Riguardo l'esclusione di una persona dagli Ahlus-Sunnah!

besmiralalbani

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Riguardo l'esclusione di una persona dagli Ahlus-Sunnah!
Fonte: Silsilah Huda wa Nur, nr.734, seconda domanda
(www.mburoja.net)​

Domanda: Quando viene esclusa una persona dagli Ahlus-Sunnah (Seguaci della tradizione, detti e opere del Profeta – pace e benedizione di Allah su di lui)? Questo accade quando egli ha un credo contrario al loro credo (Contro il credo degli Ahlu-Sunnah) e quando fa qualcosa che contraddice gli Ahli-Sunnah? Questa persona è considerata come colui che fa Bid’a (innovazione nella religione) (se sbaglia) anche in una questione secondaria?

Risposta (Shaykh Al-Albani): Questa domanda è importante! La risposta si può capire alla luce della risposta dellla prima domanda.

Dico: Se la persona ha come scopo/mira la verità e la sua esattezza e poi sbaglia, non è permissibile dire che non fa parte degli Ahlus-Sunnah wal Jama’ah (Seguaci della Tradizione e del Gruppo) semplicemente a causa della sua caduta nell’errore. Oppure dire, come hai menzionato nella domanda che hai posto, che sia caduto nella bid’a (innovazione nella religione).

Come sanno gli studenti di conoscenza – per non parlare degli studiosi – molti studiosi cadono nell'haram (cose proibite nell’Islam), ma hanno come scopo l'haram? Quanto sono lontani da questo scopo? Sono peccatori a causa di questo? La risposta è: No.

Quindi, non c’è distinzione tra lo studioso che cade nell'istihlal (dire che una cosa sia halal – lecita in Islam) di cio' che Allah ha vietato basandosi sull'ijtihad (sforzo personale per arrivare ad un verdetto religioso su una vicenda) per il quale egli viene ricompensato, oppure tra lo studioso che cade nell’errore al quale non mira (il suo scopo non è quello di voler sbagliare), ma ha come scopo la Sunnah e sbaglia. Non c’è distinzione tra il primo e l’ultimo.

Per questo motivo, noi non siamo contenti dei disordini che si stanno verificando oggi in Saudia (Arabi Saudita) tra gli Ahlus-Sunnah, siccome è apparso tra loro che qualcuno possa pensare che se una persona abbia contraddetto gli Ahlus-Sunnah in alcune vicende, dopo fa tabdi (lo considera una persona che innova nella religione) nei suoi confronti e lo esclude dagli Ahlus-Sunnah.

Innanzitutto, a loro basta dire che la persona abbia sbagliato e poi spetta a loro dimostrare le testimonianze dal Libro (Corano), dalla Sunnah e da cio' su cui erano i Salaf (Pii Predecessori).

Per quanto riguarda l’aumento della separazione e della distinzione, allora questo non era per niente la tradizione degli Ahlus-Sunnah! Per questo motivo, non è permissibile escludere colui che sbaglia in una questione, basandoci su ciò che abbiamo spiegato, sia nelle questioni basilari che in quelle secondarie, in questioni dell’aqidah (credo) e in quelle del fiqh (giurisprudenza). Non è permissibile considerarlo perduto, ma ci si deve confrontare con gentilezza.


Domanda: Se gli Ahlus-Sunnah espongono testimonianze nei confronti di una persona in questioni in cui egli contraddice il manhaj (la metodologia) degli Ahlus-Sunnah, ma questa persona rifiuta di tornare alla verità, lo si deve considerare un individuo che fa bid’a, oppure no?

Risposta: Altrettanto, anche questa risposta si deve capire. Se egli rifiuta e continua, allora lo si deve considerare come uno che fa bid’a ma, se egli dice: “Io non vedo l’esattezza cosi come la vedete voi” ed espone questo a loro e che loro li considera in errore rispetto al suo punto di vista, allora questa questione rimane un disaccordo tra lui e loro.

Non è corretto credere che noi sappiamo che egli nel suo cuore creda in qualcosa che contraddice ciò che invece dice apertamente e chiaramente con la sua lingua, e che quindi sia un ipocrita. No, non facciamo questo, come ha raccontato il Messaggero (sallAllahu ‘alayhi wa sallam – pace e benedizione di Allah siano su di lui) nel hadith autentico: “… hai aperto il suo cuore”, quando l’idolatra (colui che crede negli idoli, oggetti, sculture…) che aveva la spada puntata sulla testa disse: “Testimonio che non c’è nessuno degno di essere adorato, tranne Allah e che Muhammad è il Suo Messaggero.” Ed egli (il compagno del Profeta – sallAllahu ‘alayhi wa sallam) lo uccise dopo che l’idolatro aveva detto questo; questo è un racconto ben noto. Dissero al Messaggero di Allah – sallAllahu ‘alayhi wa sallam: “Egli ha detto cosi per mentire oppure per timore di essere ucciso”. Il Messaggero di Allah – sallAllahu ‘alayhi wa sallam – disse: “Hai aperto il suo cuore per vedere?!” La persona era un idolatra e sembrava che avesse detto la shahada (testimonianza di fede) per paura che venisse ucciso.

E, che cosa possiamo dire per il Musulmano che testimonia che nessuno sia degno di essere adorato, tranne Allah e che Muhammad è il Messaggero di Allah, il quale parla con il Libro di Allah, con la Sunnah e con la metodologia dei Salaf; però, egli sbaglia in qualche questione e le testimonianze gli vengono esposte?

Diciamo questo con considerevole attenzione, perché non una qualsiasi (persona) che argomenta parla basandosi sulla conoscenza, però, se le prove vengono esposte da uno studioso oppure da uno studioso nobile ed egli non viene convinto, allora, colui che lo prende in responsabilità è Allah.

Non è permissibile agire in modo in cui uno sbaglio o alcuni sbagli abbiano la superiorità sulla maggioranza degli esatti punti di vista (che possiede la persona).

Le questioni delle vicende accademiche sono uguali a cio' che ha a che fare con l’auto-riparazione e la distruzione. Non è possibile per un Musulmano che non cada in qualcosa che contraddice la Legge Divina. Egli senz’altro sbaglierà. Come sappiamo, tutti noi siamo inclini agli sbagli, cosicché, se vediamo che una persona abbia com messo uno sbaglio oppure un determinato peccato, lo chiamiamo fasik (peccatore) oppure fajir? Proprio questo è il punto anche riguardo le questioni della conoscenza.
 
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