Prepararsi al Ramadhan

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Nuotare e tuffarsi durante il digiuno

Domanda: "Qual è la sentenza sul nuoto e sul tuffarsi in acqua durante il digiuno?"

Risposta: "L'obiettivo è che nulla superi la gola quando l'uomo è a digiuno. Tuttavia, l'acqua di mare è differente dalle altre acque. L'acqua salata può superare (la gola). Mi sono lavato in essa. Essa supera la gola senza accorgersene affatto. Pertanto, vi consiglio di stare lontano dall'acqua di mare quando siete a digiuno. L'acqua dolce non supera la gola anche se c'è il rischio che la superi."

Shaykh Muqbil Ibn Hadi al-Wadi'i
Fonte: Fadaih wa Nasaih p.80
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
L'invocazione dopo iftar
Domanda: "Tra le invocazioni raccomandate durante l'iftar, vi è:

ذهب الظمأ و ابتلت العروق و ثبت الأجر إن شاء الله

“La sete è andata e le vene si sono bagnate e la ricompensa è stata realizzata se Allah vuole”.
Ho sentito dire che, questa invocazione va detta solo se avevi sete, altrimenti è una bugia. Questo è vero?"


Risposta: "A quanto pare l'invocazione è generale a prescindere dal fatto che avessi sete o meno. E' consigliato per la persona che digiuna di dire questo quando ha fatto iftar. Così, dopo che il musulmano ha digiunato dall'alba al tramonto e ha fatto iftar, dice:

“La sete è andata e le vene si sono bagnate e la ricompensa è stata realizzata se Allah vuole”.
Questo hadith è narrato da Abu Dawud in "As-Sunnan" da Abdullah bin Umar radiAllahu anhuma con una buona catena di narratori. Questa è la Sunnah da applicare e il Hadith con cui operare".


Shaykh Muhammad Ibn Abdul-Wahab al-Wasabi
Fonte: http://olamayemen.com/Dars-9650
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Il tempo dell'invocazione accettata

Domanda: "Quali sono i momenti in cui è accettata l'invocazione del digiunatore?"

Risposta: "Durante tutto il tempo in cui egli è a digiuno, quindi dal suhur fino all'iftar. Per tutto il tempo quando l'uomo è a digiuno è il periodo in cui l'invocazione può essere accettata".

Shaykh Salih al-Fawzan
Fonte: http://www.alfawzan.af.org.sa/node/ 13425
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Il digiuno dei conducenti di mezzi

Domanda: "I conducenti di autobus ed autocarri hanno la stessa sentenza del viaggiatore, tenendo conto che lavorano ininterrottamente durante i giorni di Ramadan?"

Risposta: "Sì, hanno la stessa sentenza del viaggiatore. Gli è permesso di accorciare ed unire le preghiere e di non digiunare. Se qualcuno chiede di come devono digiunare in quanto il loro lavoro è ininterrotto, dico che devono digiunare durante l'inverno quando le giornate sono corte e fredde. Tuttavia, i conducenti di mezzi locali non hanno la stessa sentenza del viaggiatore. Loro devono digiunare."


Shaykh Muhammad Salih al-Uthaymin
Fonte: Majmu'ul-Fatawa (1/142)
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Le analisi e donare sangue

Domanda: "Qual è la sentenza per quanto riguarda il fare le analisi del sangue durante il giorno in Ramadan? Inoltre, qual è la sentenza sul donare il sangue per il paziente dove di solito viene dato 200 ml.?”

Risposta: "Fare le analisi del sangue non rompe il digiuno. Mentre, quanto al donare il sangue per quello che ha bisogno, nel caso in cui si danneggiasse il digiunatore da ciò (in modo che gli rompa il digiuno), allora questo non è consentito, altrimenti non c'è nulla di male. Anche nel caso in cui la donazione di un po' di sangue durante il digiuno lo indebolisce non c'è nulla di male, finché non sia costretto a interrompere il digiuno!"

Shaykh Salih al-Fawzan
Fonte: http://www.af.org.sa/ar/node/3107, domanda numero 9 e 10
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
L'utilizzo dell'inalatore per la persona che digiuna



Domanda:
Qual è la sentenza, per una persona che ha problemi respiratori, sull’uso dell’ inalatore durante il digiuno e, questo, rompe il digiuno?

Risposta di Shaykh ‘Uthaymin:
Questo spray viene vaporizzato e non raggiunge lo stomaco, quindi in questo caso, diciamo che non ci sono obiezioni ad usarlo quando si sta facendo il digiuno ... [Continua a leggere >>>]
 

Mohamed Salafi

Junior Member
Lo statuto giuridico concernente l'utilizzo esclusivo dei calcoli astronomici per decretare i mesi lunari.

«[...]Pertanto in questi detti vi è un’indicazione chiara che la conferma dell’entrata di Ramaḑān avviene in uno di questi due modi: o tramite il completamento del termine di trenta giorni del mese di Sha`bān, qualora non sia stato avvistato il crescente lunare la notte tra il 29 e il 30, o tramite l’avvistamento lunare, e per confermare l’avvistamento basta un musulmano attendibile.

Invece per quanto riguarda ciò a cui richiamano oggigiorno alcuni ignoranti, o alcuni maestri della polemica e del rendere difficili le cose, e cioè all’avvalersi esclusivamente dei calcoli astronomici, che si sappia che questa è un’innovazione di un qualcosa che riguarda la religione ed un’eresia che Iddio Potente e Glorioso mai legiferò. Iddio Potente e Glorioso legiferò per noi che l’entrata del mese di Ramaḑān fosse stabilita per il sopravvenire di una di queste due situazioni: o l’avvistamento del crescente lunare, o il completamento del mese di Shab`ān in trenta giorni, e non esiste da un punto di vista sciaraitico un terzo modo per decretarlo.
✋
D’altronde i calcoli astronomici, l’astronomia e le fasi lunari erano certamente conosciute all’epoca del Profeta (ﷺ) e anzi a quell'epoca si aveva una conoscenza maggiore di suddette scienze e il Profeta (ﷺ) mai fece affidamento su di esse perché sono soggette ad errori, e i calcoli sono una scienza umana che è soggetta ad errori!!! E colui che si occupa dei calcoli può sbagliare dal momento che è un uomo e gli uomini sbagliano, e inoltre i calcoli sono criptici e non accessibili a tutti, e non tutte le persone li conoscono o ne hanno dimestichezza, laddove invece religione di Dio è semplice, e la lode di ciò spetta a Lui soltanto.

Il Legislatore, Gloria a lui l’Altissimo, legò il digiuno a delle questioni molto chiare – come abbiamo precedentemente ricordato – questioni accessibili sia alla persona comune che all'erudito, cose che sanno tutti e che non hanno bisogno di un sovrappiù. L’avvistamento lunare, o il completamento di Sha`bān in trenta giorni, sono cose che ognuno può verificare di per sé, a differenza dei calcoli astronomici che non tutti conoscono e che portano all'errore alla confusione e che comportano delle difficoltà.

Pertanto costoro che ogni anno si presentano alle genti con discussioni e interrogativi concernenti l’avvistamento lunare, e con i discorsi eversivi degli astronomi paventando che in quella certa notte il crescente non può essere visto, o discorsi del genere: tutto questo fa parte dell’ignoranza e dei discorsi fatti a proposito di Dio senza averne scienza alcuna, quindi è doveroso scoraggiare costoro e impedir loro di manipolare [coi loro discorsi la religione di Dio, e che giochino con essa].
Quindi è necessario prendersi cura di questa faccenda e vietare di aprire il campo a qualsiasi manipolatore che sussurra nei petti delle genti dubbi che hanno a che fare con l’adorazione. Le faccende che hanno a che fare con le adorazioni e con gli atti di culto, e la lode di ciò spetta a Dio soltanto, sono relazionate a questioni estremamente chiare, gli orari delle cinque orazioni obbligatorie sono chiari, che la preghiera dell’alba sia da pregare dopo le prime luci dell’alba è una cosa chiara, e allo stesso modo che la preghiera di mezzogiorno vada effettuata dopo che il sole – una volta raggiunto l’apice – inizi a tramontare, e dopo la comparsa dell’ombra ad oriente è una cosa chiara che tutti sanno […], tutte queste son faccende chiare, e allo stesso modo il digiuno. Il digiuno viene decretato tramite l’avvistamento del crescente – che è una questione chiara da stabilire – o completando Shab`ān in trenta giorni qualora il crescente non dovesse esser visto e questa è una facilitazione da parte di Allāh Subhāna-Ĥu wa Ta`āla {E non ha posto su di voi nulla di gravoso nella religione} [Corano capitolo del Pellegrinaggio verso 78].

Questi tengono conferenze e seminari in cui sostengono di voler unire i musulmani sulla questione del crescente e affermano che questo modo di fare – e cioè il fatto di non ricorrere ai calcoli – sia il motivo della dispersione e della divisione dei musulmani. Subhāna Allāh!!! I Musulmani digiunano dall'epoca del Profeta e questo tipo di problemi non ci sono mai stati sino all'avvento di questi sconosciuti.
✋
Inoltre ci sarebbe da chiedere a costoro cos'è che fa sì che i musulmani si uniscano? Il crescente lunare? È forse il crescente lunare ad unire i musulmani? A far sì che i musulmani siano uniti è il giudicare tramite il Libro di Dio, e dov'è il giudizio attraverso il Libro di Dio presso la maggioranza di costoro?
Non hanno idea di cosa voglia dire sentenziare tramite il Libro di Dio, perché non richiamano al giudizio tramite il Libro di Dio se proprio vogliono unire i Musulmani? Non hanno trovato niente all'infuori del crescente lunare sul quale concentrarsi per unire i Musulmani. Questo fa parte dell’ignoranza e del polemizzare per rendere difficili le cose inutilmente. Quindi diciamo che non si riuniscono i Musulmani se non attraverso la correzione della propria “`aqīdah”, perché dunque non richiamano alla correzione del credo affinché appaia l’unità tra i musulmani?
I Musulmani non saranno uniti sino a quando non correggeranno il proprio credo, il credo del “tawuĥīd”, non si uniranno se non così. Invece qualora ognuno abbia una dottrina diversa, una strada diversa ed un credo diverso non è possibile che i Musulmani siano uniti, ed è inevitabile invece che sorgano tra di loro inimicizia boicottaggi e conflitti, pertanto – ripetiamo – perché costoro non richiamano alla correzione del credo affinché si riuniscano i Musulmani?
Perché non richiamano i Musulmani a giudicare tramite il Libro di Dio e al rifiuto delle leggi che si discostano dalla Sua legge affinché siano uniti i Musulmani? Per quanto riguarda il digiuno invece, anche qualora tutti digiunassero lo stesso giorno non si otterrebbe lo stesso l’unità.
E allo stesso modo potremmo domandarci come mai gli orari delle orazioni nel mondo differiscono a seconda delle zone e delle regioni, e il digiuno non dovrebbe differire? Adesso le genti, sulla faccia della terra, pregano nello stesso momento, alla stessa ora e nello stesso minuto? Presso di noi è notte e presso altri è giorno, non è possibile pregare nello stesso momento, perché le fasi solari sono variegate e la terra è variegata e il risultato è che ci sia disparità negli orari tra noi e gli altri, non è possibile che si preghi tutti nello stesso tempo. Dunque perché costoro non affermano che sia obbligatorio per gli uomini che essi preghino in un orario unico per tutti? La preghiera del mezzogiorno e quella del pomeriggio ad un orario unico per tutti i Musulmani … Sarebbe valida la preghiera a questa maniera? Pregano la preghiera del pomeriggio e tuttavia da loro è notte, oppure pregano la preghiera dell’alba o della sera sebbene da loro sia pieno giorno, questo non è consentito per quanto riguarda la preghiera quindi per quale strano motivo dovrebbe essere consentito per ciò che riguarda il digiuno? Questa è una situazione normale, le divergenze dei tempi nelle preghiere nel digiuno e nelle feste sono situazioni che debbono necessariamente verificarsi, è così che Dio ha creato l’universo, presso alcuni è notte e presso altri è giorno, presso alcuni è il tempo dell’orazione pomeridiana e presso altri dell’orazione di mezzogiorno, e la lode spetta a Dio che non ha gravato nessuno di un qualcosa di troppo grande per lui, ognuno a seconda del posto e dell’orario in cui si trova.
Quindi in conclusione, quanto a coloro che stanno provando ad unire i musulmani su un’unica data riguardante l’inizio e la fine di Ramaḑān affermando che tutto ciò non può avvenire senza avvalersi del calcoli astronomi, queste sono tutte sciocchezze, ignoranza su ignoranza e un sovrappiù rispetto a ciò che Dio ha fatto scendere dall'alto della Sua Sovranità.»

[Dell’insigne sapiente Şālaĥ al Fawzān, che Allāh lo preservi, desunto dal libro “Tashīl al ilmām bi fiqh al aĥadīth min bulūgh al marām”.]


Traduzione del fratello Gabriele Jibril Longo


 

Mohamed Salafi

Junior Member
Disse l'Altissimo:

{شَهْرُ رَمَضَانَ الَّذِي أُنزِلَ فِيهِ الْقُرْآنُ هُدًى لِّلنَّاسِ وَبَيِّنَاتٍ مِّنَ الْهُدَىٰ وَالْفُرْقَانِ ۚ فَمَن شَهِدَ مِنكُمُ الشَّهْرَ فَلْيَصُمْهُ}

{È il mese di Ramaḑān il mese in cui fu fatto scendere il Corano, guida per le genti, e prove chiare di guida e discernimento, pertanto chi testimoni tra di voi l’entrata del mese, che digiuni}.

Disse l’enciclopedico Ibn Kathīr, nel suo tafsīr, a proposito della locuzione verbale “guida per le genti e prova chiara di guida e discernimento”: «Questa è una lode nei confronti del Corano che Allāh fece scendere come guida dei cuori degli adoratori che prestarono Fede ad esso, vi credettero e lo seguirono». Dopodiché, che Allāh abbia Misericordia di lui, continua spiegando che con “e prove chiare” siano da intendere indicazioni e prove inconfutabili chiarissime e certe per coloro che le capiscono e tramite esse riflettono e ottengono la guida che annulla la deviazione e la possibilità di discernimento tra la verità e la falsità e ciò che è lecito da ciò che non lo è.

Disse l'Altissimo:

{فَالْآنَ بَاشِرُوهُنَّ وَابْتَغُوا مَا كَتَبَ اللَّهُ لَكُمْ ۚ وَكُلُوا وَاشْرَبُوا حَتَّىٰ يَتَبَيَّنَ لَكُمُ الْخَيْطُ الْأَبْيَضُ مِنَ الْخَيْطِ الْأَسْوَدِ مِنَ الْفَجْرِ ۖ ثُمَّ أَتِمُّوا الصِّيَامَ إِلَى اللَّيْلِ}

{Frequentatele dunque e cercate ciò che Allāh vi ha concesso, e bevete e mangiate affinché non riusciate a distinguere il filo bianco dal filo nero, dopodiché completate il digiuno fino al sopraggiungere della sera}, e ciò che è da intendersi con “il filo bianco e il filo nero” è il bianco [delle prime luci] del giorno e il nero [inteso come oscurità] della notte.

Shaykh Sa`dī, che Allāh abbia Misericordia di lui, spiega nel suo “tafsīr” che “frequentatele dunque e cercate ciò che Allāh vi ha concesso” è da intendere come “accostatevi dunque a loro nel modo che volete, anche sessualmente qualora lo desideriate, e cercate la notte del destino”.

Ibn Kathīr, che Allāh ne abbia Misericordia, ricorda che gli stessi Compagni, che Allāh sia soddisfatto di tutti quanti loro, diedero spiegazioni diverse a “e cercate ciò che Allāh vi ha concesso”, tra loro vi fu chi lo spiegò con “e cercate il rapporto sessuale”, altri videro che la spiegazione giusta fosse “e cercate ciò che Allāh vi ha reso lecito”, altri ancora videro che suddetto passo fosse un invito a riprodursi e che pertanto il senso giusto fosse “e bramate dei figli”, e infine vi fu chi intese appunto “e cercate la notte del destino”.

Traduzione del fratello Gabriele Jibril Longo
 

Mohamed Salafi

Junior Member
Al-Fiqh al-Muyassar - Aspetti introduttivi del digiuno


Aspetti introduttivi del digiuno, rispetto a cui si pongono diverse questioni


1. Definizione della parola “Siyām” (صيام) e chiarimenti relativi ai suoi elementi fondamentali.


1- Definizione: “as-Siyām” (صيام), da un punto di vista linguistico, significa l'astenersi da qualcosa. Da un punto di vista sciaraitico, significa invece più precisamente “astenersi - formulando l’intenzione (an-niyah) [del digiuno] - dal mangiare, dal bere, e dal resto dei fattori che ne comportano la rottura, dalle prime luci dell’alba autentica (al-fajr as-sādiq) sino al tramonto del sole”.



2- I suoi elementi fondamentali (arkān): a partire dalla sua stessa definizione, appare chiaro che esso ha due pilastri fondamentali.



Il primo: l’astenersi da ciò che comporta la rottura del digiuno, dalle prime luci dell’alba sino al tramonto del sole. Dice l’Altissimo:



{فَالْآنَ بَاشِرُوهُنَّ وَابْتَغُوا مَا كَتَبَ اللَّهُ لَكُمْ ۚ وَكُلُوا وَاشْرَبُوا حَتَّىٰ يَتَبَيَّنَ لَكُمُ الْخَيْطُ الْأَبْيَضُ مِنَ الْخَيْطِ الْأَسْوَدِ مِنَ الْفَجْرِ ۖ ثُمَّ أَتِمُّوا الصِّيَامَ إِلَى اللَّيْلِ}


{Frequentatele dunque e cercate ciò che Allāh vi ha concesso, e bevete e mangiate affinché non riusciate a distinguere il filo bianco dal filo nero, dopodiché completate il digiuno fino al sopraggiungere della sera[1]}, e ciò che è da intendersi con “il filo bianco e il filo nero” è il bianco [delle prime luci] del giorno e il nero [inteso come oscurità] della notte.


Il secondo: “an-Niyah” (النية), e cioè che [il musulmano] col suo astenersi da ciò che rompe [il digiuno], abbia l’obbiettivo di adorare Iddio Potente e Glorioso, in quanto è tramite l’intenzione che vengono distinte le azioni che hanno come obbiettivo l’adorazione da tutte le altre; sempre tramite l’intenzione, inoltre, si distinguono le adorazioni tra di loro [2] - e quindi il digiunante può avere come obbiettivo, [ad esempio] tramite suddetto digiuno, il digiuno del mese di Ramaḑān o altre tipologie di digiuno.




2. Lo statuto giuridico del digiuno e le prove [riportate] a tal proposito.


Allāh ha reso obbligatorio il digiuno durante il mese di Ramaḑān, e lo ha reso uno dei cinque pilastri dell’Islām, come prova la Parola di Lui l’Altissimo:


{ يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُوا كُتِبَ عَلَيْكُمُ الصِّيَامُ كَمَا كُتِبَ عَلَى الَّذِينَ مِنْ قَبْلِكُمْ لَعَلَّكُمْ تَتَّقُونَ}


{O voi che avete prestato Fede vi è stato prescritto il digiuno, così come fu prescritto a coloro che vennero prima di voi, affinché [di Allāh] abbiate timore[3]}; e la di Lui Parola:


{شَهْرُ رَمَضَانَ الَّذِي أُنزِلَ فِيهِ الْقُرْآنُ هُدًى لِّلنَّاسِ وَبَيِّنَاتٍ مِّنَ الْهُدَىٰ وَالْفُرْقَانِ ۚ فَمَن شَهِدَ مِنكُمُ الشَّهْرَ فَلْيَصُمْهُ}


{È il mese di Ramaḑān il mese in cui fu fatto scendere il Corano, guida per le genti, e prove chiare di guida e discernimento, pertanto chi testimoni tra di voi l’entrata del mese, che digiuni[4]}.


E ciò che riportò `Abdu-Llāh figlio di `Umar, che Allāh si compiaccia di entrambi, a proposito di ciò che disse il Messaggero di Allāh (ﷺ):



«بُني الإسلام على خمس: شهادة أن لا إله إلا الله وأن محمدًا رسول الله، وإقام الصلاة، وإيتاء الزكاة، وصوم رمضان، وحج بيت الله الحرام»



«L’Islām è stato edificato su cinque pilastri: testimoniare che non vi sia divinità adorata [a buon diritto] all’infuori di Allāh e che Muhammad sia Messaggero di Allāh, effettuare l’orazione, versare l’imposta, digiunare [nel mese di] Ramaḑān, e compiere il pellegrinaggio presso la Sacra Casa [5]».

E ciò che riportò Ţalĥatu bin `Abdu-Llāh a proposito di un arabo dai molti capelli, folti e disordinati, che si presentò dal Messaggero di Allāh (ﷺ) e gli chiese «O messaggero di Allāh, informami su ciò che, del digiuno, Allāh ha imposto su di me».

Rispose [il Messaggero di Allāh (ﷺ)]: «Il mese di Ramaḑān».

Disse [l’uomo]: «C’è qualcos’altro [di obbligatorio] su di me?».

Disse [il Messaggero di Allāh (ﷺ)]: «No, a meno che tu non aggiunga qualcosa [di tua volontà] [6]».



Fu inoltre unanime la “Ummah” (Comunità islamica) a proposito dell’obbligatorietà del digiuno durante [il mese di] Ramaḑān, e che esso sia uno dei pilastri dell’Islām, e che faccia parte di ciò che, della religione, deve necessariamente essere conosciuto [e che sia estremamente improbabile che qualcuno tra i musulmani lo ignori]. Quindi colui che lo neghi è un “kāfir” (miscredente) e ha apostato dall’Islām [7].



L’obbligatorietà del digiuno è dunque stata confermata per via di ciò che è stato ricordato, nel Libro nella Sunna e tramite “al Ijmā`” (il consenso o unanimità, الإجماع), e furono [altrettanto] unanimi i musulmani circa la miscredenza di colui che dovesse negarlo.



3. Le tipologie di digiuno.


Il digiuno è di due tipi: obbligatorio e facoltativo; e quello obbligatorio si divide a sua volta in tre tipologie:

1- Il digiuno del [mese] di Ramaḑān.

2- Il digiuno che funge da espiazione (sauwm al kaffārāt “صوم الكفارات”).

3- Il digiuno dovuto al voto (sauwm an-nadhr “صوم النذر”)

Il discorso si limita qui [in questo capitolo] al digiuno [del mese] di Ramaḑān e al digiuno facoltativo; per quanto riguarda invece gli altri tipi di digiuno, se ne parlerà - se lo vuole Allāh l’Altissimo - nei capitoli successivi [8].



4. Il merito del digiuno del [mese] di Ramaḑān, e la saggezza insita nella sua istituzione.


1- Il suo merito: Da Abī Hurayrah, che Allāh sia soddisfatto di lui [che narrò] che il Messaggero di Allāh (ﷺ) disse:



« مَنْ قَامَ لَيْلَةَ الْقَدْرِ إِيمَانًا وَاحْتِسَابًا غُفِرَ لَهُ مَا تَقَدَّمَ مِنْ ذَنْبِهِ وَمَنْ صَامَ رَمَضَانَ إِيمَانًا وَاحْتِسَابًا غُفِرَ لَهُ مَا تَقَدَّمَ مِنْ ذَنْبِهِ»



«A chi innalza [in preghiera] la “notte del destino” avendo Fede e sperando nella ricompensa [da parte del suo Signore] sarà perdonato ciò, che dei suoi peccati, lo ha preceduto, e a chi digiuna [durante il mese di] Ramaḑān avendo Fede e sperando nella ricompensa [da parte del suo Signore] sarà perdonato ciò, che dei suoi peccati, lo ha preceduto [9]».



E sempre Abū Hurayrah narrò che il Messaggero di Allāh (ﷺ) disse:



«الصَّلَوَاتُ الْخَمْسُ وَالْجُمْعَةُ إِلَى الْجُمْعَةِ وَرَمَضَانُ إِلَى رَمَضَانَ مُكَفِّرَاتٌ مَا بَيْنَهُنَّ إِذَا اجْتَنَبَ الْكَبَائِر»



«Le cinque preghiere, la preghiera del Venerdì sino alla preghiera del Venerdì [successivo], e [il digiuno del mese di] Ramaḑān sino al Ramaḑān [successivo] sono un’espiazione di ciò che è stato commesso tra essi qualora ci si sia allontanati dai [peccati] maggiori [10]».



Questo è ciò che stato riportato a proposito [di alcuni] dei meriti di Ramaḑān, ed essi sono davvero molti.



2- La saggezza insita nella sua istituzione: Allāh legiferò il digiuno per le sue varie saggezze e i suoi numerosi benefici, tra questi:



1- La purificazione della propria anima, la sua pulizia e la depurazione dalle componenti negative [11] e i comportamenti viziosi, poiché il digiuno ostruisce il cammino di Satana (Shayţān) nel corpo degli uomini.

2- Durante il digiuno [il digiunante] si distacca dalla [attaccamento alla] vita terrena (duniah) e dalle sue passioni, e [il digiuno] lo incoraggia [ad operare] per l’aldilà e le sue delizie.

3- Il digiuno induce ad avere compassione per i poveri [e i bisognosi], e a provare il loro dolore dal momento che il digiunante gusta i morsi della fame e la sete.



Ed altri ancora di questi numerosi benefici e saggezze eloquenti.




5. Le condizioni preliminarie [necessarie] affinché il digiuno di Ramaḑān sia obbligatorio


È obbligatorio il digiuno di Ramaḑān per chi abbia tutti i seguenti requisiti:



1- L’Islām: non è obbligatorio per il miscredente digiunare e il suo digiuno non è valido dal momento che il digiuno è un atto di adorazione (`ibādah) e l’adorazione non è valida qualora venga compiuta dal miscredente, e qualora egli diventasse Musulmano non sarebbe obbligato a recuperare ciò che ha perso [dei digiuni precedenti alla sua entrata nell’Islām].



2- La pubertà (al bulūgh)[12]: non è obbligatorio digiunare per colui che non abbia raggiunto l’età della responsabilità legale (ĥadd at-taklīf), in base alla di lui parola (ﷺ):

«رفع القلم عن ثلاث»



«È levato il calamo da [il registro delle azioni di] tre [categorie di persone] [13]» quindi ricordò tra queste il fanciullo fino a quando non ha le polluzioni, tuttavia qualora il fanciullo che non abbia ancora avuto le polluzioni digiunasse il suo digiuno sarebbe valido.



3- L’intelletto: pertanto non è obbligatorio il digiuno né per il pazzo né per l’infermo mentalmente in base alla di lui parola (ﷺ): «È levato il calamo da [il registro delle azioni di] tre [categorie di persone]» quindi ricordò tra queste il pazzo fino a quando non rinsavisce.



4- La salute: colui che fosse malato a tal punto da non poter sopportare il digiuno non è obbligato a digiunare, tuttavia qualora digiunasse il suo digiuno sarebbe [da considerarsi] valido in base alla Parola di Lui l’Altissimo:



{وَمَن كَانَ مَرِيضًا أَوْ عَلَىٰ سَفَرٍ فَعِدَّةٌ مِّنْ أَيَّامٍ أُخَرَ }



{E colui che fosse malato o in viaggio, [che assolva in seguito] altrettanti giorni[14]}, pertanto se dovesse andar via la malattia sarebbe obbligatorio per lui recuperare lo stesso numero di giorni nei quali ha rotto [il digiuno].



5- “Al iqāma” [e cioè che l’individuo sia da considerarsi residente – da un punto di vista sciaraitico – in un certo posto, e non viaggiatore o di passaggio]: pertanto non è obbligatorio il digiuno per il viaggiatore in base alla Parola di Lui Altissimo {E colui che fosse malato o in viaggio, [che assolva in seguito] altrettanti giorni}, e qualora digiunasse sarebbe da considerarsi valido il suo digiuno, ed è obbligatorio per lui recuperare i giorni nei quali rotto [il digiuno].



6- L’assenza di mestruazioni (ĥayḑ) e di lochiazioni (nifās): quindi la donna mestruata e colei che avesse le lochiazioni non son tenute a digiunare, anzi il digiuno è illecito per entrambe in base alla di lui parola (ﷺ):



«أليس إذا حاضت لم تصل ولم تصم؟ فذلك من نقصان دينها»



«Non è forse [vero] che quando [la donna] ha le mestruazioni non prega e non digiuna? E quello è una diminuzione della sua religione [15]» ed è obbligatorio per entrambe recuperare [i giorni persi] in base alla parola di `Āìsha – che Allāh si compiaccia di lei – che disse: «eravamo colpite da ciò (cioè dalle mestruazioni e dalle lochiazioni) e fummo incaricate di recuperare il digiuno e [al contrario di ciò] non fummo incaricate di recuperare l’orazione [16]».




6. Come confermare l’entrata [del mese] di Ramaḑān e la sua conclusione.


Viene confermata l’entrata [del mese] di Ramaḑān per via dell’avvistamento lunare, che può essere confermato sia da se stessi, dalla testimonianza di terzi oppure per via di informazioni circa suddetto [avvistamento lunare]. Quindi qualora un musulmano attendibile[17] testimoni l’avvistamento del crescente lunare di Ramaḑān, tramite questa testimonianza viene confermata l’entrata del mese, in base alla Parola di Lui l’Altissimo:



{فَمَنْ شَهِدَ مِنْكُمُ الشَّهْرَ فَلْيَصُمْهُ }



{E chi, tra di voi, testimoni [il crescente] del mese, che digiuni[18]} e in base alla di lui parola (ﷺ):



«إذا رأيتموه فصوموا»



«E qualora lo vediate, digiunate [19]», e in base al detto del figlio di `Umar – che Allāh sia soddisfatto del padre e del figlio – che disse:

«Informai il messaggero di Allāh (ﷺ) dell’avvistamento [del crescente lunare] di Ramaḑān, quindi [egli (ﷺ)] digiunò e ordinò alle genti di digiunare [20]».



Dunque, qualora non venisse avvistato il crescente lunare o nessun musulmano attendibile dovesse testimoniarne l’avvistamento, diventa obbligatorio completare i trenta giorni di Sha`bān. Non viene dunque confermata l’entrata del mese se non tramite queste due situazioni – avvistamento del crescente lunare, o conclusione del mese di Sha`bān al suo trentesimo giorno – in base alla di lui parola (ﷺ):



«صوموا لرؤيته وأفطروا لرؤيته فإن غبي عليكم فأكملوا عدة شعبان ثلاثين»



«Digiunate al suo avvistamento e rompete [il digiuno al suo avvistamento], e qualora vi fosse celata completate il termine di trenta [giorni] [21]».



E [invece] viene confermata la fine di Ramaḑān tramite l’avvistamento del crescente lunare [del mese] di Shawwāl da parte di due testimoni musulmani attendibili, e qualora non testimoniassero l’avvistamento del crescente diverrebbe obbligatorio il completamento del termine di trenta giorni.


7. Il tempo in cui va formulata l’intenzione del digiuno, e il suo statuto giuridico.


È obbligatorio per il digiunante formulare l’intenzione del digiuno, ed essa è uno dei suoi pilastri così come [abbiamo appurato] precedentemente in base alla di lui parola (ﷺ):



«إنما الأعمال بالنيات وإنما لكل امرئ ما نوى»



«Invero ogni azione non vale che per la sua intenzione, e invero ogni uomo [sarà ricompensato per] ciò che ha inteso [22]», quindi – per ciò che concerne il digiuno obbligatorio, come quello relativo a Ramaḑān, all’espiazione e al voto (o ex voto) – l’intenzione va formulata durante la notte, fosse anche di un solo minuto prima del “fajar”, in base alla di lui parola (ﷺ):



«من لم يبيت الصيام قبل الفجر فلا صيام له»



«Colui che non formuli l’intenzione del digiuno prima del “fajr”, il suo digiuno non è [valido] [23]».

Pertanto colui che formulasse l’intenzione del digiuno durante il giorno, e non dovesse cibarsi di nulla, non potrebbe far ciò se non durante il digiuno surerogatorio, pertanto in questa circostanza [e cioè quella relativa al digiuno facoltativo e non a quello obbligatorio] gli è lecito, qualora non si nutrisse né di cibo né di bevande, formulare l’intenzione del digiuno durante il giorno in base al detto di `Āìsha, che Allāh si compiaccia di lei, che disse: Un giorno entrò da noi il Profeta (ﷺ) e disse “avete qualcosa [da mangiare]?”, “No” rispondemmo, [quindi] disse “pertanto oggi sono a digiuno”[24]. Mentre per quanto riguarda il digiuno obbligatorio non va formulata l’intenzione durante il giorno ma è necessario che venga formulata la notte.

E basta che venga formulata l’intenzione una volta sola all’inizio di Ramaḑān per tutto il resto del mese, e tuttavia è preferibile [anche se non obbligatorio] riformularla ogni giorno. Ed Allah sa meglio.





[1] Corano 2:187. Ndt: Shaykh Sa`dī, che Allāh abbia Misericordia di lui, spiega nel suo “tafsīr” (commentario del Nobile Corano) che ciò che abbiamo tradotto con “frequentatele dunque e cercate ciò che Allāh vi ha concesso” è da intendere come “accostatevi dunque a loro nel modo che volete, anche sessualmente qualora lo desideriate, e cercate la notte del destino”. Ibn Kathīr, che Allāh ne abbia Misericordia, ricorda che gli stessi Compagni, che Allāh sia soddisfatto di tutti quanti loro, diedero spiegazioni diverse a “e cercate ciò che Allāh vi ha concesso”, tra loro vi fu chi lo spiegò con “e cercate il rapporto sessuale”, altri videro che la spiegazione giusta fosse “e cercate ciò che Allāh vi ha reso lecito”, altri ancora videro che suddetto passo fosse un invito a riprodursi e che pertanto il senso giusto fosse “e bramate dei figli”, e infine vi fu chi intese appunto “e cercate la notte del destino”.



[2] L’autore con questo passo intende che tramite l’intenzione l’adoratore discerne tra le adorazioni obbligatorie e quelle facoltative.



[3] Corano 2:183



[4] Corano 2:185 Ndt: Disse l’enciclopedico Ibn Kathīr, nel suo tafsīr, a proposito della locuzione verbale che abbiamo tradotto con “guida per le genti e prova chiara di guida e discernimento”: “Questa è una lode nei confronti del Corano che Allāh fece scendere come guida dei cuori degli adoratori che prestarono Fede ad esso, vi credettero e lo seguirono.” Dopodiché, che Allāh abbia Misericordia di lui, continua spiegando che con “e prove chiare” siano da intendere indicazioni e prove inconfutabili chiarissime e certe per coloro che le capiscono e tramite esse riflettono e ottengono la guida che annulla la deviazione e la possibilità di discernimento tra la verità e la falsità e ciò che è lecito da ciò che non lo è.



[5] Riportato dal Bukhārī (7) e da Muslim (16).



[6] Riportato dal Bukhārī (46) e da Muslim (11).



[7] Non sarà inutile specificare, ancorché il discorso dell’autore sia chiaro e non dia adito a dubbi, che qui si sta parlando di colui che dovesse affermare la non obbligatorietà di questa importante adorazione, e non sta di certo parlando dello statuto di colui che per pigrizia e senza motivo si rifiutasse di digiunare. Sulla condizione di quest’ultimo tra i sapienti vi è una legittima divergenza d’opinione, sulla quale non riteniamo opportuno soffermarci in questa sede. Vedremo più avanti, col permesso di Dio, cosa grava su colui che dovesse abbandonare senza motivo il digiuno durante il mese di Ramaḑān.



[8] Qui l’autore intende che il digiuno concernente l’espiazione verrà trattato laddove si parlerà dell’espiazione, cosi come del digiuno che concerne il voto se ne parlerà laddove verrà affrontato suddetto argomento.



[9] Bukhārī (1901) e da Muslim (760).



[10] Muslim 233



[11] L’espressione araba letteralmente indica le componenti marcie o scadute che vanno a compromettere la materia con cui si mescolano.



[12] Viene confermata la pubertà in presenza di uno di questi tre segni:

1- Le polluzioni.

2- Comparsa dei peli pubici.

3- Raggiungimento dei 15 anni.

L’uomo è da considerarsi pubere (bāligh) in presenza di uno di questi tre segni, per la donna ve ne è un quarto: il menarca e cioè la prima mestruazione.



[13] Riportato da Aĥmed (6\1000) e Abū Dawūd (4\558) ed autenticato dall’Albānī ( “Al Irwaā” 297)



[14] Corano 2:185



[15] Bukhārī (304)



[16] Muslim (335)



[17] Letteralmente giusto, retto, imparziale: “`adil”



[18] Corano (2:185)



[19] Bukhārī (1900), Muslim (1070)



[20] Abū Dawūd (2342) e autenticato dall’Ĥākim che lo riportò nel “Mustadrak” (1\423)



[21] Bukhārī (1909), Muslim (1081)



[22] Bukhārī (1), Muslim (1907) Ndt:



[23] Riportato da Tirmidhī (733), An-Nasāī (4\196) e Ibn Mājah (1700). Autenticato da Shaikh Al Albānī in “Şaĥīĥ at-Tirmidhī (583)”



[24] Muslim (154)


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Traduzione del fratello Gabriele Jibril Longo
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
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IBN TAYMIYYAH SULLE PREGHIERE NOTTURNE IN RAMADAN – 11 O 20 RAK’AH?



Shaykh al-Islâm Ibn Taymiyyah (che Allah abbia misericordia di lui) ha detto:

“… Le preghiere notturne del Ramadan, non sono state limitate a un numero specifico (di rak’ah). Il Profeta stesso (che Allah elevi il suo rango e gli conceda la pace) era solito pregare non più di 13 rak’ah in Ramadan o in qualsiasi altro momento. Tuttavia, aveva l’abitudine di pregare con delle lunghe rak’ah.

Quando ‘Umar radunò le persone che stavano dietro Ubayy ibn Ka’b, egli (Ubayy) pregò 20 rak’ah con loro, e poi pregò tre rak’ah di witr. Aveva l’abitudine di recitare meno, nelle rak’ah, per compensare l’aumento del número, dal momento che era più facile per i credenti rispetto alle lunghe rak’ah. [Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
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IL DU’A (SUPPLICA) VIENE ACCETTATO SE DETTO PRIMA O DOPO IFTAR?


La prima domanda della Fatwa n. 20791

D1: Il Messaggero di Allah (pace su di lui) ha detto: “Il Du’a (supplica) del digiunante al momento della rottura del Sawm (digiuno) non sarà rifiutato”. Qual è il momento preciso al quale si riferisce la frase “Il Du’a al momento della rottura del Sawm” ? Si riferisce al du’a eseguito pochi momenti prima dell’Iftar (rottura del digiuno) o subito dopo (l’iftar)?

[Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
ISTIHADAH DURANTE IL GIORNO IN RAMADAN



La seconda domanda della Fatwa n. 6495

D: Qual è la sentenza sul sangue che fuoriesce da una donna al di fuori del periodo mestruale o puerperio? Deve compensare successivamente per i giorni in cui ha avuto tale sanguinamento durante il giorno in Ramadan?

R: Ogni lode spetta ad Allah, e la pace e la benedizione siano sul Messaggero di Allah, la sua famiglia e i suoi compagni.

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um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
Dubbi sul suo digiuno [per la donna mestruata]


È stato chiesto a Shaikh al-‘Uthaymin (rahimahullah) riguardo ad una donna che aveva digiunato ma che non era sicura se le sue mestruazioni fossero terminate. Poi il mattino è arrivato e si è resa conto che erano davvero terminate [ha avuto la certezza]. Il suo digiuno è valido anche se non era certa riguardo al termine delle sue mestruazioni? [Continua a leggere >>]
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Leggere dal mus'haf nella preghiera di tarawih

Domanda: E' corretto leggere dal mus'haf nella preghiera di tarawih?

Risposta: Per colui (l'imam) che non è in grado di recitare a memoria non è un problema che legga dal mus'haf nelle preghiere di tarawih, perché egli leggerà tutto il Corano dall'inizio alla fine, e se non è hafidh di Corano allora legge dal mus'haf. Alcuni salaf facevano così.

Shaykh Salih al-Fawzan
Fonte: http://www.alfawzan.af.org.sa/node/14891
 

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Mantenere il Corano in mano durante le tarawih
Domanda 282: Qual è la sentenza sul mantenere il mus'haf in mano durante la preghiera di tarawih in Ramadan sostenendo che si stia seguendo (la lettura di) l'imam?

Risposta: Mantenere il mus'haf per questo motivo è in opposizione alla Sunnah. Questa opposizione è in diversi aspetti:

Il primo aspetto: Alla persona manca la possibilità di porre la mano destra sopra la sinistra durante mentre è in piedi.

Il secondo aspetto: Questo porta a numerosi movimenti non necessari, che sono: l'apertura del mus'haf, la sua chiusura, metterlo sotto l'ascella, in tasca e cose simili.

Il terzo aspetto: In realtà, ciò distrae la persona in preghiera con questi movimenti.

Il quarto aspetto: La persona non guarda nel punto della prostrazione e la maggioranza degli studiosi pensa che guardare nel punto della prostrazione sia sunnah ed è meglio.

Il quinto aspetto: Chi fa così rischia di dimenticare di essere in preghiera se non è concentrato col suo cuore (in preghiera), diversamente da chi è concentrato (khushu') in preghiera e mette la mano destra sulla sinistra, a testa bassa guarda nel posto della prostrazione; egli è più vicino alla concentrazione, egli prega ed è dietro all'imam.

Shaykh Ibnul-Uthaymin
Fonte: Fatawa Arkanil-Islam p.356
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
Non ci possono essere due preghiere di Witr in una notte



Domanda:
E’ permesso eseguire due preghiere di Witr in una notte?

Risposta:
Nessuno dovrebbe eseguire due preghiere di Witr in una sola notte perché il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) ha detto:

Non ci possono essere due preghiere di Witr in una notte. [1] [Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
La 'Umrah compiuta in Ramadan vale come Hajj?



Domanda:In base alla dichiarazione del Messaggero (صلى الله عليه وسلم) , “Chi compie ‘Umrah in Ramadan equivale a chi fa Hajj con me.”, compiere la ‘Umrah nel mese di Ramadan soddisfa l’obbligo del Hajj? [Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
L'Iftar collettivo

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Fatwa n. 15616

Ho sentito dire da alcuni fratelli musulmani che l’Iftar (rottura del digiuno) collettivo, che sia durante il mese di Ramadan o per un digiuno volontario, sia un’atto di Bid’ah (innovazione nella religione). E’ vero? [Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
La sentenza sullo spreco dell'Iftar



Shaykh Salih al Fawzan حفظه الله

Domanda: Alcune persone sprecano cibo e bevande. Così troviamo il tavolo pieno di diversi tipi di pietanze?

Risposta: “Questo si oppone alla Sunnah nel mese di Ramadan. Non è un mese di cibo e bevande e di sazietà. Piuttosto si tratta di un mese di digiuno. Si prende dal cibo ció di cui si ha bisogno durante l’iftar. [Continua a leggere >>]
 

um muhammad al-mahdi

لا اله الا الله محمد رسول الله
Staff member
Regali di 'Eid - Shaikh Al-Fawzan

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Domanda: O Nobile Shaikh, qual è la sentenza sui regali di ‘Eid?

Shaikh Al-Fawzan: Non vi è alcun problema con questo. L’unità durante i giorni di ‘Eid con cibo, bevande, regali, e farsi visita a vicenda è una cosa che si desidera perché questo porta amore ed armonia tra i Musulmani, quindi non c’è problema con questo.

Fonte: http://mtws.posthaven.com/can-we-give-eid-gifts-answered-by-shaykh-fawz

http://www.alghurabaa.net
Tradotto da Um Muhammad Al-Mahdi
 
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