La Malattia del Boicottaggio Indiscriminato

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
La Malattia del Boicottaggio Indiscriminato


Shaykh Saalih as-Suhaymee

Domanda: Abbiamo studenti salafi di un determinato paese e abbiamo bisogno della loro conoscenza, ma li abbiamo boicottati e ci siamo separati da loro da oltre sette anni, perché non hanno dichiarato innovatori questa e quella persona [cioè non hanno dichiarato tabdee' di questi individui].

Risposta: Questa è una delle pericolose malattie in cui cadono alcuni du'aat (chiamanti all'Islam) o coloro che dichiarano di avere conoscenza, cioè l'essere frettolosi nel dare sentenze riguardo persone e l'essere frettolosi nel boicottaggio e l'abbandono, anche se non vi è nulla che lo richieda. Questo è qualcosa che ha direttamente contribuito alla scissione nei ranghi, in particolare i ranghi di Ahlus Sunnah, coloro che sono sul Manhaj dei Salaf (la metodologia dei nostri predecessori). Vi è quindi tanto da dare e prendere tra di essi senza tornare agli studiosi, e si puo' anche arrivare cosi' lontano da dichiarare l'un l'altro un innovatore o fasiq (colui che commette molti peccati), anche se colui che e' dichiarato tale non è un innovatore o un fasiq.

Questo accade come risultato dell'essere lontani dalla conoscenza, l'apprendimento e la comprensione della religione di Allah, L'Altissimo. Quindi è sul Musulmano la ricerca della conoscenza che gli possa permette di distinguere tra verità e falsità e tra ciò che è bene e ciò che è male, tra Tawhid e shirk, e tra la Sunnah e l'innovazione.

Abbiamo anche visto alcuni di loro, e sono una minoranza Musulmana, combattere tra loro e sono - in generale - su un giusto Manhaj (metodologia). Ma i desideri personali, l'ignoranza, e l'amore dell'essere di fronte alle persone, può portare alcuni a dichiarare tabdee' (dichiarare che una persona sia un innovatore), dato che ad essi piace essere frettolosi nel boicottaggio.

Tuttavia, il boicottaggio, ha delle linee di guida specifiche che devono essere prese in considerazione, alcune delle quali riguardano l'haajir (il boicottatore) e alcune si riferiscono al mahjoor (colui che e' boicottato). Non ogni errore merita il boicottaggio, qualcuno può essere boicottato per un piccolo problema a causa di una fede travolgente che porterà a un risultato positivo, ma non si può essere boicottati per una situazione ancor maggiore, al fine di evitare fitnah e separazione.

Il Messaggero (sal-Allahu 'alayhi wa sallam) boicotto' i tre che rimasero indietro [e non parteciparono alla battaglia di Tabook], anche se i loro peccati non erano nulla in confronto ai peccati degli ipocriti e di altri che si opponevano al Messaggio. Allo stesso tempo, egli mantenne gli ipocriti con se' e non fece nulla ad essi in modo che non si potesse dire che Muhammad ammazzava i suoi seguaci dato che il Profeta (sal-Allahu 'alayhi wa sallam) spiego' di avere ragione [1]. Pertanto, la questione del boicottaggio, senza considerare i pro e i contro, e' una questione molto pericolosa. Forse tu lo boicotti e, di fatto, egli va contro il nemico, magari lo boicotti ed egli cresce ancor di piu' nella sua disinformazione, o forse lo boicotti per una questione che non merita il boicottaggio.

Sì, colui la cui innovazione e disobbedienza sono stabilite (verificate), e sono schiaccianti, allora si, boicottare e' di beneficio. Ma il caso potrebbe essere il contrario: lo boicotti e, di conseguenza, egli ritorna a commettere molti peccati e a disobbedire. Egli può anche tornare ai nemici della Sunnah e tu sei la causa di questo.

Per ulteriori informazioni su questo argomento leggete il libro "The Difference between Advising and Condemning" di al-Hafidh Ibn Rajab (che Allah abbia misericordia di lui) e "An-Naseehah" (Consigli ai giovani di Ahlus Sunnah) di Shaykh Ibrahim ar-Ruhaylee (che Allah lo preservi). E sforzatevi di evitare tutto ciò che possa provocare una reazione negativa come è il caso di molti che hanno fretta nel boicottare per i motivi più banali prima di consigliare e indirizzare, o dichiarare che un fratello sia un innovatore per un motivo ingiustificato. Si dovrebbe almeno cercare di consigliarlo e indirizzarlo, e guardarsi dalla fretta nel boicottare.

In effetti, alcuni dei quali sono considerati studenti di conoscenza in alcuni paesi - anche se sono le minoranze in quelle terre - a volte boicottano l'un l'altro. Abbiamo trovato questo in alcuni paesi che abbiamo visitato, dove i Musulmani sono la minoranza.

E' su i Musulmani ritornare al modo corretto di porre rimedio a queste situazioni, seguendo la metodologia del Salaf as-Saleh (pii predecessori) in modo che voi siate al sicuro e gli altri siano al sicuro da voi.

Nota:
[1] Bukhari #3518 e Muslim #2583

Madeenah.Com

Tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
 

besmiralalbani

Think for yourself
Consigli preziosi da Shaykh Syhaymee sulla Fitnah

Questo articolo secondo me è lo stesso riportato sopra, però visto che ci sono alcune cose in più, e molto utili, ho deciso di pubblicarlo.

Consigli preziosi da Shaykh Syhaym che chiarisce chi sono coloro che causano le fitnah e i loro comportamenti
Fonte: www.sahab.net
Tradotto da: Shuajb Rexha, Ebu Duxhan
Tradotto dall’Albanese: Besmiralalbani

Ad una domanda che hanno rivolto a shaykh Syhaym, lui ha risposto cosi:

Preghiamo Allah di preseravarci e di salvarci.
Il problema di molti studenti di conoscenza (chi cerca di studiare l’Islam) è che loro oltrepassano le loro competenze, pensano di sapere, anche se sono ignoranti.

Coloro che creano un gruppo e fanno uscire chiunque vogliono dalla strada dei Salaf (strada dei pii predecessori) e fanno entrare chiunque vogliono, coloro che offendono e danneggiano i loro fratelli, che esagerano e ingrandiscono le cose, fanno una specie di caccia alle streghe, danno i giudizi come nella vendita all'ingrosso (senza vedere le cose un po nello specifico) - senza avere un po di saggezza, senza verificare, senza riferirsi ai sapienti per poter curare i problemi che incontrano, e tutto questo ci fa dubbiatare di essi.
Reclamiamo questa situazione ad Allah.

La causa e la sorgente di tutto questo è l’ignoranza, la mancanza nell'apprendimento della religione, l’orizzonte stretto, la non lungimiranza, l’invidia, l’odio e le malattie che sorgono dal cuore.

Caro fratello!
Supponiamo che un tuo fratello abbia sbagliato in qualcosa, oppure non gli è chiaro la verità in quella vicenda e lui non si ritira da questo sbaglio - ma la sua strada in generale, il suo manhaj (metodologia) è quello dei Salaf.

È permissibile a te metterlo alla prova in questa maniera, cioè di consideralo uno che fa bid’a (innovazioni nell’Islam), di farlo uscire dalla Salafiya (strada, metodologia dei pii predecessori) come piaccia a te?!

Questo non fa parte del manhaj dell’ahlu sunnah wal jama’ah (la metodologia di coloro che seguono la sunnah (insegnamenti del Pofeta) e il gruppo; = è un sinonimo di Salafiya), al contrario, questa metodologia appartiene agli hisbi (coloro che si dividono in partiti), anzi, nemmeno gli hisbi fanno una cosa del genere con i loro seguaci.

Per questo, la questione richiede una logica sana, saggezza, personalità, non affrettarsi, pazienza, verificare e un cuore largo.

Però alcuni fratelli, a parte l’esposizione che fanno a se-stessi come se fossero studiosi, sono stati messi alla prova anche con la qualità della rabbia, non parlano più, si arrabbiano per cause banali, e nel momento in cui si arrabbiano, iniziano a classificare i fratelli come piace a loro.

Il Profeta (salallahu alayhi wa sallam) ha detto:
("Chi è il più forte tra di voi?" un uomo gli rispose:
"Colui che sconfigge il suo nemico."
Il profeta ( Salla Allahu 'Alaihi wa Sallam) lo corresse dicendo)*:
"No, l'uomo più forte tra di voi non è colui che batte tutti ma è colui che sa controllare la sua collera."
(Al Bukhari)
*ho aggiunto io la prima parte del hadith che Shaykh non ha menzionato, per comprenderlo meglio.

Allah dice:
“O credenti, se un malvagio vi reca una notizia, verificatela, affinché non portiate, per disinformazione, pregiudizio a qualcuno e abbiate poi a pentirvi di quel che avrete fatto.”
(Al-Hujuraat 49: 6)


O credenti, evitate di far troppe illazioni (pregiudizi, insinuazioni, supposizioni ), ché una parte dell'illazione è peccato. Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri...
(Al-Hujuraat 49: 12)


O voi che credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi, prima di dire a chi vi rivolge il saluto: “Tu non sei credente”, al fine di procacciarvi i beni della vita terrena. Presso Allah c'è bottino più ricco. Già prima eravate così, poi Allah vi ha beneficati. State attenti, ché Allah è perfettamente informato di quello che fate.
(An-Nisaa 4: 94)


Il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) ha detto:
“Allontanatevi dagli pregiudizi (supposizioni) perché è il detto più bugiardo”.
E ha detto anche:
“Che cattiva abitudine per l’uomo dire: Mi sembra”.

I pettegolezzi sono una malattia pericolosa, che la stanno vivendo i nostri fratelli in alcuni paesi dove non ci sono i studiosi oppure studenti di conoscenza – (questa malattia) a quanto pare è stata portata anche nel nostro paese (Arabia Saudita).

Tu li vedi mentre litigano tra di loro per cause banali e senza valore oppure per vicende che si possono curare e correggere, poi iniziano a dare insegnamenti a l’un - l’altro, iniziano a considerare l’un-l’altro peccatore, persona che fa bid’ah, e forse questo li spinge anche a diffamare i nostri rispettati studiosi, quelli più grandi, senza avere nessun tipo di riserva in tutto ciò perché è arrivato nella fase in cui pretende di sapere, pretesa che lo ha accecato, che non lo lascia capire, cieco che non vede e sordo che non sente.

O fratelli miei!
Vi consiglio – sia l’interrogatore che gli altri – di mostravi saggi e ragionevoli, di comportarvi con maniere morbide (con calma e tranquillità) con i vostri fratelli, perché la morbidezza abbellisce le cose mentre l'asperità abbruttisce le cose, e che Allah da attraverso la morbidezza ciò che non da attraverso l'asperità e che in verità Allah ama la morbidezza in ogni vicenda.
Allah dice al Suo Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam):
È per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te. (‘Ali Imran 3: 159)

Fai attenzione, non comportarti in modo aspro con i tuoi fratelli, addirittura con tutti i Mussulmani, e per di più con i fratelli che ti unisce lo stesso manhaj (metodologia). Speriamo che ci vengano facilitate le opere e di imparare l’insegnamento del tema su come comportarci con colui che ha sbagliato oppure segue un’altra, contraria alla nostra.

Vi consiglio di leggere un libro, che indipendentemente dal suo piccolo volume è grandioso per i significati che porta in riguardo al modo in cui ci dobbiamo comportare con colui che sbaglia, scritto dal nostro fratello, Shaykh Ibrahim bin Amir ar-Ruhayli, il libro si intitola: Consigli per i giovani. Un libro grandioso, e non lasciatevi impedire dalla inimicizia di coloro che non lo amano questo Shaykh oppure che non amano questo libro con il pretesto che questo libro è tamyi’iy (morbido e tollerante nelle questioni del manhaj - metodologia), perché il vero tamyiy è quello di promuovere e causare fitnah ( contrasti, divisioni, caos all'interno dell'Islam) e quando si pretende la conoscenza da coloro che non li spetta.

Leggete anche altri due grandiosi libri, il primo si intitola: La distinzione tra il consiglio e lo smascheramento: di Ibn Rajab (rahimahullah) mentre il secondo si chiama: L’ornamento dello studente di conoscenza: di Bakr Abu Zayd (rahimahullah), - che attualmente lo sto insegnando con spiegazione, nella moschea del Profeta.

Perciò, fatte attenzione o fratelli! O voi che chiedete e chi sta li con voi! Mandate i miei sallam ai fratelli nel tuo paese e dì a loro:
Temete Allah nelle relazioni tra di voi, e attenetevi alla Retta Via, conosciuta e seguita, e dì a loro che si occupino dei propri difetti invece di occuparsi dei difetti degli altri. Che non fingano di sapere la Religione, cosicché pensano che possono fare jarh e ta’dil (denigrazione o screditare e dire agli altri di fare attenzione da questa persona), mentre non sanno nemmeno il significato del jarh e ta’dil.

Questo tipo di comportamento è diventato la causa perché i nostri grandi studiosi non danno più fatwa attraverso il telefono, a causa dei fitnah di queste persone.

Qualcuno di loro telefona uno dei nostri shuyukh (studiosi) e fa una certa domanda – secondo la sua pretesa – e lo shaykh risponde correttamente, cosi come si deve, essendo la risposta correlata alla forma della domanda, mentre in verità il niya (l’intenzione) dell’interrogatore era sporco. Aveva fin dall'inizio della domanda un niya (intenzione) sporca. Che fa lui dopo aver preso questa risposta? Dopo poche ore trovi scritto su internet un titolo in MAIUSCOLO: La contro-risposta di shaykh Tizio contro shaykh Caio. Attenzione!

La domanda non menzionava alcun nome, cosi come nella risposta del sapiente non viene menzionato alcun nome, ma l’interrogatore fin dall’inizio ha domandato con l’intenzione sporca, per mettere in contrasto le parole degli studiosi tra di loro e cercare di ingannare i studenti di conoscenza con questi modi.

Questo tipo di persona è debole nel culto, nel salat (preghiera) non è attento, nemmeno con il jama’ah (gruppo dei Mussulmani) nella Moschea, e non sa nemmeno alcune disposizioni del salat oppure del wudu (abluzione), e a frattempo ha nominato se-stesso nel ruolo dello sapiente del jarh e ta’dil, giudicando le persone secondo i suoi desideri non avendo altra sapienza a parte ciò che dicono i suoi desideri.

Diciamo a questa persona: Temi Allah o servo di Allah, che Allah abbia misericordia di quella persona che conosce i suoi limiti. Quando fai uscire queste fatwa (verdetti religiosi) per i tuoi fratelli, ricorda le parole di Allah:
In verità siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l'animo suo. Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare. Quando i due che registrano seduti alla sua destra e alla sua sinistra, raccoglieranno [il suo dire], [l'uomo] non pronuncerà nessuna parola senza che presso di lui ci sia un osservatore solerte. (Qaf 50: 16-18)

O servo di Allah, ricordati che l’uomo può dire una parola che a lui non sembra importante ma che lo fa immergere nel Jahannam (Inferno) 70 anni lontano.

O servo di Allah, ricordati che la carne degli studiosi è avvelenata ed è storicamente conosciuta la tradizione di Allah dello smascheramento e dell’umiliazione di coloro che offendono i studiosi.

O servo di Allah, ricordati delle parole del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam):
“Chi mi garantisce quello che ha tra le le due barba (la lingua) e quello che ha tra le due cosce, li garantirò il Jannah (Paradiso)”.

Ricordati delle parole del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam):
“Freni questo”indicando la lingua. Allora Muadh (radiallahu anhu) li disse: “O RasoolAllah, verremo tenuti conto del parlato?” Disse: “Ti abbia tua madre o Muadh! Mi chiedo che cos'altro se non ciò che raccoglie la lingua lancerebbe la gente con la faccia nel fuoco?”

E disse: “Sapete chi è il fallito?” Dissero: “Il fallito per noi viene considerato colui che non ha né dirham né beni materiali.” Disse: “Il fallito dal mio ummah (popolazione) è colui che viene nel Giorno del Giudizio con la preghiera, con il digiuno, con il zakat, ma ha offeso una persona, ha inventato per l’altro, ha versato il suo sangue, lo ha colpito, quindi vengono date ad uno dalle opere buone dell’altro, vengono date all’altro dalle sue opere buone. E se a lui finiscono le opere buone prima di pagare gli sbagli, verranno presi i peccati di coloro che lui ha fatto del male e verranno date a lui e verrà lanciato insieme a loro nel fuoco.”

O fratelli!
Ricordatevi della morte, e di ciò che viene dopo di essa, o servo di Allah, ricordati dei testi religiosi, prima che ti penti del tuo giudizio nei confronti del tuo nobile fratello per fisk (colui che fa molti peccati) o bid’ah (colui che fa innovazione nella religione) o di kufr (miscredenza).

Che sia la tua lingua onesta sia con gli avversari anche se loro ti offendono. Allah dice:
Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza... (Al-An’am 6: 108)


Preso dalla cassetta nr.8 durante la spiegazione del libro: Lum’atul i’tikad, nel corso organizzato nella moschea Utbah bin Gazuan a Damam, nell’anno 1429 h.
 
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