La Spiegazione della Testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

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Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
La Spiegazione della Testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

Introduzione

Alhamdulillah, was-salatu was-salamu ala Rasulillah, wa ba’d:

La traduzione di sotto è di un libricino – con alcuni ritocchi miei – preparato da un fratello albanese in cui ha raccolto alcuni detti e commenti di sapienti predecessori e contemporanei sulla spiegazione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh, il suo significato, le prove e la smentita delle mal interpretazioni che hanno fatto la gente dell'ignoranza e l'innovazione.

La metodologia seguita nella compilazione di questa spiegazione è basata principalmente nel libro del nobile sapiente, Ubayd al-Jabiri, hafidhahullah: "Alleggerimento da Allâh per la spiegazione delle prove delle sette condizioni della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh".

Da qui comincia la nostra Da'wah: chiamare le persone di allontanarsi dallo Shirk in tutte le sue forme, maggiore o minore, visibile o invisibile, e di chiamare loro ad accettare il Tawhid e di sottomettersi ad esso. Non c'è dubbio che la chiamata verso il Tawhid continuerà fino al Giorno del Giudizio, e noi chiediamo ad Allâh, Subhanuhu wa Ta'ala, di rafforzarci in questo sentiero benedetto e di rendere questo libro proficuo.



  • L'importanza della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh
  • Il significato della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh
  • Gli elementi che compongono la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh
  • Le condizioni della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

بسم الله الرحمن الرحيم

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso

L'importanza della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

Essa è il diritto più importante verso Allâh

Da Mu'adh ibn Jabal, radiyAllâhu anhu, che ha detto:

"Passeggiavo col Messaggero di Allâh su un asino e mi disse: "O Mu’adh, tu sai qual è il diritto di Allâh verso i Suoi servi e il diritto dei servi verso Allâh?"
Io dissi: "Allâh e il Suo Messaggero lo sanno meglio".
Lui disse: "Il diritto di Allâh verso i Suoi servi è che dovrebbero adorarLo da solo non attribuendo partner a Lui nel culto, e il diritto dei servi verso Allâh è che Egli non punisca nessuno che non attribuisce partner a Lui nel culto".
[Bukhari]


Essa è il punto di partenza da dove comincia la nostra chiamata

Da Ibn Abbas, radiyAllâhu ‘anhuma, che quando il Messaggero, sallAllâhu ‘alayhi wa sallam, mandò Mu'adh a Yemen, gli disse:

"Tu stai andando da un popolo che sono dalla gente del Libro (Ahlul Kitab). Quindi, la prima cosa in cui li chiamerai sia l’unicità di Allâh nel culto. E se ti obbediscono in ciò, allora informali che Allâh ha obbligato a loro le cinque preghiere ogni giorno e notte…". [Bukhari]

Dovuto ad essa Allâh accetterà la gente in Jannah (Paradiso)

Da Ubadah bin Samit, radiyAllâhu anhu, il quale ha detto che il Messaggero, sallAllâhu ‘alayhi wa sallam, ha detto:

"Chiunque testimonia che nessuno ha diritto di essere adorato tranne Allâh solo e senza partner, e che Muhammad è il Suo servo e il Suo Messaggero, e che 'Isa (Gesù) è servo di Allâh e il Suo Messaggero e la Sua Parola che si stabilì su Maryam ed un'anima (creata) da Lui, e che il Paradiso è vero e il Fuoco è vero, Allâh lo accetterà in Paradiso in conformità con le sue azioni". [Bukhari]

Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah, rahimahullah, ha detto: "Così il capo assoluto dell'Islam è la testimonianza che non c'è divinità degna di culto oltre Allâh (Lâ ilâha illa Allâh). E questo è ciò con cui tutti i Messaggeri sono stati inviati, come Allâh l'Eccelso ha detto: Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: “Adorate Allâh e fuggite gli idoli!”. [An-Nahl 16:36]
E Allâh l'Eccelso ha detto:
Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: "Lâ ilâha illa Ana (nessuno ha il diritto di essere adorato oltre Me). AdorateMi!". [Al-Anbiyâ' 21:25]". [1]

Shaykhul-Islam Ibn Taymiyyah ha elaborato ulteriormente: "A causa di ciò, il capo dell'Islam è la testimonianza che non c'è divinità degna di culto oltre Allâh. Questo comprende il culto di Allâh solo e l'abbandono del culto di qualsiasi cosa all'infuori di Lui. (Questo) È l'Islam nel senso generale. Ed Allâh non accetterà qualunque altra religione oltre all'Islam dalle prime generazioni come pure dalle successive, come Allâh l'Eccelso ha detto:
"Chi vuole una religione diversa dall'Islam, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti". [Âl 'Imrân 3:85]
E Allâh l'Eccelso ha detto,
"Allâh testimonia: Lâ ilâha illa Huwa (nessuno ha il diritto di essere adorato oltre Lui), e con Lui (testimoniano) gli Angeli e i sapienti; Colui che mantiene la creazione nella giustizia. Nessuno ha il diritto di essere adorato oltre Lui, l'Eccelso, il Saggio. Invero, la Religione presso Allâh è l'Islam". [Âl 'Imrân 3:18-19] [2]

Così come Allâh l'Altissimo non ha soci e partner nella Sua Signoria, Padronanza, Giudizio, Creazione, allo stesso modo Egli non ha soci e partner nel culto poiché tutto il culto spetta ad Allâh, e per questo sono stati inviati tutti i messaggeri e profeti, e loro hanno chiamato le persone in questo.

Il significato della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

Shaykh-ul-Islam Ibn Taymiyyah (rahimahullah) ha detto:
الإله هو المألوه و المألوه هو الذي يستحق أن يعبد
"Al-Ilâh (la divinità) è al-Ma'lûh (colui che è divinizzato). E al-Ma'lûh è l'unico che merita il culto". [3]

Imam Al-Qurtubi ha detto:
لا إله إلا الله أي لا معبود إلا الله
"Lâ ilâha illa Allâh significa: Non c'è nessuno degno di culto tranne Allâh." [4]

Imam Hafidh al-Hakami ha detto:
فمعنى لا إله إلا الله لا معبود بحق إلا الله
"... di conseguenza, il significato di Lâ ilâha illa Allâh è che non c'è divinità degna di culto con verità tranne Allâh (Lâ ma'bûd bi haqq illa Allâh)". [5]

Imam ‘Abdur-Rahman bin Hasan Ali ash-Shaykh ha detto:
و معنى لا إله إلا الله لا معبود بحق إلا الله
"... E il significato di Lâ ilâha illa Allâh è che non c'è divinità degna di culto con verità tranne Allâh (Lâ ma'bûd bi haqq illa Allâh)". [6]

Ed al-'Allamah Muhammad bin ‘Abdil-Wahhab al-Wasabi aggiunge altre due definizioni:
و غير الله إن عبد فبباطل
"... E tutto il resto che viene adorato oltre ad Allâh è menzogna".
Poi continua dicendo:
"Allâh l'Altissimo dice: "È così, poiché Allâh è la Verità, mentre ciò che invocano all'infuori di Lui è certamente menzogna. In verità Allâh è l'Altissimo, il Grande". [Al-Hajj 22:62]
E l'Altissimo dice: “E sappi che Lâ ilâha illa Allâh (non c'è divinità degna di culto tranne Allâh)”. [Muhammad 47:19] [7]

Le parole sopraccennate dei sapienti respingono una volta per tutte la spiegazione che hanno fatto alcune persone che non hanno conoscenza e gente deviata che segue le innovazione nella Religione, i quali dicono che Lâ ilâha illa Allâh significa che non c'è dio tranne Allâh, invitando le persone solo a riconoscere Allâh nella Sua Rububiyyah. Anche gli idolatri nel tempo del Profeta, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, credevano Allâh e la Sua esistenza, credevano che Lui era il Creatore, Il Patrono, il Regolatore di tutti gli affari, ma tuttavia questo credo non era sufficiente ed Allâh l'Eccelso li ha chiamati miscredenti. Egli ha detto sugli idolatri:

Se domandi loro: “Chi ha creato i cieli e la terra?”, certamente risponderanno: “Allâh”. [Luqmân (31): 25]

Di': “Chi è il Signore dei sette cieli, il Signore del Trono Sublime?”. Risponderanno: “Allâh”. [Al-Mu'minûn (23): 86-87]

Di': “Chi vi provvede il cibo dal cielo e dalla terra, chi domina l'udito e la vista, chi trae il vivo dal morto e il morto dal vivo, chi governa ogni cosa?”. Risponderanno: “Allâh”. [Yûnus (10): 31]

Cosicché questa spiegazione è falsa e senza base, poiché ciò che distingue il credo dei musulmani da quello dei cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei e certe sette anche islamiche è appunto l'unicità di Allâh solo nel culto e non solo l'unicità come Creatore e Patrono dei cieli e della terra e di tutto ciò che esiste, poiché tutte queste religioni o sette riconoscono e accettano l'esistenza del Creatore o del Signore ma la loro disgrazia e la loro ingiustizia sta in quello che loro adorano altri al posto di Allâh o insieme con Allâh.

"In verità, lo Shirk (attribuire soci ad Allâh nel culto), è la più grande ingiustizia." [Luqmân (31):13]

Allo stesso modo, ci sono coloro che dicono che Lâ ilâha illa Allâh significa che Allâh è Colui che viene adorato, ma anche questa spiegazione è falsa e lascia aperta la porta del culto degli altri oltre ad Allâh. E' risaputo ormai il fatto che molti musulmani deviati di oggi venerano persone presso le loro tombe, mettendo la loro fiducia in loro, supplicandoli e chiedendoli aiuto e soccorso - che Allâh ci protegga da questa cosa! Molte persone vengono adorati oggi, come sopramenzionato, così come jinn, angeli, profeti ecc. ma tutti questi non meritano il culto. Perciò è sbagliato dire che Allâh è Colui che viene adorato piuttosto è indispensabile negare il culto di chiunque altro oltre Lui poiché esso è un diritto di Lui e nessun altro lo merita e non ha diritto, che sia angelo, profeta, wali, jinn, pietra, albero, luna, sole, stelle...ecc.

"È così, poiché Allâh è la Verità (l'Unico degno di culto), mentre ciò che invocano all'infuori di Lui è certamente menzogna. In verità Allâh è l'Altissimo, il Grande". [Al-Hajj (22): 62]

Tra le spiegazioni sbagliate, uscite da alcuni gruppi contemporanei che chiamano verso rivoluzioni e ribellioni con lo scopo di prendere il potere, è quella che Lâ ilâha illa Allâh significa che non c'è giudizio o legislatore tranne Allâh, o meglio, nessuno deve giudicare con altre leggi oltre quella di Allâh, perciò i musulmani devono ribellarsi per far cadere dal potere questi governi o regni.
Non c'è dubbio che giudicare con la Shari'ah è un tipo di culto verso l'unico Legislatore, Allâh il Potente, ma la verità è che il significato di Lâ ilâha illa Allâh include tutti i tipi di culto e quindi non si possono lasciare fuori gli altri tipi di culto e limitare il suo significato solo nelle questioni che riguardano il giudizio e la legislazione. Questo senza dubbio è un errore e un'innovazione senza base come hanno spiegato i nobili sapienti.


Gli elementi che compongono la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

La testimonianza Lâ ilâha illa Allâh è composta da due elementi essenziali che sono contrari l'uno dall'altro. Il primo elemento è la negazione (an-Nafî), che include solo le prime due parole, Lâ ilâha, e il suo significato è generale, che vuol dire che questo elemento nega in modo categorico il compiere o dedicare qualsiasi tipo di culto verso qualsiasi creatura che esiste in questo universo.

Il secondo elemento è l'affermazione (al-Ithbât), che include le due parole, illa Allâh, e il suo significato è specifico, particolare, diversamente dal primo elemento che ha un significato generale, che vuol dire che le prime due parole negavano categoricamente il culto verso qualsiasi creatura, invece le ultime due parole, illa Allâh, fanno il contrario, affermando in modo specifico che il culto è solo per Allâh l'Altissimo, poiché solo Lui merita il culto e nessun altro oltre Lui.


Le condizioni della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh

Imam Hafidh al-Hakami, rahimahullah, ha dichiarato: "Il significato inteso di queste condizioni non è semplicemente enumerarli e memorizzarli. Quanto spesso accade che una persona comune ha raccolto loro insieme e s'è attaccato a loro, ma quando viene chiesto di elencarli, egli non è in grado di farlo. E quanto spesso accade che una persona li ha memorizzati in termini di formulazione ma abbandona loro con la velocità di una freccia. E vedrete che lui ha commesso molte cose che le negano. E la guida è nella Mano di Allâh". [8]

Infatti ad uno dei Salaf, Wahb Ibn Munabbih, è stato chiesto: "Non è Lâ ilâha illa Allâh la chiave per il Paradiso?" Lui rispose: "Certo. Tuttavia, non c'è chiave ad eccezione del fatto che ha dei denti. Quindi, se vi avvicinate ad esso (al Paradiso) con la chiave corretta, allora sarà aperto per voi. E se così non fosse, allora non sarà aperto per voi". [9]

E i denti di questa chiave sono i seguenti:

La Prima Condizione: al-'Ilm (la Conoscenza)

La conoscenza è la prima condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh, condizione che richiede in maniera indispensabile che il servo abbia conoscenza riguardo questa testimonianza, il suo significato e ciò che richiede, così come deve avere conoscenza sulle cose che rendono invalida questa testimonianza. La prima condizione nega l'ignoranza (jahl). Il musulmano deve avere conoscenza e sapere su Colui che ha creato ogni cosa, piccola o grande, visibile o invisibile, quindi l'uomo deve avere conoscenza su Colui che è l'Unico che merita il culto.

Prova per questo è il detto di Allâh:

"E sappi che Lâ ilâha illa Allâh (non c'è divinità degna di culto tranne Allâh)". [Muhammad 47:19]

Ed Allâh l'Altissimo ha detto:

"Eccetto coloro che avranno testimoniato la verità con piena conoscenza". [Az-Zukhruf 43:86]

Quindi loro testimoniano che nessuno è degno di culto tranne Allâh e loro sanno questo avendo conoscenza sulla testimonianza che dicono con le loro lingue. E Allâh l'Eccelso ha detto:

"Allâh testimonia Lâ ilâha illa Huwa (nessuno ha il diritto di essere adorato oltre Lui), e con Lui gli angeli e i sapienti; Colui che mantiene la creazione nella giustizia. Nessuno ha il diritto di essere adorato oltre Lui, l'Eccelso, il Saggio. Invero, la Religione presso Allâh è l'Islam". [Âl 'Imrân 3:18-19]

Allo stesso modo prova per questa condizione è il detto del Messaggero di Allâh, sallAllâhu 'alayhi wa sallam: "Chiunque muore mentre sa che non c'è divinità degna di culto tranne Allâh entrerà in Jannah (Paradiso)". [Muslim (1/55)]

E le modalità per stabilire e sapere che non vi è alcuna divinità che merita di essere adorata tranne Allâh, sono [10] :

1. La prima e la più grande di loro: conoscere e riflettere sui Nomi, gli Attributi e le Sue Azioni, che sono tutti elementi di prova per la Sua Perfezione, la Sua Grandezza e la Sua Maestà. Perché questo conduce all'umiltà di sé nell'adorazione di Lui e nel riconoscimento della Sua Eccellenza. Il Signore che è perfetto ed appartengono a Lui tutte le lodi, le glorificazioni, la grandiosità e la bellezza.

2. Sapere che Egli - l'Eccelso - è l'unico nel creare e nel controllare tutte le cose. Così questo rende necessario sapere che Egli è l'unico nella Sua 'Ulûhîyyah (che merita di essere scelto nel culto).

3. Sapere che Egli è l'unico che accorda dei favori e delle munificenze - quelle apparenti e quelli segreti - nelle questioni della religione e gli affari di questo mondo. Questo conduce i cuori ad essere attaccati a Lui ed amarLo. E [conduce ad] adorarlo da solo - non ha soci [che meritano di essere adorati].

4. Quello che vediamo e sentiamo dalle ricompense che dà ai Suoi servi che sono fermi sul Tawhid, [la ricompensa] come il Suo aiuto, rendendoli vittoriosi e tutti i favori abbondanti. E anche [ciò che vediamo e sentiamo della] ricompensa che Egli dà ai Suoi nemici, i politeisti. Quindi tutte queste cose puntano sulla conoscenza del fatto che: Egli, l'Eccelso, è l'unico che merita tutti i tipi di culto.

5. Conoscere i tipi differenti degli idoli e rivali che sono adorati insieme ad Allâh, e che vengono presi come 'divinità'. [Conoscere] Che sono carenti in tutti gli aspetti, sono bisognosi nella loro natura, non hanno capacità di nuocere o giovare se stessi o coloro che li adorano, e che essi non controllano la morte o la vita o la risurrezione, e che non danno la vittoria a coloro che li adorano, e che non beneficiano coloro che li adorano: persino nella misura di un atomo, sia nel portare il bene che nella rimozione dei danni. Quindi, sapendo tutto questo, rende necessario la conoscenza del fatto che:
- Lâ ilâha illa Huwa [non c'è nessuno che è degno di culto tranne Lui (Allâh)]
- E inoltre questo fa decadere il culto di tutto il resto - diversi da Lui.

6. La conoscenza che tutti i Scritti o i Libri Santi che ha rivelato Allâh l'Altissimo per tutta l'umanità sono in armonia con l'un l'altro e in conformità con la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh.

7. La conoscenza che coloro che sono i migliori della creazione e i più scelti sono i Messaggeri, i Profeti e i Sapienti devoti. Loro tutti hanno una direzione, una mente, un giudizio e sapienza perfetta, e loro tutti hanno verificato e testimoniato dinanzi Allâh la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh.

8. La conoscenza delle prove che Allâh ha fornito all'interno delle creature umane e l'universo che ci circonda, prove che stabiliscono chiaramente l'unicità di Allâh semplicemente attraverso la loro esistenza e la bellezza che ha la Sua creazione e il miracolo della Sua Saggezza, così come nella varietà e molteplicità delle Sue creazioni. Tutti questi sono chiari segni che Allâh ha fornito per l'umanità che chiami loro attraverso questi nel Suo Tawhid (in Lâ ilâha illa Allâh), sono rivelati nel Suo Nobile Libro, in Corano, e sono stati ripetuti, in modo che quando il servo di Allâh rifletti su loro, allora lui raggiungerà la certezza e la conoscenza che nessuno è veramente degno di culto tranne Allâh.

E quando tutti questi segni menzionati riguardo la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh vengono compresi, ognuno in conformità con l'altro, allora la fede e la conoscenza si stabiliscono saldamente nel cuore del servo come le montagne che sono radicate saldamente nella terra. Esse non vengono scosse dai dubbi e i malintesi nonostante la comparsa dei dubbi e le false ideologie, piuttosto esse aumenteranno e si perfezioneranno.

La Seconda Condizione: al-Yaqîn (la Certezza)

La certezza è la seconda condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh, condizione che nega il dubbio (shakk) e richiede da colui che pronuncia questa testimonianza la certezza di ciò che queste parole indicano, in modo che tutti i dubbi spariscano e le incertezze che sussurra il shaytan o che possano nascere nella testa o nel cuore riguardo questa testimonianza.

La prova per la certezza è il detto di Allâh l'Altissimo:

"I veri credenti sono coloro che credono in Allâh e nel Suo Messaggero e poi non hanno dubbi, e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Allâh: essi sono i veri". [Al-Hujurât 49:15]

In questo versetto Allâh ha reso la certezza condizione della vera fede perché colui che ha dubbi è tra gli ipocriti.

Un'altra prova della certezza è anche il hadith narrato da Abu Hurayra, radiyAllâhu anhu, che ha detto che il Messaggero di Allâh, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto:

"Quel servo che incontra Allâh testimoniando che non c'è divinità degna di culto tranne Allâh e che io sono il Messaggero di Allâh, non dubitando in loro, entrerà nel Jannah". [Muslim (1/56)]

Similmente in un hadith lungo narrato da Abu Hurayra, radiyAllâhu anhu, il Messaggero di Allâh, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto:

"Chiunque incontra dietro questo muro mentre testimonia che non c'è divinità degna di culto tranne Allâh con la certezza nel suo cuore, allora dagli la lieta novella del Paradiso".
[Muslim (1/60)]

Quindi, la gente con vera fede sono solo coloro che credono in Allâh e nel Suo Messaggero non avendo nessuna incertezza o dubbio, ma sono certi in questo credo, e per questo Allâh ha detto:

"Essi sono i veri". [Al-Hujurât 49:15]

La Terza Condizione: al-Ikhlâs (la Sincerità)

La terza condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh è la sincerità, condizione che purifica l'azione da tutte le macchie dello Shirk con l'intenzione giusta, eseguendo così tutto il culto per Allâh solo, senza partner, e in questo modo vengono aperte le porte del Jannah.

Allâh l'Eccelso ha detto:

"Non appartiene forse ad Allâh il culto sincero?" [Az-Zumar 39: 3]

Ed Egli ha detto:

"Eppure non ricevettero altro comando che adorare Allâh, tributandoGli un culto esclusivo e sincero". [Al-Bayyinah 98: 5]

Abu Hurayra, radiyAllâhu anhu, ha riferito che il Messaggero di Allâh, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto:

"La gente più soddisfatta che avranno la mia intercessione (nel Giorno del Giudizio) saranno coloro che hanno detto sinceramente dal loro cuore Lâ ilâha illa Allâh". [Bukhari (1/193]

Ed è stato riferito da 'Utban Ibn Malik, radiyAllâhu anhu, che il Profeta, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto: "In verità, Allâh ha vietato il Fuoco per colui che dice Lâ ilâha illa Allâh, desiderando con ciò il Volto di Allâh, l'Eccelso e il Maestoso". [Muslim (1/456)]

La Quarta Condizione: as-Sidq (la Veridicità)

La quarta condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh è la veridicità, condizione che nega le bugie, la falsità e l'ipocrisia nella fede (nifâq). Questo significa che il servo deve dire questa testimonianza essendo vero nel suo cuore. La veridicità qui ha un aspetto diverso dalla terza condizione che è la sincerità, perché la sincerità aveva come scopo il compiere totale del culto per Allâh l'Altissimo e per nessun altro, e di non macchiare il culto di Lui con altri insieme a Lui, mentre veridicità qui ha come scopo la pronuncia con veridicità e fede della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh e non semplicemente per farsi vedere o per ingannare gli altri come se fossi credente, mentre sei tra coloro che negano. Prova per la veridicità è il detto di Allâh l'Eccelso nel Suo Nobile Libro:

"Alif, Lâm, Mîm. Gli uomini credono che li si lascerà dire: “Noi crediamo”, senza metterli alla prova? Già mettemmo alla prova coloro che li precedettero. Ed Allâh renderà certamente noto coloro che sono veritieri e renderà certamente noto coloro che sono bugiardi". [Al-'Ankabût 29:1-3]

Inoltre Egli l'Altissimo ha detto:

"Tra gli uomini vi è chi dice: "Crediamo in Allâh e nel Giorno Ultimo!" e invece non sono credenti. Cercano di ingannare Allâh e coloro che credono, ma non ingannano che loro stessi e non se ne accorgono. Nei loro cuori c'è una malattia e Allâh ha aggravato questa malattia. Avranno un castigo doloroso per la loro menzogna". [Al-Baqarah: 8-10]

Ed è riferito negli ahadith da Mu'adh Ibn Jabal, radiyAllâhu 'anhu, che il Profeta, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto: "Non vi è nessuno che testimonia con veridicità nel suo cuore che non c'è divinità degna di culto oltre Allâh, e che Muhammad è il Suo servo e Messaggero, salvo che Allâh lo proibisce dall'entrata nel Fuoco". [Bukhari (1/226)]

La Quinta Condizione: L'Amore (al-Mahabbah)

La quinta condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh è l'amore, condizione che richiede dal musulmano di avere amore verso questa testimonianza e ciò che denota, essere felici e soddisfatti con essa ed amare coloro che agiscono in base ad essa ed odiare ciò che viola essa.

Prova per l'amore è il detto di Allâh nel Suo Libro:

"E fra gli uomini vi sono coloro che attribuiscono ad Allâh degli uguali e li amano come amano Allâh. Ma coloro che credono hanno per Allâh un amore ben più grande". [Al-Baqarah 2:165]

Ed anche il Suo detto:

"O voi che credete, se qualcuno di voi rinnegherà la sua religione, Allâh susciterà una comunità che Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti e fiera con i miscredenti, che lotterà per la causa di Allâh e che non teme il biasimo di nessuno". [Al-Mâ'ida 5:54]

Dagli ahadith è riferito da Anas, radiyAllâhu 'anhu, che il Messaggero di Allâh, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto:

"Chiunque ha queste tre qualità raggiungerà la dolcezza della fede: [1] che Allâh e il Suo Messaggero siano più cari a lui di qualsiasi altra cosa, [2] di amare una persona solo per amor di Allâh, [3] di odiare il ritorno nel kufr (miscredenza) dopo che Allâh lo ha salvato (dalla miscredenza) così come odia di essere gettato nel Fuoco". [Bukhari (1/60) e Muslim (1/66)]

L'amore per la dichiarazione Lâ ilâha illa Allâh si raggiunge attraverso due aspetti:

Il primo: Essere sincero nell'adorazione di Allâh solo e senza partner.

Il secondo: Abbandonare lo shirk ad Allâh, quindi non attribuire a Lui partner in tutte le forme del culto poiché tutto il culto appartiene ad Allâh solo, libero è Lui da tutto ciò che gli attribuiscono le persone.

I segni che distinguono l'amore per Allâh

Imam Hafidh al-Hakami , rahimahullah, ha detto: "Il segno dell'amore del servo per il suo Signore è che lui dà la precedenza al suo Amato sopra il suo proprio desiderio. Ed egli odia qualunque cosa che il suo Signore odia, anche se il suo desiderio possa inclinare verso di essa. E si allea con chiunque si allea con Allâh e il Suo Messaggero e mostra l'inimicizia verso chiunque mostra l'inimicizia verso loro. Ed egli segue il Suo Messaggero, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, imita le sue azioni e accetta la sua guida". [11]

Imam Ibnul-Qayyim, rahimahullah, ha detto:

"La condizione dell'amore è di concordare
con chiunque egli ama.

Lui fa questo per l'amore che ha per lui,
non mostrandosi disobbediente.

E se tu sostieni l'amore per lui,
ma differisci con ciò che egli ama,
allora sei un bugiardo.

Ami i nemici del tuo amato,
mentre rivendichi l'amore per lui?
Ciò è impossibile!

Allo stesso modo, tu mostri inimicizia ostinata
verso gli uomini che egli ama;
Dov'è l'amore qui, o fratello del Shaytan?

Il culto non è altro tranne che unicità d'amore,
insieme con la sottomissione del cuore e degli arti ".

Finché ha detto:

"Veramente, abbiamo visto una setta pretendere l'Islam,
ma sono su una chiara illustrazione di Shirk.
Essi hanno attribuito partner ad Allâh e sono ingannati,
amando loro ugualmente con Lui senza alcuna autorità". [12]

La Sesta Condizione: al-Inqiyâd (la Sottomissione)

La sesta condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh è la sottomissione, con la quale al musulmano è richiesto di sottomettersi ai diritti della testimonianza, che sono gli obblighi che il musulmano dovrebbe eseguire con sottomissione e sincerità per Allâh, non cercando altro che il piacere di Lui. E il contrario della sottomissione è l'abbandono di tutto questo, quindi l'uscita dalla servitù di Allâh e la fine nella servitù dei desideri e dei shayatin tra gli uomini ed i jinn.

Al-Hafidh Ibn Rajab, rahimahullah, ha detto: "Per quanto riguarda colui che dice Lâ ilâha illa Allâh con la sua lingua e poi obbedisce al Shaytan e ai suoi desideri disobbedendo ad Allâh e contraddicendo Lui, allora la sua azione ha tradito la sua dichiarazione. E ha causato una carenza nella completezza del suo Tawhid, in base alla gravità dell'atto di disubbidienza ad Allâh nell'obbedienza al Shaytan e al proprio desiderio.
"Chi è più sviato di chi segue la sua passione senza guida alcuna da parte di Allâh?" [Al-Qasas 28:50]
"E non inclinare alle tue passioni, ché esse ti travieranno dal sentiero di Allâh". [Sâd 38:26] [13]

Prova per la sottomissione è il detto di Allâh l'Altissimo:

"Tornate pentiti al vostro Signore e sottomettetevi a Lui". [Az-Zumar 39:54]

E il Suo detto:

"E chi potrebbe essere migliore nella religione di colui che sottomette ad Allâh il suo volto ed opera il bene". [An-Nisâ' 4:125]

E il Suo detto:

"Chi sottomette il suo volto ad Allâh e compie il bene, si afferra all'ansa più salda". [Luqmân 31:22]

Il Profeta, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto: "Nessuno di voi crederà veramente finché i suoi desideri seguono ciò che sono inviato io". [Muslim (nr.38)]

Questo è il massimo della sottomissione. Allâh l'Eccelso ha detto:

"No, per il tuo Signore, non saranno credenti finché non ti avranno eletto giudice delle loro discordie e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente". [An-Nisâ' 4:65]

Al-Hafidh Ibn Kathir, rahimahullah, ha detto nella spiegazione di questo versetto:

"Allâh l'Eccelso giura sul Suo Nobile Essere e Puro (da ogni carenza) che nessuno crederà veramente fino a quando non rendano il Messaggero, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, giudice in tutte le cose. Quindi, qualunque giudizio che egli dà, allora esso è la verità che è obbligatorio sottomettersi, interiormente ed esteriormente. A causa di ciò, Allâh ha detto: "e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente".

Cioè, quando lei - o Muhammad - emette un giudizio, loro dovrebbero seguirti interiormente. Così non devono trovare alcuna recriminazione in sé per quanto riguarda ciò che hai giudicato. Essi devono sottomettersi esteriormente ed interiormente.

Quindi essi devono sottomettersi ad esso (al giudizio) con una completa sottomissione, senza alcuna resistenza, difensiva o disaccordo. Ciò è in conformità a quanto menzionato nel hadith: "Per Allâh, nella Cui mano è la mia anima, nessuno di voi crederà veramente finché i suoi desideri non siano d'accordo con ciò che sono venuto io". [14]

La Settima Condizione: al-Qubûl (l'Accettazione)

La settima condizione della testimonianza Lâ ilâha illa Allâh che deve soddisfare il musulmano è l'accettazione, e questa condizione nega il rifiuto e la negazione. Quindi il musulmano deve accettare tutto ciò che ha a che fare con la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh cominciando dal suo significato e fino alle sue richieste e gli obblighi che essa comporta.

Prova per l'accettazione nel Corano è ciò che ha detto Allâh l'Eccelso:

"Mai inviammo prima di te alcun ammonitore ad una città, senza che quelli che vivevano nell'agiatezza dicessero: “Abbiamo trovato i nostri avi far parte di una comunità e ricalchiamo le loro orme”. Diceva [l'ammonitore]: “Anche se vi portassi una Guida migliore di quella che seguivano i vostri avi?”. Rispondevano: “Invero non crediamo in quello con cui siete stati inviati”. Ci vendicammo di loro. Considera perciò quel che subirono quanti tacciavano di menzogna". [Az-Zukhruf 43:23-25]

E Allâh l'Altissimo ha anche detto:

"Quando si diceva loro: “Lâ ilâha illa Allâh”, si gonfiavano d'orgoglio e dicevano: “Dovremmo abbandonare i nostri dèi per un poeta posseduto?”." [As-Sâffât 37:35-36]

Dagli ahadith, Abu Musa al-Ash'ari, radiyAllâhu 'anhu, ha riferito che il Profeta, sallAllâhu 'alayhi wa sallam, ha detto: "L'esempio della guida e la conoscenza con cui mi ha mandato Allâh è come quella pioggia abbondante che cade sulla terra, dove una parte della terra è fertile che assorbe l'acqua e provoca molte piante e l'erba inizia a crescere. E un'altra parte (della terra) è sterile che mantiene l'acqua e attraverso la quale Allâh ha avvantaggiato la gente per dissetarsi con essa, l'irrigazione e la coltivazione della terra. Vi è anche un'altra parte della terra che non trattiene e conserva l'acqua, né le piante si sviluppano da essa. I primi due sono l'esempio di colui che ha comprensione della Religione di Allâh e che ha beneficiato (dalla conoscenza) da ciò che mi ha inviato Allâh, dunque lo impara e lo insegna agli altri. L'ultimo è l'esempio di colui che non ne vuole sapere di essa e non accetta la guida di Allâh con cui sono stato inviato". [Bukhari]

Quindi, il musulmano dovrebbe accettarla con petto aperto, con cuore soddisfatto e fede ferma ogni cosa che obbliga la testimonianza Lâ ilâha illa Allâh. Il rifiuto degli obblighi di questa testimonianza è una caratteristica di coloro che negano Allâh l'Altissimo e caratteristica dei politeisti, coloro che adorano altri oltre ad Allâh o insieme con Lui.

***​

Noi preghiamo Allah di rafforzare i credenti con questa testimonianza e Lo preghiamo di umiliare i Suoi nemici, i politeisti. In verità, Allah è Colui che risponde alle suppliche del Suo servo! Il Salat e il Salam siano sul nostro Profeta, la sua famiglia e i suoi compagni.

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[1] Majmu’ul-Fatawa (3/94) di Ibn Taymiyyah
[2] Majmu’ul-Fatawa (10/15)
[3] Majmu’ul-Fatawa (10/249) e (13/200), Iqtida'us-Siratil-Mustaqim p.471
[4] Tafsir di al-Qurtubi (2/291)
[5] Ma’arij-il-Qubul (2/416)
[6] Fathul-Majid p.52
[7] al-Qawlul-Mufid p.19
[8] Ma’arij-il-Qubul (1/377)
[9] Bukhari (3/109)
[10] Tafsir di Ibn Sa'di (5/30)
[11] Ma’arij-il-Qubul (1/183)
[12] an-Nuniyyah p.158
[13] Kalimatul-Ikhlas p. 28
[14] Tafsir di Ibn Kathir (2/306)
 

besmiralalbani

Think for yourself
salam alaykum

Se impariamo bene questi sette punti, che ci fanno capire il grande significato della shahadda veramente, abbiamo un grande "arma" a nostra disposizione.
Che Allah guidi tutti i credenti che cercano, si impegnano, si sforzano e che vogliono trovare la retta via.
Salam alaykum
 
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