Leggere il Corano durante il Ramadhan
di Abdullah bin Salih Al-Fawzan
“Ahadith As-Siyam: Ahkam wa Adab” pag.63-65
Abu Umamah (radiAllahu ‘anhu) riportò che il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) disse: “Recitate il Qur’an perché invero esso sarà nel Giorno del Giudizio come un intercessore per i suoi Ashab (coloro che lo leggono, lo memorizzano e lo mettono in atto).”1
Questo hadith indica le virtù della recitazione del Qur’an, la più grande delle sue ricompense e che esso intercederà per i suoi sostenitori nel Giorno del Giudizio riguardo la loro entrata nel Paradiso.
An-Nawas Ibn Sama’an (radiAllahu ‘anhu) riportò: “Ho sentito il messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) dire: Il Qur’an verrà portato il Giorno del Giudizio come anche le persone che agivano su di esso. Surat-ul-Baqara e Ali ‘Imran allora li avvicineranno.” Il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) li paragonò facendo tre esempi, che io non ho dimenticato in seguito. Egli (sallAllahu alayhi wa sallam) disse: Come se esse (le due sure) fossero due nuvole o due tettoie nere scure con la luce tra di loro o come due stormi di uccelli che stendono le loro ali in aria implorando per colui che le ha recitate.”2
Abdullah Ibn ‘Amr (radiAllahu ‘anhu) riportò che il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) disse: “Il digiuno e il Qur’an saranno intercessori per i servi nel Giorno del Giudizio. Il digiuno dirà: O mio Signore, l’ho limitato nel cibo e nel bere, perciò permettimi di intercedere per lui. E il Qur’an dirà: L’ho ostacolato dal dormire la notte, perciò permettimi di intercedere per lui. Così essi saranno accettati per intercedere.”3
Quindi è essenziale per una persona che digiuna recitare maggiormente il Qur’an durante questi giorni benedetti e notti onorate. Per davvero, c’è una speciale virtù per l’abbondanza della recitazione in questi giorni, che non si trova in nessun altro mese. Egli dovrebbe trarre vantaggio dalla nobiltà del tempo durante questo mese, nel quale Allah rivelò il Qur’an.
C’è uno speciale merito nel recitare il Qur’an nelle notti di Ramadan. Per davvero, la notte porta una fine alle indaffarate faccende quotidiane, l’entusiasmo viene risvegliato e il cuore e la lingua aumentano nella riflessione. E Allah è Colui in Cui cerchiamo assistenza.
E’ riportato che Jibril era solito incontrarsi con il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) durante ogni notte del Ramadan e studiavano il Qur’an insieme.4 Quindi se fare dhikr (ricordo di Allah) fosse meglio del Qur’an o uguale ad esso (in queste notti), loro avrebbero fatto questo tutto il tempo o in determinati momenti insieme riunendosi costantemente per quell’occasione.
Così, questo hadith illustra la precedenza dello studio del Qur’an durante Ramadan e riunirsi insieme per questa occasione oltre che rivolgersi ad uno che sia più spiccato nella sua memorizzazione.
I predecessori di questa ummah recitavano il Qur’an costantemente durante Ramadan. E quando digiunavano, si sedevano nella masajid e dicevano: “Custodiremo il nostro digiuno e non calunnieremo nessuno.”
Essi recitavano il Qur’an nelle loro preghiera e al di fuori di essa. ‘Uthman (radiAllahu ‘anhu) completava la recitazione dell’intero Qur’an una volta al giorno. Ed alcuni dei Salaf lo completavano durante le loro qiyam in Ramadan ogni tre notti. Alcuni di loro lo facevano ogni sette giorni e altri ogni dieci.
Ash-Shafi’i completava il Qur’an sessanta volte durante Ramadan, recitandolo al di fuori della preghiera.
Al-Aswad recitava il Qur’an intero ogni due notti di Ramadan.
Qatadah completava sempre il Qur’an ogni sette giorni. Egli lo faceva ogni tre giorni durante Ramadan e negli ultimi dieci giorni lo faceva ogni notte.
La loro fama riguardo ciò è nota (celebre)
Al-Hafidh Ibn Rajab (rahimahuLlah) disse: “La proibizione di recitare il Qur’an in meno di tre giorni (come affermato in un hadith) è stata menzionata soltanto in relazione all’essere fatto su una base normale. Come per gli specifici tempi che sono virtuosi, come il mese di Ramadan e specialmente le notti in cui viene cercata la notte di Al-Qadr. O quei posti che sono virtuosi, come la Makkah per uno che vi entra senza risiedervi, allora è raccomandato di recitare molto il Qur’an in quei tempi e in quei luoghi, cercando i meriti connessi al loro tempo e luogo. Questa è l’opinione di Ahmad, Abu Ishaq e altri studiosi. E le azioni degli altri indicano come è stato affermato in precedenza.”5
La persona che recita il Qur’an deve osservare la corretta etica della recitazione. Alcune di esse sono che: egli faccia la propria intenzione sinceramente per Allah, che egli reciti mentre è in uno stato di purità, che egli usi il Siwak e che lo reciti mentre riflette sul suo significato e osservando una totale consapevolezza. Allah dice:
“Un Libro, che vi abbiamo rivelato in modo che i suoi versi possano essere meditati, così che la gente dell’intelletto possa essere ricordata.”
Inoltre, dalle etichette della recitazione c’è che uno non fermi la sua recitazione per parlare con qualcun’altro. Invero, quando alcune persona siedono per recitare il Qur’an, e ci sono persone sedute accanto a loro, una maggior parte del tempo essi interromponoo la loro recitazione e parlano coi i loro vicini. Questo non è corretto in quanto ci si allontana dalla recitazione senza una valida ragione.
Ed è su quello che recita agire sul Qur’an, rendendo ammissibile il suo Halal e proibendone il suo Haram, così che il Qur’an possa essere un prova per lui nel Giorno del Giudizio ed intercedere per lui per entrare nei Giardini della delizia.
[1] Sahih Muslim
[2] Riportato da Muslim, 804
[3] Sahih Muslim, 804
[4] Al-Bukhari 1/30, Muslim 2308
[5] Lata'if-ul-Ma'arif, pag.102-103
tradotto da mujahidamuslima [possa Allah, subhanahu wa Ta'ala, perdonare i miei eventuali errori di traduzione e trascrizione]