Articoli sul Ramadhaan

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
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Un Ramadan di successo

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Le porte del Paradiso sono aperte, le porte dell’Inferno sono chiuse e i nostri nemici maledetti, gli Shayatin, sono stati rinchiusi. Ramadan è su di noi, il mese beato di misericordia, di perdono e di compassione.
Infatti, abbiamo bisogno di questo mese benedetto per poterci immergere nel ricordo di Allah ta’ala, dopo essere stati incuranti, rivolgendo la nostra curiosità all’Aldila’, dopo esserci ritirati nella dunya, leggendo il Libro di Allah che è rimasto intoccato coperto di polvere sui nostri scaffali. Siamo sicuramente sotto ‘stress’, i nostri cuori si sono induriti, abbiamo abbassato la nostra barriera della Taqwa, rincorrendo in qualche modo le nostre fantasie e desideri, ci siamo auniti ai negligenti.

Eppure, l’opportunità si presenta per ritornare ad essere umili, ritornando ad Allah e chiedendo il Suo perdono. Si tratta di un mese in cui si possono purificare i nostri cuori e ci si libera dalla roccaforte della trasgressione. E che cosa è che provoca una tale transizione? Per alcuni può essere la grande congregazione di Muslimin in Salah, un rinnovato senso di gratitudine dopo che il cibo ha toccato le nostre labbra, il trascorrere lunghe notti nella preghiera del Tarawih, il sollevare le mani in du’a qunut e sperando vivamente nella misericordia di Allah ta’ala. E ancora, può essere l’emergere dei Muslimin, i tanti scambi di Salam, i sorrisi e le parole sentite davvero, il riflettere sinceramente sul Corano o l’essere in grado di effettuare itikaf in masjid, vi è un cambiamento nell’aria e può essere facilmente intuito, una brezza di benessere ci supera, cosparsi di Ihsan e Taqwa, e ci sforziamo di ottenere il bene. Improvvisamente ci rendiamo conto che la promessa di Allah è verità, e il timore aumenta con la speranza nella Sua misericordia, noi stessi veneriamo e ricordiamo di più.

I Figli di Adamo trovano spesso scuse per se stessi, le loro colpe e le loro carenze. In verità questo è un ostacolo sulla via del cambiamento. La bellezza del Ramadan è che diminuisce tali ostacoli. La degustazione della dolcezza della fede permette la contemplazione, la riflessione e l’auto-valutazione, in modo tale che si possano diagnosticare le proprie colpe, si possa fare tawbah (pentimento) cercando di porre rimedio alla propria condizione. E quale momento migliore per eseguire una seria risoluzione dei cambiamenti se non nel mese benedetto di Ramadan, quando la melodiosa recitazione del Corano entra nelle nostre orecchie, quando i tuoi occhi guardano i credenti che si riuniscono per adorare il loro Signore, e quando la bocca si astiene da cibi e bevande instillando in te auto-disciplina? Sicuramente, il momento è adesso, ya Muslimin!

Le virtù del Sawm sono molte; le qualità particolari di questa ‘Ibadah si trovano nella sua stretta connessione con Allah ta’ala: Egli dice, “Il Digiuno (Sawm) è per Me e lo ricompenserò.” [Bukhari e Muslim] Questa dichiarazione pone il digiuno ad un livello elevato. Inoltre, il digiuno soffoca i desideri e, in un ultima analisi, è uno scudo per difendersi dall’Inferno. Abu Sa’id al-Khudri riferisce che il Messaggero di Allah salla Allahu ‘alaihi wa sallam, ha dichiarato: “Il digiuno è uno scudo con il quale il servo si protegge dal Fuoco” [Ahmad, Sahih] e allo stesso modo, “Nessun servo digiuna per un giorno sul sentiero di Allah, ad eccezione del fatto che Allah elimina il Fuoco dell’Inferno per settanta anni lontani dal suo volto.” [Bukhari e Muslim] Un altro aspetto unico del Sawm è che la ragione è dietro al comando che è stato dato. Allah, L’Eccelso e L’Altissimo dice nel Nobile Corano:

“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati”. Surah al-Baqarah 2:183

Quindi la saggezza dietro al digiuno non è solo l’allontanarsi da ciò che è piacevole e dalle cose ammissibili, ma anche un modo per raggiungere la taqwa. Pertanto, la saggezza dietro la prescrizione del digiuno riguarda il fatto che i Musulmani dovrebbero aumentare la loro obbedienza ad Allah ta’ala durante il Ramadan, e diventare così più obbedienti di prima. [1] Così questo mese benedetto facilita i cambiamenti all’interno del credente, così come si cerca di aumentare la venerazione. Avere la conoscenza dei motivi alla base della legislazione dovrebbe motivare il credente ad affrettarsi ad eseguire opere buone, sperando di guadagnare il piacere di Allah ta’ala.

Sappi O Credente che il digiuno non è puramente a livello fisico – astenersi da cibo e bevande – ma piuttosto il digiuno completo include la promessa di astenersi dagli sguardi, nel controllo della lingua, delle mani, dei piedi, dell’udito e degli occhi, così come il resto delle parti del corpo e dal commettere atti peccaminosi. Colui che digiuna abbassa lo sguardo e salvaguarda la lingua da discorsi ripugnanti che sono vietati, che non piacciono, o che non portano alcun beneficio, così come il controllo del resto delle parti del corpo. [2] Ciò è chiarito in un hadith da al-Bukhari: “Chi non abbandona il discorso falso e agisce in base ad esso, Allah non ha bisogno del suo cibo e delle sue bevande.” [Bukhari]

Proprio come la vita di questo mondo, Ramadan è giunto alla fine. E intanto possiamo lamentarci della conclusione di questo mese benedetto per aver sperimentato un rapporto più stretto con Allah ta’ala e un aumento del livello di iman. Esso ormai può servire come un faro di luce. Forse la chiave sta nella realizzazione di un valido Ramadan in modo da non utilizzare il nostro tempo limitato invano. I Pii Predecessori (as-Salaf us-Salih) chiedevano il perdono di Allah e si pentivano così tanto che è stato riferito che avrebbero supplicato Allah per un periodo di sei mesi affinchè Egli consentisse loro di raggiungere il Ramadan. Se Egli permetteva loro di raggiungere il Ramadan, essi avrebbero digiunato, pregato di notte e supplicato per i sei mesi successivi affinchè Egli accettasse il mese di Ramadan [eseguito da loro].[3] Tale era la loro pietà, e possiamo seguire le loro orme.

Se il musulmano è in uno stato buono dopo Ramadan, esegue molte opere buone e azioni giuste, allora questa è una prova dell’accettazione. Se l’opposto è vero, ed esegue bene con il male, e non appena il Ramadan è finito esegue peccati e volta le spalle all’obbedienza ad Allah, allora questa è una prova che non è stato accettato “.[3] Facciamo si che ‘Eid non sia una celebrazione che simboleggia un ritorno a ciò in cui si era prima, invece alhamdulillah ricordate che vi è stata mostrata la luce radiosa del Ramadan. Non rivedete il percorso tortuoso, ma anzi continuate a seguire questo nur e continuate il viaggio in cerca della bellezza del piacere di Allah, in cerca di Al-Jannah, cercando il Suo Volto.

Ci auguriamo di essere tra la gente della Taqwa, e possa Allah fare tutto ciò . [Amin].

Riferimenti:

[1] ‘Sunnahs Negleted During Ramadhaan’ Shaikh Al-Albani
[2] ‘The Inner Secrets of Fasting’ Imam Ibn Qudamah al-Maqdisi
[3] ‘A Successful Ramadhaan’ Shaikh Salih Al-Fawzan

Fonte: CalgaryIslam
tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
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Una Sunnah Abbandonata - Durante Gli Ultimi Dieci Giorni di Ramadan

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عائشة
كان رسول الله صلى الله عليه و سلم إذا كان رمضان قام و نام فإذا دخل العشر شد المئزر و اجتنب النساء و اغتسل بين الأذانين و جعل العشاء سحورا

Aisha (radhiAllahu ‘anha) ha detto, “durante il Ramadan il Messaggero di Allah dormiva, si svegliava e pregava. Tuttavia, durante gli ultimi dieci giorni, a mezzanotte, bruciava dell’olio, evitava i rapporti con le sue mogli, eseguiva il Ghusl tra Maghreb e ‘Isha e aveva la sua cena al momento del Sahur “.

Raccolto da: Ibn Abi ‘Asim. Ibn Rajab Al-Hanbali (795 H) ha classificato il isnad di questo hadith come Hasan.

Punti di vantaggio

Ibn Rajab Al-Hanbali ha menzionato nel suo libro “Al-Taif Muarif” che eseguire il Ghusl tra Maghreb e ‘Isha sia una Sunnah da seguire nel corso degli ultimi dieci giorni di Ramadan.

Ibn Jarir ha detto, riguardo questo hadith, “I Salaf consideravano Sunnah effettuare il Ghusl ogni sera durante gli ultimi dieci giorni di Ramadan. An-Nakhai aveva l’abitudine di lavarsi ogni notte, mentre altri avevano l’abitudine di lavarsi e cospargere i loro corpi di colonia durante la notte che sarebbe potuta essere Laylutul Qadr. E’ stato segnalato che Anas ibn Malik (radhiAllahu ‘anhu) facesse il bagno durante la 24esima notte di Ramadan, mettesse su un bel profumo e indossasse il suo migliore izar. La mattina successiva lo avrebbe tolto, piegato e non l’avrebbe indossato fino al Ramadan successivo, per la stessa occasione.

Ayyub As-Sakhtayanni (radhiAllahu ‘anhu) aveva l’abitudine di fare il bagno il 23 e il 24 sera, indossare abiti nuovi e bruciare incenso per cospargere di profumo i suoi abiti.

Hamad ibn Salamah (radhiAllahu ‘anhu) ha detto, “Thabit Banani e Humayd Al-Tawhil indossavano i loro abiti migliori, le migliori fragranze e bruciavano incenso per cospargere di profumo la Masjid durante la notte in cui si sperava fosse Laylatul Qadr” .

Tamim Ad-Dari (radhiAllahu ‘anhu) acquistò un izar per 1000 dirhams. Lo indossava durante la notte in cui si prevedeva Laylatul Qadr.

Ibn Jarir ha detto, “Pertanto, sulla base di questi atti eseguiti dai Salaf, si stabilisce che sia raccomandabile, per la notte in cui si pensa possa essere Laylatul Qadr, vestirsi bene, usare una fragranza piacevole e fare un bagno. Questo è simile alla Sunnah di Jumu’ah e dei due Eid.

Tratto da Taif Al-Muarif di Ibn Rajab Al-Hanbali
CalgaryIslam
tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
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Comune Bid'ah durante Imsak



La pratica di alcune persone è quella di smettere di mangiare il Suhur 10-15 minuti prima di Fajr per osservare Imsak. Questo non è corretto, perché Allah ha consentito alla persona che digiuna di mangiare e bere fino all’alba. Bid’ah/Rifiuto

E’ stato chiesto allo Shaykh Ibn ‘Uthaymin (rahimullah) riguardo alcuni orari che danno il tempo di imsak come un quarto d’ora prima di Fajr. Egli ha detto:

“Si tratta di una sorta di bid’ah (innovazione), che non ha alcun fondamento nella Sunnah. Piuttosto la Sunnah è quella di fare l’opposto, perché Allah dice nel Suo Libro Sacro (interpretazione del significato):

… Mangiate e bevete finché, all’alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero [al-Baqarah 2:187]

E il Profeta (صلى الله عليه وسلم), ha dichiarato: “Bilal dà l’adhan di notte, quindi mangiate e bevete fino a quando sentite l’adhan di Ibn Umm Maktum, che non dà l’adhan fino a quando arriva l’alba”. Questo Imsak che alcune persone seguono è un’aggiunta a ciò che Allah ha permesso, quindi è falso. E’ una sorta di estremismo nella religione, e il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) ha detto: “Coloro che vanno agli estremi sono condannati, quelli che vanno agli estremi sono condannati, quelli che vanno agli estremi sono condannati”. Narrato da Muslim, 2670

Al-Nawawi (possa Allah avere misericordia di lui) ha detto: “Ciò dimostra che è consentito mangiare, bere, avere rapporti ecc. fino all’arrivo dell’alba.”

Al-Hafiz Ibn Hajar ha detto in Fath al-Bari (4 /199): “Una delle innovazioni riprovevoli che è apparsa ai nostri tempi è quella di dare l’adhan durante il Ramadaan circa venti minuti prima di Fajr, spegnendo le luci e indicando che sia haram mangiare e bere per coloro che digiunano. Coloro che hanno introdotto questa innovazione sostengono che sia un errore eseguito per la cautela di un atto di culto “.

Ciò che è obbligatorio per tutti i Musulmani è di rimanere legati saldamente al Qur’an e alla Sunnah e seguirli da vicino più che si può. Questa è una garanzia per noi, in modo da non cadere a destra o a sinistra, ma rimanendo al centro. Il Profeta (صلى الله عليه وسلم) ha descritto la religione dell’Islam come una via di mezzo tra l’estremo e l’indulgente. Ricordate queste parole del Profeta
(صلى الله عليه وسلم): lascio dietro di me due cose. Non sarete mai smarriti se rimanete ancorati ad esse: il Qur’an e la mia Sunnah.

O Allah! Rendi i pensieri e le inclinazioni nel mio cuore, per il Tuo ricordo e il Tuo timore, e lascia che il mio impegno e desiderio siano dedicati a ciò che Tu ami e apprezzi. Mantieni i miei piedi fermi sulla Giusta Strada cosi’ da non barcollare, e guidami verso la vera fede cosi’ da non essere smarrito. Amin!!!

Fonte: CalgaryIslam
tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
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La prescrizione delle preghiere di Taraweeh

La prescrizione delle preghiere di Taraweeh

Le preghiere congregazionali di Taraweeh [1] sono prescritte cosi' come dimostrato dall'hadith di Aa'ishah, radiyallahu 'anha: Che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) usci' nel mezzo della notte e prego' in moschea, e la gente prego' dietro di lui, poi il mattino seguente la gente parlo' di quanto accaduto. Poi un numero maggiore si uni' (la seconda notte), ed egli prego' ed essi pregarono dietro di lui, poi il mattino seguente la gente parlo' di quanto accaduto. La terza notte era affollata, quindi il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) usci' e la gente prego' dietro di lui. Poi durante la quarta notte la moschea non riusci' ad accogliere il grande numero di persone, ma egli usci' solo per la preghiera del mattino (salaatus-subh). Quando fini' la preghiera del mattino si giro' verso le persone, ripeté la shahada e disse: "Di certo la vostra presenza non mi era nascosta, ma temevo che sarebbe stata resa obbligatoria su di voi e che non sareste stati in grado di gestire la situazione." Cosi' il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) mori' e la situazione rimase la stessa. [2]

Quando il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi wa sallam) fu preso dal suo Signore la Shari'ah fu completata e questo timore quindi cesso', e rimase prescritto in congregazione - dato che la ragione che lo preveniva era cessata.

Questa Sunnah fu ripresa dal Califfo ben guidato 'Umar ibn al-Khattab come menzionato da 'Abdur-Rahman ibn 'Abdin al-Qari che disse: Uscii con 'Umar ibn al-Khattab, radiyallahu 'anhu, in Ramadan per andare in moschea e trovammo le persone pregare in gruppi separati - un uomo pregava da solo o un altro dirigeva un piccolo gruppo. Cosi' 'Umar disse: "Penso che sarebbe meglio se li unissi tutti dietro ad un unica persona che recita." 'Umar ci penso' su e uni' tutti dietro Ubayy ibn Ka'b. Poi uscii con lui un altra notte e la gente pregava dietro un' unica persona (che recitava), allora 'Umar disse: "Che innovazione eccellente [3], e la preghiera durante il momento in cui si dorme è meglio di quella che pregano durante il tempo stabilito da loro." Dato che le persone avevano l'abitudine di pregare durante la prima parte della notte. [4]

[1] La preghiera che si performa durante le notti di Ramadan.

[2] Riportato da al-Bukhari (3/220) e Muslim (no. 761).

[3] Per una completa spiegazione di quanto detto da 'Umar : "Che innovazione eccellente..." cio' non riguarda un' innovazione all'interno del Deen come pensano alcune persone, riferirsi a Iqtidaa-us-Siraatil-Mustaqeem (pagg. 275-277) di Ibn Taimiyyah, al-l'tisaam di ash-Shaatibee (1/193-195) e Salaatut-Taraaweeh di Shaikh al-Albani (pagg. 52-54).

[4] Riportato da al-Bukhari (4/218), Maalik (1/114) e 'Abdur-Razzaaq (no. 7723)

tratto da "Fasting in Ramadaan - as observed by the Prophet (peace be upon him)" di Saleem al-Hilaalee e 'Alee 'Abdul Hameed
tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi

 

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quando venne ordinato il Ramadan?

Il comando riguardo il digiuno del mese di Ramadan fu nel secondo anno dopo hijra [la migrazione del Profeta, sallallahu 'alayhi wa sallam, da Makka a Madina]. Quindi il Profeta (sallAllahu 'alayhi wa sallam) digiunò nove anni.

Il suo ordinamento fu in due fasi:

1) dando una scelta tra digiunare e nutrire i poveri, dando preferenza al digiuno sul nutrimento
2) decretando il digiuno e abrogando la scelta; il aya 184 [di surat al-Baqara] venne abrogato dal aya 185:

"Perciò chiunque di voi avvisti (la luna crescente nella prima notte del) mese (di Ramadan, cioè è presente nella sua casa), deve osservare il Sawm (digiuno) quel mese."


[Dr. Saleh as-Saleh (rahimahullah) - da "Il digiuno - ordinamenti, saggezze e meriti"]

da The Salafi Manhaj

:jazaak:
 

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Le istruzioni di ‘Umar durante la prima notte di Ramadan


È stato riferito che la prima notte di Ramadan, ‘Umar – che Allah sia soddisfatto di lui – avrebbe pregato Maghrib, e avrebbe poi detto (alla gente):

Sedetevi. Poi avrebbe fatto un piccolo discorso: In verità il digiuno di questo mese è stato reso obbligatorio su di voi, e alzarsi per la preghiera della notte non è stato reso obbligatorio su di voi, ma quelli tra voi che sono capaci di rimanere alzati per la preghiera dovrebbero farlo, poiché è tra le buone azioni supplementari di cui Allah ci ha detto: così chi non riesce ad rimanere alzato per la preghiera, lasciate che dorma sul suo letto.

E state attenti nel dire: io digiunerò se costui e costui digiunerà e io eseguirò la preghiera della notte, se costui e costui eseguirà per la preghiera. Chiunque digiuna o rimane alzato per la preghiera notturna, deve farlo per Allah. E dovete sapere che siete in preghiera fino a quando siete in attesa di una preghiera.

Ridurre al minimo qualsiasi parola vana o falsa nelle case di Allah (moschee; disse questo due o tre volte). Nessuno di voi digiuni pochi giorni prima del mese [Ramadan] (al fine di evitare di perdere l’inizio del mese; disse questo tre volte). E non digiunate fino a quando vedrete [la luna crescente del nuovo mese] a meno che non sia coperta. Se è nuvoloso, contate [il mese precedente] di 30 giorni. Poi non rompete il vostro digiuno fino a quando vedrete la notte sulle montagne (si è certi che il sole sia tramontato).

‘Abd al-Razzaq Al-San’ani, Al-Musannaf articolo 7748.
Tradotto da Umm Ismail
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I Salaf e il Corano in Ramadan

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È riportato che Al-Aswad [b. Yazid Al-Nakha'i] aveva l’abitudine di completare la recitazione del Corano in Ramadan ogni due notti; dormire tra Al-Maghrib e al-’isha. Al di fuori di Ramadan, era sua abitudine completare una recitazione ogni sei notti.

Abu Nu’aym, Hilyatu Al-Awliya’ 1:250.

È stato riportato da Al-Rabi’ b. Sulayman, “Muhammad b. Idris al-Shafi aveva l’abitudine di completare la recitazione del Corano nel mese di Ramadan sessanta volte, tutto nella preghiera. “

Ibid. 4:107

Si dice che Abul-Ash-hab abbia detto, “Abu al-Raja` [Al-Atarudî] avrebbe completato con noi una recitazione del Corano nelle preghiere notturne di Ramadan ogni dieci giorni. “

Ibid. 1:348

È stato riferito che Qatadah avrebbe completato una recitazione del Corano una volta ogni sette notti, e all’arrivo del Ramadan, una volta ogni tre notti. Durante le ultimi dieci notti, avrebbe completato una recitazione ogni notte.

Ibid. 1:364

Si dice che Al-Bukhari avrebbe completato una recitazione [del Corano] una volta al giorno nel mese di Ramadan, e avrebbe pregato Tarawih ogni notte, completando un altra recitazione ogni tre notti.

Al-Dhahabi, Siyar A’lâm Al-Nubala’ 12:439

Note

Dopo aver menzionato alcuni esempi simili dei Salaf, Ibn Rajab dice in La’taif Al-Ma’arif pag 319:

Il divieto di recitare il Corano in meno di tre giorni [che si trova in alcuni hadith] si riferisce a farlo regolarmente [durante l'anno]. Per quanto riguarda i tempi virtuosi, come il Ramadan – soprattutto le notti in cui si spera sia Laylatu Al-Qadr – o luoghi virtuosi, come Mecca – per coloro che entrano e non sono residenti lì, allora è consigliabile aumentare la recitazione del Corano, approfittando il più possibile del tempo e del luogo. Questa è la posizione di [Imam] Ahmad, Ishaq [ibn Rahuyah] e di altri Imam, e la pratica di altri [tra i Salaf] indica [che sostenevano la stessa cosa].

tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
www.alghurabaa.net
 
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