Una Conversazione con la Moglie di Shaikh Al-Albani [2]

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
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Una Conversazione con la Moglie di Shaikh Al-Albani [2]

"O Khalah, può raccontarci brevemente il periodo durante il quale lo Shaikh si dovette trasferire?"

Lo Shaikh emigrò con suo padre dall'Albania a Damasco quando aveva circa dieci anni. Poi emigrò in Giordania nel 1980 e si stabilì a Sud di Marca, Amman. Poi fu costretto a tornare a Damasco e da lì a Beirut, Libano, nel 1981. Shaikh Zuhair ash-Shawish lo ospitò nella sua casa. Dopo di che si recò a Sharjah e vi rimase per due mesi, chiamando [invitando] al Manhaj Salafi. Dopo il quale andò in Qatar per un mese, poi Kuwait, rimanendovi per dieci giorni. Poi Sharjah e da lì in Giordania, dove rimase fino alla sua scomparsa, Sabato 02/10/1999.


"Essendo stata la moglie di questo nobile studioso, ha notato che la sua conoscenza, ricerca di conoscenza e l'insegnamento di essa [la conoscenza] alla gente lo abbia allontanato dalla sua coesistenza con lei come capo famiglia? Questo ha avuto un effetto negativo sui suoi figli? E mia cara madre, posso chiederle di supplicare per me, ne ho un bisogno disperato. Che Allah la protegga e le dia il bene ".

Wa alaikum Salam wa wa rahmatullahi barakatuhu

Vi ringrazio per i vostri sentimenti calorosi e voglio che voi sappiate che la ricerca della conoscenza non avrebbe impedito lo Shaikh di svolgere alcuno dei suoi obblighi familiari.


Piuttosto, era vero l'esatto opposto.


Poiché egli
, che Allah abbia misericordia di lui, era un capo famiglia esemplare che collaborava con la sua famiglia.

E mi creda, ​​figlio mio, mi aiutava in molte faccende domestiche, fino a farmi sentire in imbarazzo a causa di questo. Tanto che una volta stava pulendo il patio con me ed io gli dissi, 'O Shaikh! Non fammi vergognare davanti ai vicini, diranno che stai facendo il lavoro di tua moglie.' Egli rispose:
'Questa non è una vergogna. Non sai che il Profeta صلى الله عليه وسلم sarebbe stato al servizio della sua famiglia? '

Quando gli chiedevo qualcosa [di necessario] per la casa, ad esempio, un ripiano in più da qualche parte, egli valutava la situazione e pensava e se l'avesse considerato opportuno sarebbe andato avanti e l'avrebbe fatto con le sue stesse mani. E se ci fosse stato il bisogno di andare a comprare qualcosa per essa, lo avrebbe fatto usando la sua auto per poi tornare e fare quello che gli avevo chiesto.


Uno dei suoi hobby era quello di andare in gita, che Allah abbia misericordia di lui, come fanno i Siriani, la cesta [da picnic] era sempre in auto. Andavamo insieme in primavera, estate, anche d'inverno, guardando la neve e il paesaggio invernale. Si sarebbe unito a me bevendo tè e caffè, anche se non aveva l'abitudine di bere queste bevande.


Ma non avrebbe mai lasciato i suoi libri per qualsiasi nostra uscita. I libri erano i suoi compagni ovunque andasse.


In realtà, ci sono stati molti momenti in cui mi svegliavo e non lo vedevo a letto. C
osì lo andavo a cercare e lo trovavo nel suo studio, con la lampada accesa, assorto nei suoi libri. Se ne fossi rimasta sorpresa mi avrebbe detto: 'Questi sono i miei amati!' Che Allah abbia misericordia di lui.

Che Allah vi conceda il successo, rimuova il dolore e le calamità e vi renda tra i felici in questo mondo e nell'altro. Amin.


Ahmed Abu Turab

tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
 
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