Panteismo “waĥdatu al wujūd” da Ibn `Arabī aţ-Ţā’ī (Sufi)

Mohamed Salafi

Junior Member
La dottrina islamica poggia, tra le altre cose, sull'attestazione che Allāh sia il Signore del creato:

{الحمد لله رب العالمين}

{La lode [spetta di diritto] ad Allāh, signore dei mondi} [Capitolo de “L’aprente”]

Gli esegeti del Corano spiegano che con “al ‘alamīn” (i mondi ) sia da intendere “tutto ciò che non sia Allah”, e cioè il creato per l’appunto.

Il “panteismo” dunque, conosciuto in arabo come “al waĥdatu al wujūd”, non ha alcun posto nell’Islām, ed è considerato come una forma di “kufr akbar” (miscredenza maggiore).

L’appunto che i Sapienti Sunniti hanno mosso ad alcune correnti Sufi è quello di aver macchiato il proprio credo col “waĥdatu al wujūd” e cioè con l’attestazione che in realtà esista una sola Entità, Allāh, e che tutto ciò che viene percepito dai sensi non sia altro che una proiezione delle caratteristiche Divine, o una parte di Allāh o Allāh stesso. L’esponente principale di questo gruppo è Ibn `Arabī aţ-Ţā’ī, morto nel 638 h. il quale, a proposito di ciò, disse nel suo libro “Al futuĥāt” «Il servo è Signore, e il Signore è servo» non facendo differenza appunto tra il Signore e le Sue creature. Nello stesso libro scrisse inoltre:

«Invero coloro che adorarono il vitello, non adorarono altri che Allāh», e questo in aperta contrapposizione con la Parola dell’Altissimo:

{إنَّ الَّذِينَ اتَّخَذُوا الْعِجْلَ سَيَنَالُهُمْ غَضَبٌ مِنْ رَبِّهِمْ وَذِلَّةٌ فِي الْحَيَاةِ الدُّنْيَا وَكَذَلِكَ نَجْزِي الْمُفْتَرِينَ}

{Coloro che si scelsero il vitello [come divinità] saranno ben presto sopraffatti dalla Collera del loro Signore e dall'umiliazione nella vita terrena. In tal modo ricompensiamo i mentitori} [Capitolo de “Le merlature”; 152]

Shaikh Rab`ī al Madkhalī, che Allāh lo preservi, nel suo libro “La realtà del Sufismo” dice:

«Ed egli [Ibn `Arabī aţ-Ţā’ī] biasimò Hārūn per aver rimproverato al suo popolo l’adorazione del vitello, contraddicendo così il testo Coranico. Ed egli vedeva che i Nazareni divennero “kuffār” (miscredenti) per aver attribuito la qualità divina solo ad `Isā (Gesù), e che se invece avessero generalizzato (attribuendo a tutto il creato la qualità divina) non sarebbero divenuti “kuffār”».

Che Allāh ci preservi, e ci allontani dall'attribuirGli ciò che non gli Si addice.

[Sezione Islamica Italiana]
 
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