La gelosia delle donne

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
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بسم الله الرحمان الرحيم

Nel Nome di Allah, l'Onnimisericordioso, Colui che dona misericordia

Mentre il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) si trovava a casa di una delle sue mogli, una delle sue altre spose gli invio' un piatto contenente del cibo.
Colei presso la quale risiedeva il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) colpi' la mano del servo che aveva portato il piatto, e questo si ruppe. Il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) disse: "Vostra madre ha avuto una crisi di gelosia". Fece aspettare il servo allo scopo di dargli un piatto della sposa presso la quale si trovava, sostituendo il piatto rotto con un piatto in buono stato, mentre il piatto rotto rimase nella casa in cui era stato spezzato.



La gelosia deriva dall'alterazione del temperamento del cuore, che suscita la collera a motivo della condivisione di cio' che dovrebbe essere esclusivo. La gelosia raggiunge il suo parossismo nelle relazioni tra gli sposi (sfr. Al-Fath 9/320)



La gelosia è di due tipi: lodevole e biasimevole.



- La gelosia lodevole è quella che non trasgredisce i limiti della legislazione. E' questo tipo di gelosia che i nemici di Allah vorrebbero far sparire dal cuore della gente, poiché sono coscienti dell'importanza della gelosia e sanno che, quando il sentimento della gelosia scompare, dei grandi mali fanno la loro apparizione, come la promiscuità, la mancanza di pudore, l'esibizionismo e la corruzione.



- La gelosia biasimevole è quella che trasgredisce i limiti della religione.

Se dunque questa gelosia va al di là dei limiti della legislazione, è biasimevole, poiché induce ad accusare gli altri a torto.



Cio' è particolarmente vero riguardo al marito geloso, che accusa spesso la sua sposa a torto.



Ora, Allah (subhânaHu waTa'ala) dice:



O credenti, evitate di far troppe illazioni, ché una parte dell'illazione è peccato (Corano XLIX. Al-Hujurat, 12)



Troviamo nelle due raccolte autentiche (Sahihayn), da Abû Hurayra (radiAllahu 'anhu), che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi waSallam) disse: "State attenti a non fare congetture, poiché la congettura è il più menzognero dei propositi".



Allo stesso modo, la gelosia della donna nei confronti di suo marito è lodevole, a condizione che essa non oltrepassi i limiti della legislazione.



Uno dei difetti della donna è l'eccessiva gelosia che ella prova nei riguardi di suo marito, quando costui decide di divenire poligamo.

Questa gelosia eccessiva puo' anche spingerla a commettere delle azioni che Allah ha proibito, come il fatto di ricorrere alla magia, affinché suo marito detesti la sua co-sposa, oppure per impedirgli di sposarsi.



Ora, la magia è un atto di miscredenza. Allah (subhânaHu waTa'ala) dice:



Prestarono fede a quel che i dèmoni raccontarono sul regno di Sulaymân (Salomone). Non era stato Sulaymân il miscredente, ma i dèmoni: insegnarono ai popoli la magia e cio' che era stato rivelato ai due angeli Hârût e Mârût a Babele. Essi pero' non insegnaronon nulla senza prima avvertire: "Badate che noi non siamo altro che una tentazione: non siate miscredenti". E la gente imparo' da loro come separare l'uomo dalla sua sposa, ma non potevano nuocere a nessuno senza il permesso di Allah. Imparavano dunque cio' che era loro dannoso e di nessun vantaggio. E ben sapevano che chi avesse acquistato quell'arte, non avrebbe avuto parte nell'altra vita. Com'era detestabile quello in cambio del quale barattarono la loro anima. Se l'avessero saputo! Se avessero creduto e vissuto nel timor di Allah, avrebbero avuto da Allah ricompensa migliore. Se solo avessero saputo! (Corano II. Al-Baqara, 102-103)


Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) ha posto la magia tra i sette peccati capitali e gli atti di politeismo. L'Imâm Bukhârî (5/393) riporta, da Abû Hurayra (radiAllahu 'anhu), che il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) disse: "Evitate i sette peccati capitali". Gli chiesero: "Quali sono?". Rispose (pace e benedizioni di Allah su di lui): "Associare altre divinità ad Allah, la magia, l'omicidio illegale, consumare i beni ricavati dall'usura, consumare (illegittimamente) i beni dell'orfano, fuggire dal combattimento (sulla Via di Allah), e accusare le credenti caste e innocenti (di adulterio)".



Al-Hâkim (4/217) riporta il seguente racconto: 'Abdullah ibn Mas'ûd (radiAllahu 'anhu) entro' da una donna (sua parente) e vide che ella portava un talismano che si riteneva guarisse il morbillo. Lo strappo' allora violentemente e disse: "La famiglia di 'Abdullah (Ibn Mas'ûd) deve evitare ogni forma di politeismo".

Spiego' poi: "Una delle cose che abbiamo imparato dal Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) è la seguente: "Gli incantesimi, gli amuleti e il sortilegio (fatto subire al marito perché ami sua moglie) sono una forma di politeismo"."

Questo hadîth è hasan, come si puo' vedere in As-Sahîh al-Musnad (2/18).



Esistono altre prove indicanti che il mago è miscredente e che è proibito ricorrere a qualsiasi forma di magia.



E un mago non puo' apprendere la magia se non attraverso i dèmoni.



Inoltre, causare del male o essere di qualche utilità dipende da Allah.

Allah (Gloria a Lui, l'Altissimo) dice:



Se Allah decreta che ti giunga una sventura, non c'è nessuno, eccetto Lui, che possa liberartene. E se vuole un bene per te, nessuno puo' ostacolare la Sua grazia. Egli ne gratifica chi vuole tra i Suoi servi. Egli è il Perdonatore, il Misericordioso (Corano X. Yûnus, 107)



...Di': "Considerate allora coloro che invocate all'infuori di Allah. Se Allah volesse un male per me saprebbero dissiparlo? Se volesso per me una misericordia, saprebbero trattenere la Sua misericordia?". Di': "Allah mi basta: in Lui confidino coloro che confidano" (Corano *!*!*!IX. Az-Zumar 38)



E se Allah ti tocca con un'afflizione, solo Lui potrà sollevartene. Se ti concede il meglio, sappi che Egli è Onnipotente (Corano VI. Al-An'âm, 17)



Nessuno puo' trattenere cio' che Allah concede agli uomini in misericordia e nessuno puo' concedere cio' che Egli trattiene. E' Lui l'Eccelso, il Saggio (Corano XXV. Fâtir, 2)


Causare del male o apportare un bene dipende dunque da Allah.



Cosi', ogni persona che faccia ricorso alla magia, ritenendo che i maghi possano causare del male o essere benefici indipendentemente da Allah, è miscredente.

In effetti, tramite il suo atto, questa persona smentisce il Corano, anche nel caso in cui non ne sia cosciente.

Se invece questa persona faccia ricorso alla magia ritenendo che non sia altro che un mezzo, allora significa che è sviata, poiché i mezzi legali sono i mezzi leciti.



Se fai ricorso alla magia (cara sorella), significa che accordi la preferenza alla vita di quaggiù rispetto a quella dell'Aldilà. E chiunque preferisca la vita di quaggiù all'Aldilà si svia in modo evidente, e perderà allo stesso tempo questo basso mondo e l'Aldilà.



Allah (subhânaHu waTa'ala) dice:


Colui che si sarà ribellato, e avrà preferito la vita terrena, avrà invero la Fornace per rifugio (Corano LXXIX. An-Nâzi'ât, 37/39)

A chi avrà voluto arare (il campo del)l'altra vita, accresceremo la sua aratura, mentre a chi avrà voluto arare (il campo di) questa vita, concederemo una parte (dei frutti), ma non avrà parte alcuna dell'altra vita (Corano, Ash-Shûrâ, 20)


Attenzione dunque a non sprofondare in questa grande calamità!
Che Shaytân non ti inganni facendoti balenare i piaceri di questo basso mondo e i suoi desideri effimeri, poiché è cosi' che ti farà affondare nella miscredenza, che Allah ci protegga!
E giuro per Allah - oh serva di Allah - che tuo marito non ti sarà di alcuna utilità.
Giudica dunque te stessa prima di essere giudicata.

La gelosia eccessiva puo' talvolta condurre certe donne a preferire che la poligamia non fosse mai stata legiferata da Allah. Certe donne possono addirittura spingersi fino a detestare la Legge di Allah a causa di cio'. Altre arrivano a desiderare che il loro marito muoia, piuttosto che sposi una seconda moglie. Esistono altri esempi di questo genere.

Alcune spose non si spingono a cio'. In compenso, danno libero sfogo alla loro lingua, proferendo insulti, maldicenza, e diffondendo notizie scandalose contro la loro co-sposa... ed è presso Allah che imploriamo il soccorso.

La posizione della donna credente riguardo a questa situazione è quella di essere convinta che tutto cio' che accade deriva dal decreto di Allah.
Allah (subhânaHu waTa'ala) dice:

...L'ordine di Allah è decreto immuntabile (Corano *!*!*!III. Al-Ahzâb, 38)

Abbiamo creato ogni cosa secondo un decreto (Corano LIV. Al-Qamar, 49)


Qualunque sia la disgrazia che ti tocchi in questo basso mondo, cara sorella, non è nulla paragonata alla preservazione della tua religione.
E non smettete di invocare Allah, poiché Allah (Gloria a Lui, l'Altissimo) dice:

Il vostro Signore ha detto: "InvocateMi, vi rispondero'..." (Corano XL. Al-Ghâfir, 60)

E' tuo dovere respingere l'odio che nasce nel tuo cuore nei confronti della tua co-sposa.
In effetti, è una donna come te; perché dunque arrivare a questo?

Se noi fossimo più ragionevoli, noi donne, non occuperemmo la nostra anima con tali cose; benché la gelosia animasse talvolta le spose del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam), la pietà delle quali Allah l'Altissimo ha testimoniato in questi termini:

Oh mogli del Profeta, non siete simili ad alcuna delle altre donne, se siete pie... (Corano *!*!*!III. Al-Ahzâb, 32)

Uno degli esempi della loro gelosia è contenuto nell'hadîth menzionato all'inizio del capitolo, (ma vi sono anche gli ahadîth seguenti):

Troviamo nelle due raccolte autentiche (Sahihayn) questo racconto, riportato da 'Aisha (radiAllahu 'anha):

"Mai la mia gelosia nei confronti delle altre spose del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) fu cosi' forte, quanto la mia gelosia verso Khadija (radiAllahu 'anha), benché non l'avessi mai vista. Tuttavia, il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) non smetteva di parlare di lei. Gli capitava anche di sacrificare una bestia, che poi divideva in pezzi, per inviarli alle amiche di Khadija. Allora, ero solita dirgli: "Si direbbe che non esista altra donna, sulla terra, oltre Khadija!". Mi rispondeva allora (sallAllahu 'alahu waSallam): "Ella aveva la tale e la tale qualità, ed è stata la sola ad avermi dato dei figli". "

L'Imâm Al-Bukhârî (7/134), riporta, da 'Aisha:
Hâlah bint Khuwaylid - la sorella di Khadija - si presento' alla porta della dimora del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) e chiese il permesso di entrare. Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) riconobbe allora lo stesso modo di fare di Khadija e ne fu turbato. Esclamo': "Oh Allah! Fai che sia Hâlah!".
'Aisha (radiAllahu 'anha) prosegui':
Ebbi allora una crisi di gelosia e dissi: "Che cos'hai, che non smetti di menzionare questa vecchia donna dalle gengive rosse della tribù di Quraysh, quando Allah te l'ha sostituita con qualcuna di migliore?".

"Dalle gengive rosse" è un'allusione alla dentizione malandata di Khadija. Questa è l'opinione di Al-Hâfiz che disse: "An-Nawawi e altri confermarono questo avviso".

Riguardo ai propositi di 'Aisha (radiAllahu 'anha) nell'hadîth autentico menzionato più in alto: "Mai la mia gelosia nei confronti delle altre spose del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) fu cosi' forte, quanto la mia gelosia verso Khadija...", Al-Hâfiz commento' (7/136): "Cio' indica che la gelosia è un fatto ben reale, e che non è insolito riscontrare, anche nelle donne virtuose; e più ancora, dunque, nelle donne di statuto inferiore".

L'Imâm Al-Bukhârî (9/310) riporta, da 'Aisha, che quando il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) voleva partire per un viaggio, tirava a sorte tra le sue spose (per scegliere chi lo avrebbe accompagnato). Una volta, 'Aisha e Hafsa furono scelte. Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) passava le sue notti a discutere con 'Aisha (radiAllahu 'anha) (durante la marcia), e Hafsa (radiAllahu 'anha) le disse: "Non vorresti che questa notte cambiassimo cavalcatura, tu sul mio (cammello) e io sul tuo, affinché ciascuna di noi due approfitti del paesaggio?". 'Aisha (che Allah sia soddisfatto di lei) rispose: "Certamente". Il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) monto' sul cammello di 'Aisha (radiAllahu 'anha), sul quale c'era Hafsa (dentro il palanchino), la saluto' e resto' con lei finché si fermarono.
Il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam) manco' talmente ad 'Aisha (radiAllahu 'anha) che, quando fecero sosta, ella ficco' il piede in un cespuglio, dicendo: "Signore! Fai che uno scorpione o un serpente mi morda, perché non posso dire niente al Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam)!"

E' cosi' che la gelosia si manifesta, anche nelle Sahâbiyyât meritevolissime.
L'Imâm An-Nasâ'î (6/69) riporta, da Anas (radiAllahu 'anhu), che fu chiesto al Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam): "Perché non sposi delle donne della tribù degli Ansâr?". Rispose: "Perché sono estremamente gelose".
Questo hadîth è autentico.

Noi donne siamo più portate a provare della gelosia.
Il nostro dovere è dunque di pazientare.

Tratto dal libro "Nasîhatî li-n-Nisâ'" (Consigli alle Donne)
Della shaykha Umm 'Abdillah Al-Wadi'iyah (hafizaAllah)


tradotto da UmmUsama - :jazaak:
 
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