dobbiamo credere che sia la medicina che ci guarisce))

L’uomo può diventare miscredente, dicendo parole offensive al suo Creatore, il Lodato, l’Altissimo oppure qualche parola offensiva verso l’Islam, oppure verso i Profeti. Può diventare miscredente se usa parole che prendono in giro l’Islam oppure se usa parole che supportano ideologie sbagliate come la religione ebraica o quella cristiana, oppure se accusa l’Islam di essere arrettrato, imperfetto ecc... .

3. La posizione verso il Kafir (miscredente)

Il Musulmano ama ciò che Allah subhana wa ta’ala, ama, qundi tutto quello che l’Altissimo ha ordinato di fare nell’Islam, e odia tutto quello che Allah, l’Onnipotente ha proibito nell’Islam.

Per questo il Musulmano deve provare ostilità per i miscredenti e li deve odiare a causa del loro Kufr, cosi come il credente odia tornare nel Kufr per se stesso.
Egli si deve opporre alla menzogna e ai suoi seguaci chiamandoli alla verità. Egli deve chiarire la loro posizione sbagliata, il loro stato deviato dalla verità e deve mostrar loro questa verità, spiegandola in maniera chiara (quindi con le prove dal Corano e dalla Sunnah) e convincente.
Anche se noi proviamo ostilità verso i miscredenti, noi desideriamo e speriamo che essi siano guidati.
Ci sono delle regole per quanto riguarda i Kafir (i miscredenti), che vengono spiegate nei libri di Fiqh (Giurisprudenza Islamica).
Per esempio, noi non permettiamo loro di sposare donne Musulmane, e noi non sposiamo le loro donne a parte quelle dei popoli dei libri (cristiane o ebraiche), e noi non laviamo i loro corpi e non eseguiamo la preghiera funeraria (janaza) per loro.

4. Il Kafir (miscredente) in Allah

La persona che sente dell’Islam, e lo nega con coscienza, dopo averlo conosciuto, è un Kafir, che rimarrà nel Jahannam (Inferno) per sempre, perchè per lui non ci sarà nessuna giustificazione nel Giorno del Giudizio.

Chi non ha conosciuto l’Islam per qualsiasi motivo, perchè magari ha vissuto in posti lontani, oppure ha perso la vista e l’udito, oppure l’Islam gli è arrivato in età molto avanzata, quindi ha avuto molte difficoltà nel comprenderlo, non verra' puniti nel Giorno del Giudizio finchè non verra' testato, perchè la verità non gli è arrivata. Quindi Allah, subhan wa ta’ala, farà un test a queste persone. Allah subhana wa ta’ala dice nel glorioso Corano:
Chi segue la retta via, la segue a suo vantaggio; e chi si svia lo fa a suo danno; e nessuno porterà il peso di un altro. Non castigheremo alcun popolo senza prima inviar loro un messaggero. (Al Israa 17: 15)

La testimonianza che essi saranno testati si trova nel hadith trasmesso da Al Aswad Ibn Sari, che racconta che il Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- ha detto:
Ci sono quattro persone che protesteranno nel Giorno della Resurrezione: “Il sordo-muto che non sentiva niente; l’uomo folle (insano); l’uomo molto anziano; l’uomo che è morto durante il “fatarah” (l’intervallo tra i due Profeti Isa –alayhi sallam- e Muhammad –salallahu alayhi wa sallam- dove non c'era rivelazione).
Il sordo-muto dirà: “O Rabbi (Dio), l’Islam è venuto ed io non ho sentito niente.” Il folle dirà: “O Rabbi (Dio), l’Islam è venuto, però i giovani mi attaccavano con le pietre”. L’anziano dirà: “O Rabbi, l’Islam è venuto, ma io non ho sentito niente.” L’uomo che è morto durante il ‘fatarah’ dirà: “O Rabbi, nessun Messaggero è venuto da me.” Poi, Allah prenderà la loro promessa (di fedeltà) di obbedienza verso di Lui e manderà parola a loro di entrare nel fuoco. Giuro su Lui nella Cui mano si trova l’anima di Muhammad, se entrano, esso sarà fresco e sicuro per loro.*
(Hadith trasmesso da Ahmad nel suo Musnad)


*(Secondo un altro racconto, egli –salallahu alayhi wa sallam- ha detto:
“Chiunque vi entrerà, sarà freddo e sicuro per lui, e chiunque non vi entrerà sarà trascinato in esso.”
(Hadith trasmesso da Ahmad e Ibn Hibban, ed è classificato come sahih da Al-Albani, Sahih al-Jaami’ - 881)
Chiunque sente il messaggio dell’Islam in forma chiara e corretta (e poi lo rifiuta), l’evidenza farà da prova contro di lui. Chiunque muore senza aver sentito il messaggio oppure se l’ha sentito in forma distorta, il suo destino sarà nelle mani di Allah. Allah meglio sa, riguardo la Sua creatura, ed Egli non tratterà mai una persona ingiustamente. E Allah è Colui che tutto vede dei suoi servi. )


5. Negligenza nei doveri obligatori e le azioni proibite

La posizione dei salaf verso coloro che eseguono grandi peccati:

Senza dubbio, se una persona trascura gli obblighi che Allah gli ha ordinato di fare (che sono obligatori), come il Zakah, fare il Ramadan (il digiuno), fare il Hajj (se ha la possibilità di farlo), oppure se manca di rispetto ai genitori, se lavora o applica il Haram (ciò che è vietato) come il Ziina (fornicazione), se lavora o applica il Riba (l’interesse), se mangia la ricchezza dell’orfano, il suo credo risulta deformato in proporzione alle opere buone non fatte oppure in proporzione ai peccati fatti da lui o lei.

Il punto è che si deve considerare Kafir (miscredente) semplicemente perchè ha trascurato queste opere che sono wajib (obligatorie) o perchè ha fatto cose che sono Haram, finchè egli non nega gli obblighi e non dice che il Haram non sia vietato?

I testi che abbiamo, ci insegnano che il Musulmano non diventa Kafir quando fa peccati oppure quando trascura le opere che sono obligatorie, però ciò che lui o lei fa, fa diminuire l’Iman e la sua questione rimane ad Allah, l’Onnipotente – se Egli vuole, lo perdona; se Egli vuole, lo candanna.

Dai testi che testimoniano chiaramente sono:
In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso. (An Nisa 4: 48)

L’unico peccato che Allah non perdona, è lo Shirk. Nel caso dei peccati minori, la questione rimane ad Allah, e diciamo un altra volta che se Egli vuole, lo condanna, se Egli vuole,lo perdona.

Ci sono Hadith che testimoniano questo versetto. Un Hadith Kudsi, dice:

O figlio di Adamo, se vieni da Me con peccati grandi come la terra e incontri Me senza aver associato niente a Me nell’adorazione, Io verrò da te con altrettanto perdono.
(Tirmidhi nel Sunan 4/49 Hadith nr. 3540)


Utban Ibn Malik–radiallahu anhu-, trasmette che il Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- ha detto:
Allah ha vietato al fuoco di bruciare coloro che dicono - La ilaha illa Allah -, cercando il piacere di Allah.
(Bukhari 1/519 Hadith nr. 425)


In un’altro Hadith Kudsi:
Chi Mi incontra con peccati grandi come la terra, però non associa nessuno nella Mia adorazione, lo incontrerò con lo stesso perdono.
(Muslim 4/2068 Hadith nr. 2687)


Viene trasmesso da Abu Said al-Hudri –radiallahu anhu- che il Messaggero di Allah –salallahu alayhi wa sallam- ha detto:
La gente del paradiso entrerà in paradiso e la gente del fuoco entrerà nel fuoco, poi Allah dirà: “Portate fuori di li, ognuno nel cuore del quale c’è fede quanto il seme di senape.”
(Bukhari 1/72 Hadith nr. 22)


Abu Sufyan –radiallahu anhu- ha detto:
“Ho vissuto vicino a Jabir ibn Abdullah a Macca per sei mesi. Un uomo gli chiese: ‘Chiamate qualche persona della Qibla (Musulmano) Kafir?’ Lui ha risposto: ‘Che Allah ci protegga!’ Egli ha chiesto: ‘Chiamate qualcuno Mushrik (politeista)?’ Egli ha detto: ‘No.’”
(Abu Ubajd al Kasin ibn Salam nel suo libro Al-Iman redatto da Shaykh al-Albani pag.98)


Questi testi mostrano che i sapienti dei salaf di questa Ummah dicono che chi fa peccato e non compie gli obblighi, sia credente a causa del suo credo, ma peccatore a causa del suo peccato. Essi lo hanno considerato credente perchè questa persona crede negli obblighi (come il zakah, il Digiuno) che Allah ci ha ordinato di compiere e crede che il peccato non si debba fare, però il suo credo non è perfezionato, non è completo.
Il suo credo non è buono a causa delle sue opere non buone, cioè a causa dei peccati.
Un credo completo è quello dove si eseguono gli ordini di Allah (si attua la Sua legge) e si sta lontano dai peccati.

(Nota: Qui vediamo quanto sia importante conoscere il Tawhid, in quanto conoscendo Allah subhana wa ta’ala e adorando Solo Lui, non associandoGli nessuno nell’adorazione, possiamo sperare nella sua Grazia, e quindi che ci perdoni i nostri peccati.)
 
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